Guida agli acquisti: Come scegiere la stampante

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come scegliere la stampante

 

A getto di inchiostro o laser, le stampanti per uso domestico e per il piccolo ufficio, mostrano ancora tutta la loro utilità. I modelli multifunzione sono proposti a prezzi ottimi e ormai assicurano versatilità e qualità di stampa eccellenti.

Le stampanti resistono. Mode e nuove tecnologie non intaccano, per molti di noi, il valore, l’utilità e perché no il fascino di una fotografia o di un documento stampato su carta. Che si tratti del report della nostra ultima analisi di mercato, o semplicemente della versione cartacea del biglietto aereo appena acquistato, stampare è una necessità destinata a durare ancora a lungo.

Benché la tecnologia alla base delle stampanti sia rimasta negli ultimi anni per lo più invariata, l’offerta dei dispositivi di stampa si rinnova con buona frequenza. Il mercato ha bisogno infatti di un ricambio fisiologico per mantenersi vivo, mentre le case produttrici studiano soluzioni e metodi di stampa che, conservando inalterata o innalzando la qualità, da un lato ci permettano di stare al passo con i tempi, quindi di stampare anche da smartphone, tablet o via Internet, dall’altro di contenere i costi di gestione. Si sa infatti che stampare costa! Gli inchiostri, i toner e più in generale i consumabili, come le carte fotografiche o quelle da brochure, non hanno subito nel tempo quel calo di prezzo sperato, facendo della stampa domestica e non solo, un’operazione da eseguire sempre con un minimo di parsimonia. Spesso, infatti, non è il prezzo di acquisto della stampante a incidere sulle nostre finanze, quanto il suo frequente utilizzo. Ma quali stampanti troviamo oggi sugli scaffali dei negozi e nelle vetrine Online? Dobbiamo preferire la stampa a getto di inchiostro o quella laser? Nell’articolo che segue cerchiamo di fare un po’ di quella chiarezza necessaria a scegliere il tipo di stampante a noi più adatto.

Quanti tipi

Le stampanti “pure”, quelle cioè che offrono la sola funzione di stampa, come la Epson WF-2010W proposta a circa 90 € e dotata di tecnologia Wi-Fi ed Ethernet o la Canon Pixma ÌP2850 che costa in media 40 €, rappresentano una minima parte del mercato. A prezzi simili o di poco superiori si può acquistare un dispositivo “multifunzione” che oltre a stampare, ci consente di eseguire scansioni perfette di documenti e immagini, fotocopie in bianco e nero o a colori e, nelle versioni più costose, anche di inviare e ricevere fax. Ne esistono per tutti i gusti e le esigenze: bianchi, neri, silver, di colore misto, dal look classico e “serioso” oppure moderno ed elegante, ricchi di pulsanti o del tutto privi. Alcuni hanno nella parte alta il cosiddetto ADF, acronimo di Automatic Document Feeder, speciale cassettino in cui collocare piccole risme di fogli da trasformare in Pdf o in altri formati digitali. Se la nostra attività prevede questo tipo di conversione, può risultare infatti scomodo eseguire le scansioni un foglio per volta. Molti dispositivi sono dotati di Wi-Fi e si collegano al PC senza il classico cavo USB, altri dispongono di un display a cristalli liquidi dove scorrere il menu, vedere e modificare le fotografie prima di stamparle, impostare la qualità di stampa ed eseguire i normali interventi di manutenzione.

Anche se meno diffusi, esistono dispositivi multifunzione laser che dal punto di vista delle operazioni in grado di svolgere, sono dei tutto simili a quelli a getto di inchiostro. Li contraddistingue tuttavia la tecnologia di stampa che, anziché affidarsi alle cartucce o ai serbatoi di inchiostro, utilizza uno o più toner, a colori o in bianco e nero. Hanno di solito sviluppo verticale con un ingombro, almeno nei modelli base, piuttosto contenuto. Quanto al formato della carta, è senza dubbio l’A4 il più diffuso. Esistono tuttavia stampanti fotografiche a getto di inchiostro di dimensioni maggiori e progettate per stampare fino al formato A3+ le cui dimensioni sono di 33×48,3 cm. Trattasi di stampanti professionali ed evolute, e per questo un po’ più costose, che utilizzano fino a 12 inchiostri. Ne sono esempi le Pixma PRO-lOO, PRO-IO e PRO-1 di Canon, le MFC-J6510DW, MFC-6520DW e MFC-J6920DW di Brother, le Officejet 7500A e Officejet 7110 di HP e le SureColor SC-P600 e Stylus Photo R3000 di Epson. Una buona scelta di multifunzione A3+ è possibile anche nell’ambito delle stampanti laser.

Come funzionano

Le stampanti a getto, dette anche inkjet, depositano minuscole gocce di inchiostro sul supporto da stampare, generalmente la carta. Si tratta di quantità di colore davvero esigue: la stampante all-in-one Brother DCP-J132W che si può acquistare a circa 60 €, per esempio, deposita gocce da 1,5 picolitri (1 pi è mille volte più piccolo di un miliardesimo di litro).

Affiancando punti dei quattro colori principali, ossia nero, ciano, magenta e giallo, si ottengono quasi tutte le sfumature cromatiche percepite dall’occhio umano. Una più accurata riproduzione del colore si ottiene tuttavia con le cosiddette stampanti in esacromia, basate cioè su sei inchiostri di diverso colore. Ai classici quattro, abbinano il magenta chiaro e il ciano chiaro. È questa una soluzione di solito adottata dalle stampanti fotografiche per le quali la resa perfetta dei colori è un aspetto di fonda-mentale importanza.

Le stampanti laser, oggi reperibili anche a meno di 100 €, utilizzano un sistema di stampa diverso, del tutto simile a quello delle comuni fotocopiatrici: un laser riproduce il testo o l’immagine da stampare su un cilindro di selenio fotosensibile, detto tamburo. Questo, una volta illuminato, acquisisce l’immagine, immagazzina il toner ovvero la polvere finissima che riscaldata dà vita alla stampa e lo riporta sulla carta. Ne deriva una velocità di stampa superiore a quella delle inkjet, motivo per cui le stampanti laser sono particolarmente apprezzate da chi produce molti fogli, quindi dai piccoli e grandi uffici. Sono molto diffuse quelle in bianco e nero, ma non sono rari i modelli a colori come la Samgung CLP-365 proposta al prezzo di circa 120 € e basata su toner di colore nero, ciano, magenta e giallo. Una stampante laser a colori, utilizzando quattro toner, ha tuttavia costi di gestione superiori a quelli di un modello in bianco e nero.

Testina di stampa integrata o separata?

Non se ne parla molto, ma fra le stampanti a getto di inchiostro può esserci una differenza sostanziale. Alcune utilizzano cartucce con la testina di stampa integrata, altre, a dire il vero la gran parte, prevedono il solo cambio del serbatoio di colore, avendo le testine di stampa fisse al loro interno. Lamultifunzione HP Envy 4500, per esempio, reperibile a circa 90 euro, utilizza le cartucce con testina integrata della serie 301, una per il nero, l’altra per i tre colori ciano, magenta e giallo. Le multifunzione Epson e Brother scindono sempre le testine, di stampa dai serbatoi, lasciandoci il compito di sostituire questi ultimi una volta esauriti. Le stampanti fotografiche in esacromia, cioè a sei colori, e più in generale tutte quelle che consentono di sostituire gli inchiostri separatamente, utilizzano serbatoi privi di testine. Le due tipologie hanno prò e contro. In funzione dell’uso che della stampante si intende fare, i primi prevarranno sui secondi e viceversa. Il principale vantaggio delle stampanti inket con testina di stampa integrata nelle cartucce, sta nella possibilità di ottenere dispositivi di stampa teoricamente nuovi a ogni sostituzione delle cartucce. L’inchiostro eventualmente asciugatosi negli ugelli, dopo un lungo periodo di inutilizzo, non rappresenta un grave problema: basta inserire delle cartucce nuove per riprendere a stampare. Ciò non vale per le stampanti la cui sostituzione riguarda i soli serbatoi di inchiostro. Un lungo periodo di inattività può comprometterne il corretto funzionamento. Le case produttrici sviluppano per questo interventi gestibili attraverso il driver della stampante, volti proprio a pulire e liberare gli ugelli e a evitare che le stampe risultino irregolari oppure “a righe”.

Le cartucce, del nero e dei tre colori fondamentali, con testina integrata, sono però più costose dei soli serbatoi. Questi, contrariamente alle prime, possono essere sostituiti anche singolarmente evitando spreco di inchiostro e risparmiando parecchi soldi. La scelta deve quindi tener conto della frequenza con cui si usa la stampante: se si prevede di lasciare la stampante inattiva per mesi, allora è meglio optare per il primo tipo; se invece si accende la stampante diverse volte al mese, la seconda soluzione può essere quella più conveniente. Sempre in termini di risparmio, l’idea di Epson alla base dei nuovi modelli EcoTank L300, L355 e L555 è da prendere in considerazione: serbatoi esterni e di dimensioni quasi “esagerate” regalano tranquillità per due anni di stampe e soprattutto consentono di tenere traccia, uso dopo uso, del loro consumo.

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