L’auto senza pilota verrà costruita da Fiat per Google

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FCA ha siglato una accordo con Alphabet (la nuova società che comprende Google e tutte le sigle minori che ruotano attorno a Big G) per la sperimentazione della guida autonoma.

La FCA di Sergio Marchionne e Google si sono impegnate, in maniera non esclusiva, a collaborare per la realizzazione di 100 prototipi di auto a guida autonoma che si aggiungeranno alla flotta di vetture sperimentali di Big G già in circolazione sulle strade californiane. L’accordo non è vincolante per nessuna delle due aziende. FCA e Alphabet, di cui Google fa ormai parte, potranno stringere accordi con altri marchi per sviluppare soluzioni simili a quelle che si apprestano a sperimentare sulle versioni 2017 della Pacifica Hybrid, la monovolume prodotta da Chrysler. I prototipi saranno realizzati in Michigan, in uno stabilimento FCA, con la partecipazione dei tecnici di entrambi i marchi. Per la prima volta, quindi, Google entra in una catena di montaggio automobilistica, potendo contare sul supporto e la collaborazione della Casa torinese per integrare al meglio i suoi sottosistemi nelle auto.

Quando arriverà

Nell’accordo non si parla di una possibile commercializzazione dei veicoli. Al momento, la collaborazione rimarrà sul piano sperimentale, con l’obiettivo di sviluppare la tecnologia della guida autonoma. La scelta di stringere un accordo con un produttore, oltre che di un veicolo di grosse dimensioni, è dettata dall’esigenza di allargare gradualmente il bacino di esperienza da cui attingere per le future applicazioni commerciali. Per FCA la partnership con Google costituisce un’ottima notizia, in termini di visibilità e di appeal presso il pubblico. Per Mountain View, invece, significa poter giungere rapidamente sul mercato senza doversi preoccupare troppo degli aspetti logistici.

Questioni di sicurezza

Secondo il comunicato stampa congiunto prodotto da ambo le aziende coinvolte nell’accordo, la guida autonoma, oltre a rendere il traffico meno caotico e più ordinato, ha il potenziale di impedire 33.000 morti ogni anno sulle strade statunitensi, il 94% delle quali si verifica per via di errori umani. “L’obiettivo è aiutare la gente a recarsi da un posto ad un posto B spingendo un pulsante”, recita il comunicato. Le auto di Google sono attualmente in test in quattro città degli Stati Uniti, mentre i minivan autonomi di Chrysler saranno messi alla prova dal team di Google in un circuito di prova privato, in California, prima di raggiungere le strade pubbliche.

A rischio distrazioni

Da alcuni esperti del settore automobilistico sono giunte alcune provocazioni che hanno risollevato il problema della sicurezza delle auto a guida autonoma. Ci si chiede se i conducenti saranno abbastanza attenti per riprendere il controllo del veicolo quando necessario. Una volta ceduto il controllo al computer di bordo, l’eccessiva fiducia potrebbe far perdere l’apprensione necessaria di chi sta al volante, impiegando il tempo per altre attività come leggere un giornale, rispondere a messaggi o ad un’e-mail e chattare. Barrie Kirk, cofondatore della Canadian Automated Vehi-cles Center Of Excellence, è persino arrivato ad ipotizzare che la coppia di occupanti del veicolo potrebbe persino darsi al sesso “on the road”.

Non perdere il controllo

Si tratta certamente di un’estremizzazione, che ripone però l’accento su un problema importante nel lungo periodo. C’è il rischio che le persone alla guida di tali auto possano praticare una serie di attività “che inibiscano la loro capacità di rispondere velocemente”. Su You-Tube, infatti, sono stati pubblicati già numerosi video di persone intente a giocare mentre l’auto guida da sola. Tali veicoli non sono ancora autonomi come sembra. Ci si dovrebbe sedere e rilassare, restando però attenti a riprendere il controllo non appena il computer di bordo o le circostanze esterne lo richiedano.

Cosa fa la concorrenza?

Google ed FCA non sono gli unici player interessati al mercato delle auto senza conducente. Intorno a Cupertino, ad esempio, continuano ad addensarsi indiscrezioni, aumentate in seguito alla registrazione dei nuovi nomi a dominio apple.car, apple.cars e apple.auto. Il miliardario Elon Musk, proprietario dell’azienda futuristica Space X (che fornisce alla NASA i vettori dei lanci verso la stazione spaziale internazionale) ha annunciato che entro due anni i veicoli Tesla saranno in grado di guidare in piena autonomia da New York a Los Angeles, oltre a reperire i proprietari e andare a prenderli. Il costruttore ha rilasciato la versione 7.1 del suo software integrato alle automobili Tesla Model S. Accanto al miglioramento di varie funzioni già disponibili, brilla proprio nella funzionalità driverless. L’azienda ha sviluppato una beta, con integrata la funzione “summon” che consente all’auto di uscire o entrare da parcheggi o garage e raggiungere il proprio autista entro un raggio di 3 miglia. Al momento, certo, sono solo sogni e indiscrezioni: non rimane che attendere gli sviluppi futuri di questa promettente tecnologia che potrebbe diventare quotidianità prima di quanto si possa pensare.