Abbiamo analizzato cinque tra le più famose soluzioni per tenere sotto controllo WhatsApp e lo smartphone. Alcune funzionano davvero e sono potenzialmente molto pericolose altre sono solo bufale. Ecco cosa fare per difenderci al meglio.
WhatsApp è diventato il programma di messaggistica più utilizzato, almeno nel mondo occidentale. La maggioranza di coloro che hanno uno smartphone lo hanno installato e lo utilizzano regolarmente per inviare messaggi di testo, brevi registrazioni vocali, video, link e immagini. Purtroppo sono molto diffusi anche i sistemi per spiare i contenuti scambiati su WhatsApp. Basta fare una rapida ricerca su Google per capire quanto l’argomento sia scottante.
Provando a scrivere i termini di ricerca “spiare WhatsApp” si ottengono risultati di ogni tipo. Molti dei metodi descritti in Rete pertenere sotto controllo i messaggi altrui sono solo delle bufale, altri invece funzionano davvero e lasciano di stucco per la semplicità con cui riescono nel loro intento malevolo. WhatsApp a parte è fondamentale soffermarsi su cosa significhi avere il proprio smartphone sotto il controllo di terzi. Se a essere spiata non è solo un’applicazione di messaggistica ma tutto il telefono, rischiamo di finire in grossi guai. A essere coinvolti infatti non sono più solo i messaggi ma una buona fetta della nostra vita digitala.
La maggior parte delle persone utilizza il telefono come un archivio in piena regola. Al loro interno siamo abituati a salvare fotografie, filmati, documenti, password, email, dati di navigazione e perfino l’accesso a eventuali videocamere di sorveglianza che controllano la nostra casa mentre noi non ci siamo. Il rischio è enorme, anche se per fare le cose seriamente qualcuno deve mettere fisicamente le mani sul nostro dispositivo. La redazione ha scoperto come funzionano cinque tra i principali sistemi per spiare WhatsApp e lo smartphone. Alcuni sono solo delle grosse bufale e non servono a niente, altri invece sono pericolosi e dobbiamo imparare a conoscerli.
Utilizzare Whatsapp Web
WhatsApp Web è il sistema ufficiale per utilizzare la nota applicazione di messaggistica dal browser di qualsiasi computer. Il funzionamento è semplice. Colleghiamoci alla pagina web.whatsapp.com in cui compare un QR Code. Ora apriamo l’applicazione sul nostro smartphone e premiamo il tasto Impostazioni che corrisponde al pulsante sinistro dell’interfaccia. Dal menu, scegliamo la voce WhatsApp Web. A questo punto dobbiamo solo inquadrare il codice QR con la fotocamera.
Il browser si sincronizza con il telefono e possiamo inviare e ricevere messaggi direttamente dal programma di navigazione. Fin qui tutto bene. Si tratta di una funzione molto comoda e pratica, ma cosa succede se qualcuno mette mano al nostro smartphone e si collega alla piattaforma Web per conto nostro? La procedura con cui riuscirà a spiarci è tanto disarmante quanto semplice. Infatti, nel momento in cui il QR Code viene inquadrato con la fotocamera del telefono, WhatsApp Web diventa una finestra aperta sulla nostra applicazione.
Il malintenzionato potrà continuare a spiarci fino a quando non scolleghiamo l’app dalla piattaforma Internet. Questo non avviene in automatico, né tantomeno chiudendo il browser. Per farlo, dovremo accedere di nuovo alla voce WhatsApp Web presente nel menu delle impostazioni. Qui vedremo una finestra che riepiloga quale computer si è connesso durante l’attività più recente. Certo, questo dà modo di capire se qualcuno ci ha spiato, ma non fornisce nessuna indicazione né sull’identità né tantomeno sul numero di telefono del malfattore. In altre parole, una volta scoperta la cosa il danno è già stato fatto e non ci resta che chiudere la connessione. Intanto, però, tutti i messaggi e gli allegati che abbiamo scambiato con i nostri contatti sono stati letti e visti dallo spione di turno.
Come difendersi?
Per difendersi da questo attacco, il modo migliore consiste nel non lasciare mai il nostro smartphone incustodito. Non solo, scegliamo anche di bloccarlo con un codice numerico. In questo modo, un potenziale malfattore non potrà accedere alle applicazioni se non dopo aver inserito il PIN. Con Android è possibile farlo andando in Impostazioni > Sicurezza > Blocco schermo.