Meta, la privacy a pagamento: l’Europa si ribella al colosso dei social media

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La Commissione Europea ha recentemente richiesto informazioni a Meta in relazione al Digital Services Act (DSA), riguardante in particolare il servizio di abbonamento senza pubblicità su Facebook e Instagram. L’obiettivo della richiesta è assicurarsi che Meta non stia richiedendo pagamento agli utenti per garantire dei diritti legalmente riconosciuti, violando così il principio di accesso universale a tali diritti.

Questa non è la prima volta che la Commissione interpella Meta, in quanto già in passato sono state affrontate questioni come contenuti terroristici, gestione del rischio legato al discorso civico e ai processi elettorali, e la protezione dei minori. La nuova richiesta di informazioni si concentra sulla metodologia delle valutazioni del rischio adottate da Meta, sulla protezione dei minori, sulle elezioni e sulla manipolazione dei media, oltre a esaminare pratiche come lo “shadow banning” e il lancio di Threads.

Meta ha l’obbligo di rispondere entro il 15 marzo alle prime richieste e entro il 22 marzo 2024 alle domande rimanenti. Il mancato rispetto di tali scadenze potrebbe comportare l’avvio di procedimenti formali da parte della Commissione secondo l’articolo 66 del DSA, con la possibilità di infliggere sanzioni in caso di informazioni errate, incomplete o fuorvianti.

Inoltre, la Commissione potrebbe richiedere le informazioni per decisione nel caso di mancata risposta da parte di Meta, con possibili conseguenze sotto forma di pagamenti di penali periodiche. È fondamentale che Meta fornisca risposte complete e precise alle richieste della Commissione per evitare conseguenze legali e sanzioni.

Meta chiede soldi per rispettare la tua privacy, all’Europa non piace per niente

La Commissione Europea ha inviato a Meta una richiesta di informazioni riguardante il servizio di abbonamento senza pubblicità su Facebook e Instagram. L’obiettivo è garantire che Meta non stia chiedendo denaro agli utenti per rispettare diritti legalmente riconosciuti. Questa richiesta si basa su temi già affrontati in precedenti richieste inviate a Meta e chiede ulteriori informazioni entro il 15 marzo. La Commissione potrebbe aprire procedimenti formali e infliggere sanzioni in caso di informazioni errate o mancata risposta da parte di Meta.