Microsoft nel mirino dell’UE: le pratiche anti concorrenziali nel cloud

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Google Cloud si unisce alle proteste di AWS (Amazon) e del CISPE (Cloud Infrastructure Services Providers in Europe), l’associazione dei principali fornitori di servizi cloud che operano in Europa, accusando Microsoft di pratiche anti competitive nella concessione delle licenze nel settore. Secondo Amit Zavery, vice presidente di Google Cloud, le restrizioni imposte da Microsoft limitano la scelta degli utenti e comportano costi più elevati, una maggiore vulnerabilità alla violazione della sicurezza e un impatto negativo sui piccoli fornitori di cloud e di software, inclusi le startup europee del settore dell’intelligenza artificiale.

Zavery critica in particolare la designazione arbitraria di “Listed Provider” da parte di Microsoft e chiede che agli utenti venga consentito di utilizzare i software acquistati su qualsiasi piattaforma senza dover pagare un sovrapprezzo per l’utilizzo di cloud diversi da Azure. Il CISPE ha presentato una lamentela all’Unione Europea a novembre 2022, denunciando le condizioni di licenza imposte da Microsoft per il cloud computing che danneggiano l’ecosistema europeo del settore.

Il CISPE ha sostenuto due membri, OVHcloud (Germania) e Aruba (Italia), che hanno presentato un reclamo separato contro Microsoft, evidenziando gravi problematiche a nome dell’intero settore europeo delle infrastrutture cloud. Secondo il CISPE, le azioni di Microsoft stanno danneggiando l’ecosistema cloud europeo e limitando la scelta degli utenti.

Il CISPE ha proposto dei rimedi che potrebbero essere attuati rapidamente dal settore, incluso un quadro di controllo per valutare la conformità con i Dieci principi per una gestione equa e corretta delle licenze software. Questi principi rappresentano una serie di migliori pratiche volte a garantire che le licenze software dei fornitori dominanti non possano essere utilizzate in modo discriminatorio o anti competitivo.

Nonostante le critiche di Zavery, Daniel Castro del Center for Data Innovation ritiene che le condizioni di licensing di Microsoft siano eque e non anti competitive, sottolineando che molti concorrenti di Microsoft offrono servizi del marchio. Microsoft ha respinto le accuse di Zavery e ha dichiarato di aver lavorato con i fornitori indipendenti per modificare i termini di licenza e rispondere alle preoccupazioni sollevate.

UE, per Google le pratiche di Microsoft nel cloud sono anti concorrenziali

Google Cloud, insieme ad AWS e al CISPE, si unisce alle proteste contro Microsoft per le restrizioni nel cloud licensing che danneggiano le aziende. Il vice presidente di Google Cloud, Amit Zavery, critica le pratiche anticoncorrenziali di Microsoft che limitano la scelta e danneggiano il settore europeo del cloud computing. Il CISPE ha presentato una lamentela all’UE contro Microsoft, sostenendo che le condizioni imposte danneggiano l’ecosistema del cloud europeo. Secondo il CISPE, Microsoft non ha fornito garanzie di porre fine alle sue pratiche anticoncorrenziali e il CISPE chiede l’intervento della Commissione europea. Alcuni esperti, come Daniel Castro, ritengono che le condizioni di licensing di Microsoft siano equilibrate e non anticoncorrenziali. Microsoft ha dichiarato di aver lavorato con i cloud provider indipendenti per modificare i termini di licensing in risposta alle preoccupazioni sollevate.