Nella regione settentrionale di Nordaustlandet, situata nelle isole Svalbard, si trova un fiordo che è considerato il più freddo e incontaminato di tutti. A differenza dei fiordi sulla costa ovest di Svalbard, il Rijpfjorden non ha mai sperimentato gli effetti del riscaldamento globale, almeno fino ad ora.
Un nuovo studio condotto dal ricercatore Èric Jordà-Molina suggerisce che i terribili impatti climatici ora si manifestano anche nelle zone più a nord di Svalbard.
I risultati indicano che le ondate di calore marine non solo provocano un cambiamento del colore dell’oceano, come dimostrato da uno studio precedente, ma sono anche parzialmente responsabili di eventi periodici di mortalità nella fauna marina. Queste ondate di calore, definite come temperature estreme che persistono per almeno 5 giorni consecutivi, potrebbero avere effetti devastanti sull’ecosistema.
Dopo aver assistito a questi eventi nel Mare di Barents, solo alcune regioni del fiordo sono state in grado di riprendersi, mentre altre hanno registrato un aumento di organismi precedentemente non comuni. “La zona interna di Rijpfjorden è diventata un rifugio per specie native dell’Artico, ma non sappiamo quanto a lungo potrà continuare”, ha spiegato Henning Reiss, docente presso la Nord University.
Le proiezioni mostrano che le ondate di calore marine diventeranno sempre più frequenti nei prossimi decenni, il che potrebbe compromettere la resilienza delle popolazioni marine. Come afferma il professore Reiss, “l’aumento nella frequenza e durata delle ondate di calore cambierà queste comunità, facendo sì che le specie adatte a un clima più temperato, come quelle presenti nella Norvegia occidentale, dominino l’ecosistema artico futuro”.
Che si tratti dell’Antartide, dove il ghiaccio marino continua a diminuire, o delle remote zone settentrionali della Norvegia, è evidente che gli eventi climatici estremi stanno avendo importanti implicazioni a livello mondiale e, in particolare, sugli ecosistemi.
Il cambiamento climatico ha raggiunto anche i fiordi norvegesi più freddi
Un fiordo nelle isole Svalbard, chiamato Rijpfjorden, è considerato il più freddo e incontaminato di tutti. Finora non era stato colpito dagli effetti del cambiamento climatico, ma uno studio recente suggerisce che anche le zone più a nord di Svalbard stanno iniziando a risentire degli impatti climatici. Le ondate di calore marine, definite come temperature estreme che persistono per almeno 5 giorni consecutivi, stanno causando un cambiamento di colore dell’oceano e eventi di mortalità nella fauna marina. Alcune parti del fiordo sono riuscite a ristabilirsi, diventando un rifugio per specie native dell’Artico, ma non si sa per quanto tempo questa situazione potrà continuare. Le proiezioni indicano che le ondate di calore marine diventeranno sempre più frequenti nei prossimi decenni, danneggiando la resilienza delle popolazioni marine e portando a un cambiamento nelle comunità, dove specie adatte a climi più temperati come la Norvegia occidentale domineranno l’ecosistema artico. Gli eventi climatici estremi stanno avendo un impatto significativo sugli ecosistemi sia in Antartide, dove il ghiaccio marino continua a diminuire, che nelle zone remote a nord della Norvegia.