AirStation 1750 recensione del router 802.11

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AirStation 1750

 

Ormai la scelta di router wireless che supportino la versione più recente e performante del protocollo Wi-Fi 802.11, ossia quella sigiatale”, si è fatta abbastanza ampia da consentire e consigliare ulteriori forme di differenziazione.

Quando i router “veloci” aumentano di numero, insomma, per distinguersi serve qualcosa di più. Nel caso del suo router AirStation 1750 (la denominazione ufficiale completa è WZR-1750DHP AirStation Dual Band 11 ac Router) Buffalo Technology ha puntato soprattutto sulla versatilità, dotando il dispositivo di una gamma di funzioni che risulta più ampia della media e che lo rende un’opzione interessante tanto per la casa quanto per una piccola-media impresa che abbia già una rete cablata e wireless preesistente, da estendere e potenziare.

Estetica minimal

Dal punto di vista estetico l’AirSta-tion 1750 segue un’impostazione molto minimal. Ha una forma grosso modo da parallelepipedo quadrato, di una plastica nera lievemente antiscivolo circondata da una cornice grigio scuro. Il router può essere posizionato in orizzontale, in verticale e anche montato a muro. Le staffe e le guide necessarie alle varie configurazioni sono in dotazione.

AirStation 1750

Il frontale del router è poco”comu-nicativo”e mostra giusto tre spie blu fondamentali che indicano, dall’alto verso il basso, quando sono attive le funzioni di rete wireless, la connessione alla rete cablata a monte (nella maggior parte dei casi quella esterna del nostro provider) e le funzioni di routing. Più sotto una spia bianco-rossa con la scritta Buffalo serve a indicare se il router è acceso (spia bianca) e se è nella fase di avvio o spegnimento (spia lampeggiantetra bianco e rosso). L’unica altra cosa che vediamo sul frontalino è un pulsante AOSS per la configurazione rapida della connessione ai client (AOSS sta per AirStation One-Touch Secu-re System), funzione che come mol-
te altre simili non è compatibile con tutti i client e soprattutto non nativamente con OS X.

La parte posteriore del routerdà molte più soddisfazioni agli utenti esperti. Troviamo ovviamente una porta Gigabit Ethernet per il collegamento al gateway del provider (o a un altro dispositivo della nostra LAN in caso di reti più articolate) e altre quattro per la connessione cablata dei Mac. Meno scontati sono il pulsantino di accensione/spegnimento, due porte USB per il collegamento di Storage e stampanti da condividere e una sezione con un pulsantino e un piccolo interruttore per configurare l’uso del router. Posizionando l’interruttore su WB l’AirStation funziona come bridge wireless e si limita a estendere la portata di una rete wireless preesistente, mentre spostandolo su AP il dispositivo funziona come router vero e proprio – è l’impostazione di default e quella da usare nella maggior parte dei casi-oppure comeac-cess point, quindi creando una rete wireless connessa via cavo a una rete a monte ma senza abilitare funzioni proprie di un router come il DHCP o il NAT (la spia blu del routing sul frontalino è conseguentemente spenta). È una possibilità in più che rende l’AirStation un prodotto interessante anche per l’uso nelle reti aziendali, dove il più delle volte lefunzioni”intel-ligenti”sono demandate al più prestante router o router/firewall d’ingresso e non ai dispositivi sparsi per il resto della rete.

Il management

La gestione dell’AirStation è semplice. La configurazione di defaultdovrebbeandaregià bene per la grande maggioranza delle reti senza fili domestiche e vede la creazione di una rete nella banda dei 5 GHz e di una in quella dei 2,4 GHz. La prima gestisce connessioni 802.11 ac/n/a, la seconda 802.11 n e le “vecchie” 802.11 g/b. L’AirStation permette comunque di creare sino a quattro reti senza fili distinte (due a 2,4 GHz e altrettante a 5 Ghz) per eventualmente separare il traffico e/o “confinare” i dispositivi più vecchi sulle reti più lente in modo che non rallentino gli altri. Farlo o meno dipende dei casi specifici, la cosa importante da tenere presente è che se si è scelta lAirStation per avere prestazioni elevate allora la cosa migliore da fare è mantenere una singola rete a 5 GHz ed eliminare tutto il resto, sempre che poi i vari client siano tutti compatibili con questa impostazione. L’interfaccia standard di gestione è impostata alla massima semplicità e raggruppa in sette pannelli le funzioni e le opzioni di base a cui devono poter accedere tutti gli utenti. Alcune funzioni sono sintetizzate al massimo, ad esempio l’attivazione di una rete separata per gli “ospiti”o delle funzioni per il controllo della qualità delle connessioni wireless (Quality of Service, QoS) è concretizzata in interruttori on-off. Dietro queste funzioni “semplificate”ci sono invece impostazioni anche complesse che si possono effettuare solo dalla sezione Impostazioni Avanzate della console, che presenta tutti i parametri classici di un software per la gestione di un router wireless. L’obiettivo, secondo noi riuscito, è mantenere un’interfaccia ragionevolmentea prova di errore nella sua parte “superficiale”, dando comunque la possibilità di andare molto più in profondità in giusto un paio di clic.

Esplorando l’interfaccia avanzata si trovano alcuni servizi che evidenziano la già evidenziata versatilità dell’AirStation e che sono quasi tutti nella sezione Applicazioni. È da segnalare in particolare la possibilità di configurare un piano settimanale di funzionamento del router per spegnerlo del tutto o parzialmente, ad esempio solo nella parte wireless o in alcune spie LED, in determinati giorni e ore. Si può anche delegare al router la funzione di server multimediale per i client della rete o di client BitTorrent verso l’esterno: in questi casi il router deve essere collegato a dischi USB da cui estrarre i file multimediali e su cui salvare i file scaricati via BitTorrent. Sono presenti infine dei controlli per il filtro dei contenuti web: il routerap-plica le indicazioni che riceve dal servizio Norton ConnectSafe, noi possiamo escludere dal filtro (che ha tre livelli di blocco crescente per siti “pericolosi”, “per adulti” e “non adatti ai minori”) specifici siti o specifici computer in base al loro indirizzi MAC.

Tirando le somme

In quanto router 802.11 ac la LinkSta-tion ha un throughput teorico massimo di ben 1.300 Mbps nella banda dei 5 GHz, a cui si aggiungono 450 Mbps in quella dei 2,4 GHz ed ecco spiegato il numero 1750 della sua sigla. Ovviamente queste cifre significano molto o molto poco: se è vero che 802.11 ac è una tecnologia molto ben performante, è altrettanto vero che ogni installazione di un router wireless è diversa dalle altre perché le condizioni ambientali (muri, distanze, interferenze, presenza di altre reti wireless…) influiscono enormemente sulle sue prestazioni. Ciò premesso, per noi il router Buffalo si è comportato molto bene garantendo connessioni 802.11 ac quasi sempre stabili e in effetti ragionevolmente vicine al massimo teorico. Raggiungere gli 800-900 Mbps non è un problema in assenza di interferenze e con uno o anche due muri tra router e client. All’aumentare dei tramezzi, più che della distanza, le prestazioni invece calano velocemente.

Più che per la banda gestita, comunque di tutto rispetto, l’AirSta-tion ci sembra convincente come prodotto nel suo complesso: è un router ben costruito, versatile e con un’interfaccia allo stesso tempo semplice ma pronta a mostrare molte funzioni a chi sappia metterci mano. L’unico difetto degno di nota che vi troviamo non è legato al prodotto in sé ma alla scelta di non avere manualistica in dotazione esclusa la guida rapida di prima installazione. Proprio per la natura versatile del router sarebbe stato meglio avere subito a disposizione il classico CD con il manuale completo in PDF, che invece va scaricato dal sito del produttore.