Recensione Hp Slate 21: Android per un desktop all-in-one

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Hp Slate 21Dopo il successo nel settore degli smartphone e dei tablet, il sistema operativo di Google tenta la scalata anche in quello dei computer desktop. Diverse aziende stanno infatti proponendo sistemi all-in-one con schermo touchscreen equipaggiati con Android, e l’Hp Slate 21 è uno di questi. È un modello dotato di un ampio schermo Full-Hd da 21″ di diagonale, basato sul SoC Tegra 4 di Nvidia dalle brillanti prestazioni, anche se limitato da una quantità di memoria Ram di un solo gigabyte.

Lo chassis dello Slate 21 è in plastica lucida di colore bianco, ha uno spessore di poco più di 6 cm e integra nella parte inferiore le casse audio. Sul retro c’è un supporto che consente d’inclinare il sistema fino a un’angolazione di 70°, per posizionarlo quasi completamente sdraiato sulla scrivania. Sempre sul retro, a lato del supporto, si trova una nicchia nascosta da uno sportellino removibile che comprende due porte Usb 2.0, l’interfaccia di rete Ethernet 10/100 e il connettore per l’alimentatore. Questo modello non integra una batteria, quindi può funzionare solo collegandolo a una presa di corrente.

Sul lato sinistro si trova un’ulteriore porta Usb 2.0, affiancata dal connettore audio e da un indispensabile slot per schede di memoria Sd, visto il limitato spazio interno di archiviazione. Questo modello dispone infatti di soli 8 Gb di memoria flash complessivi, che si riducono ulteriormente fino a soli 5 effettivamente disponibili per dati e applicazioni. Sul lato destro dello schermo si trovano invece i pulsanti di accen-
sione/spegnimento e quelli per regolare la luminosità del display e il volume audio. Non mancano, come ovvio, le interfacce wireless Bluetooth e Wi-Fi, mentre non sono presenti i vari sensori solitamente integrati nei tablet Android, come l’accelerometro o il ricevitore Gps.

Lo schermo è un modello touch basato sulla tecnologia a infrarossi, per questo rientra di qualche millimetro rispetto alla cornice che lo circonda. Nella parte interna della cornice si trovano alcuni diodi a infrarossi che creano una griglia di raggi sulla superficie dello schermo. Quando il dito dell’utente interrompe la griglia il sistema calcola la posizione del tocco. Lo svantaggio di questa soluzione consiste nel fatto che sono supportati solo due punti di contatto contemporaneamente, ma al contrario dei modelli con tecnologia capacitiva è possibile usare il touchscreen con i guanti o con un qualsiasi altro oggetto. La precisione del riconoscimento del tocco è però abbastanza buona, grazie anche alle ampie dimensioni dello schermo.

Nel complesso lo Slate 21 ci è piaciuto molto, anche se spesso ci si scontra con difficoltà legate al fatto che il sistema operativo e le apps presenti nel Google Play Store sono state progettate per sistemi notevolmente più piccoli. E la potenza grafica del SoC Tegra 4 è eccellente per applicazioni multimediali e per i videogiochi, come dimostrano i test effettuati. Peccato che molti titoli fra i più celebri vengono controllati tramite giroscopio e accelerometro, quindi risultano purtroppo incompatibili con lo Slate 21.

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