Pay TV come vederla gratis grazie alla decodifica dei canali satellitari

0
PayTV
PayTV
PayTV
PayTV

C’è chi ha trovato il modo per raggirare i Pay Server per ottenere gratis le chiavi di decodifica delle trasmissioni satellitari. Svelati i retroscena

Il mondo (illegale) del card sharing è in continuo fermento. I pirati informatici sono sempre alla ricerca di nuovi metodi che permettano loro di vedere in chiaro tutte le trasmissioni della Pay TV satellitare, e per raggiungere i loro scopi le pensano davvero tutte: addirittura negli ultimi tempi hanno iniziato a sfruttare a loro vantaggio i servizi (a loro volta illegali) che altri pirati hanno messo a disposizione delle community underground.

Pirati contro pirati

Nel nostro precedente articolo abbiamo scoperto che su Internet è facile imbattersi in Pay Server che, in seguito alla sottoscrizione di un abbonamento, forniscono a chiunque ne faccia richiesta le cosiddette C-LINE, cioè le stringhe di accesso e decodifica ai codici delle smart card utilizzate per la visione della TV satellitare a pagamento. Jcom ci ha spiegato che è possibile “fregare” i Pay Server, eludere cioè i loro sistemi di sicurezza e accaparrarsi C-LINE in maniera totalmente gratuita, utilizzando diverse procedure, senza che i gestori degli stessi server se ne accorgano. Una di queste, semplice quanto ingegnosa, consiste, spiega il pirata, nello sfruttare una falla dei Pay Server che non permette il controllo sugli indirizzi di posta elettronica utilizzati per registrarsi al servizio.

Grimaldelli virtuali

Jcom ci svela che negli ultimi tempi l’attenzione dei pirati si sta spostando sulle C-LINE a tempo, cioè sui codici validi in genere per 24 ore e che, normalmente, dovrebbero servire per testare il servizio prima di decidere la sottoscrizione di un abbonamento. Tipicamente un utente potrebbe utilizzare una sola C-LINE, ma con un semplice escamotage i pirati riescono a raggirare questa limitazione e ad ottenere tutti i codici che desiderano. La nostra “gola profonda” ci ha quindi svelato le procedure e gli strumenti che utilizza e che gli consentono di entrare all’interno di questi sistemi rimanendo nel completo anonimato e senza lasciare alcuna traccia del suo passaggio e delle sue malefatte. Ci ha parlato innanzitutto di e-mail temporanee e proxy server; ma anche di CCCam Line Tester, cioè di particolari siti Web che quotidianamente pullulano di C-LINE di cui è possibile testarne il funzionamento mediante un apposito plug-in presente sullo stesso sito, il tutto in maniera totalmente gratuita. Considerando la natura illegale delle procedure (sottolineiamo la cosa, anche se il pirata viola sistemi a loro volta illegali) abbiamo deciso volontariamente di interrompere qui il dettaglio della sua “lista della spesa” per non propagandare la diffusione di questa pratica totalmente illegale e affrontata a puro scopo dimostrativo.

Strumenti legali, scopi illegali

Incuriositi dal suo racconto, abbiamo chiesto a Jcom come possano tornargli utili questi strumenti che quasi tutti gli internauti usano durante le loro navigazioni su Internet. Le e-mail temporanee, ad esempio, sono nate per difenderci dallo spam e dal phishing e vengono quindi utilizzate quando non vogliamo fornire l’indirizzo della nostra casella di posta elettronica a siti Web di cui non conosciamo l’attendibilità. Il pirata ci ha svelato che utilizza queste caselle di posta elettronica per aggirare i sistemi di sicurezza dei Pay Server. In particolare per compilare i form di registrazione al servizio, necessari per richiedere una C-LINE: un’e-mail temporanea gli consente, ovviamente, di verificare il suo finto account e completare correttamente la procedura di registrazione al servizio. Questo escamotage, però, servirebbe a poco se il pirata dovesse spedire l’e-mail temporanea dal suo indirizzo IP reale. Ecco quindi che Jcom ci illustra come riesce a nascondere le sue tracce su Internet proprio grazie all’utilizzo dei proxy server. E se per caso un Pay Server dovesse accorgersi dell’utilizzo di un proxy server, poco male: al pirata basterebbe utilizzarne un altro scelto tra i tanti disponibili su Internet. La nostra chiacchierata con Jcom si conclude qua, subito prima che il pirata riesca effettivamente ad ottenere una C-LINE gratuitamente.