Veterani meccanici a quattro zampe: Scopriamo il futuro dei cani robot grazie agli USA!

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L’Esercito degli Stati Uniti sta attualmente svolgendo esperimenti di grande portata al fine di armare un “cane robotico” con il suo nuovo fucile di prossima generazione. Questo robot, chiamato Vision 60 Quadruped Unmanned Ground Vehicle (Q-UGV) e prodotto da Ghost Robotics, è dotato di un set sofisticato di sensori per scopi di sorveglianza e altre attività di supporto militare.

Sebbene l’idea di integrare un fucile robotico con un cane meccanico non sia nuova, l’Esercito sta considerando l’uso del fucile Sig Sauer XM7 per questo specifico esperimento, rappresentando una novità in questo campo. In passato, erano stati condotti test con l’utilizzo di un fucile M4A1 su un Q-UGV, ma questa nuova iniziativa rappresenta uno sviluppo significativo nell’esplorazione delle capacità dei robot autonomi che emulano le abilità dei cani.

La ragione dietro questa sperimentazione risiede nella capacità unica dei cani robotici di attraversare terreni diversi e impegnativi, spesso inaccessibili per i veicoli dotati di ruote. Bhavanjot Singh, direttore scientifico e tecnico senior per l’autonomia e l’automazione dei sistemi armati presso il Combat Capabilities Development Command (DEVCOM), ha evidenziato questa caratteristica.

Il Sig Sauer XM7 è stato scelto per sostituire il fucile M4 e l’arma automatica di squadra M249 negli arsenali dell’Esercito nell’ambito del programma Next Generation Squad Weapon (NGSW) del 2022. Queste nuove armi utilizzano munizioni da 6,8 mm e diventeranno parte dell’equipaggiamento standard dell’Esercito entro la prossima decade. Tuttavia, alcuni soldati esprimono preoccupazioni riguardo alle dimensioni e al peso del fucile XM7, che potrebbero influenzarne le prestazioni se venisse adottato come arma d’infanteria standard.

Ghost Robotics ha presentato il Vision 60 nel 2021, dimostrando la sua capacità di trasportare un fucile con una capacità di 10 colpi e colpire bersagli situati fino a tre quarti di miglio di distanza. È importante sottolineare che il sistema dimostrativo richiede ancora un operatore umano per controllare la macchina e sparare con il fucile a distanza, in quanto il robot non è ancora in grado di sparare autonomamente.

Infine, va precisato che, sebbene ci siano studi in corso sull’integrazione uomo-macchina, la creazione di un prototipo non implica necessariamente che questi cani robotici saranno impiegati in situazioni di combattimento nel breve termine. Ci sono ancora diverse sfide da affrontare, come la resistenza, la capacità di carico e l’autonomia di questi robot a quattro zampe. Tuttavia, questa sperimentazione apre nuove prospettive per l’uso della tecnologia robotica nelle future operazioni militari.

Grazie agli USA avremo cani robot armati di fucile

L’Esercito degli Stati Uniti sta conducendo esperimenti per armare un cane robotico chiamato Vision 60 Quadruped Unmanned Ground Vehicle (Q-UGV), prodotto da Ghost Robotics. Questo robot è dotato di sensori avanzati per scopi di sorveglianza e supporto militare. L’obiettivo è sfruttare la capacità unica dei cani robotici di attraversare terreni difficili, che sono inaccessibili per i veicoli con ruote. Per questo esperimento, sta venendo considerato l’utilizzo del fucile Sig Sauer XM7. In passato, era stato testato un fucile M4A1 su un Q-UGV, ma questa nuova iniziativa rappresenta uno sviluppo significativo nella creazione di robot autonomi che emulano le abilità dei cani. Il Sig Sauer XM7 è stato scelto per sostituire il fucile M4 e l’arma automatica di squadra M249 nelle forze armate americane. La capacità del Vision 60 di trasportare un fucile con una capacità di 10 colpi e di colpire bersagli fino a tre quarti di miglio è stata dimostrata nel 2021. Tuttavia, il robot richiede ancora un operatore umano per controllarlo e sparare il fucile a distanza, poiché non è ancora in grado di sparare autonomamente. Nonostante la ricerca sull’integrazione uomo-macchina, l’utilizzo di questi cani robotici in situazioni di combattimento nel breve periodo implica diverse sfide da affrontare, come la resistenza, la capacità di carico e l’autonomia. Tuttavia, questa sperimentazione apre nuove prospettive per l’impiego di robot nella guerra del futuro.