Una chiamata alla responsabilità: il Garante avverte coloro che condividono il video della violenza a Palermo

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Negli ultimi giorni è stato ampiamente discusso il brutale episodio di stupro a Palermo. La massima autorità sulla protezione dei dati personali, il Garante privacy, è intervenuta per ricordare le conseguenze legali della diffusione e condivisione di un video, anche se chi lo diffonde non è tra gli autori materiali dei contenuti.

Il Garante privacy ha messo in guardia sulle possibili conseguenze, anche di natura penale, della diffusione e condivisione dei dati personali e del video stesso. A seguito delle numerose notizie su una “caccia alle immagini” scatenatasi nelle chat, l’Autorità ha avviato due provvedimenti d’urgenza e ha rivolto un avvertimento a Telegram e agli utenti della piattaforma affinché venga garantita la necessaria riservatezza della vittima. È fondamentale evitare di arrecare ulteriori danni alla persona coinvolta attraverso la possibile diffusione di dati che permettano la sua identificazione, anche indirettamente. Questo è contrario alle esigenze di tutela della dignità della ragazza.

Il Garante ha sottolineato che la diffusione e la condivisione del video costituiscono una violazione della normativa sulla privacy, comportando possibili sanzioni. Inoltre, ha evidenziato le implicazioni penali della diffusione dei dati personali delle vittime di reati sessuali, sottolineando l’articolo 734 bis del codice penale.

In relazione alle notizie diffuse dalla stampa e al video della festa organizzata in una villa di Torino, durante la quale un noto professionista ha divulgato informazioni sulla vita privata della sua ex partner e di terzi, il Garante privacy ha avviato un’istruttoria per accertare eventuali responsabilità legate alla violazione delle norme sulla privacy. L’istruttoria sarà finalizzata a verificare se i soggetti che hanno diffuso i dati e i contenuti in questione avevano una base giuridica adeguata per farlo.

Nel frattempo, il Garante ha richiamato l’attenzione degli utenti dei social media e degli organi di informazione sul rispetto della vita privata delle persone, soprattutto quando si tratta della diffusione di dati personali legati a relazioni sentimentali. Questi dati possono influire in modo significativo sulla vita delle persone coinvolte, sulla loro reputazione e sulla sfera affettiva.

Il Garante mette in guardia chi condivide il video della violenza di Palermo

Il Garante privacy ha intervendo per ricordare le conseguenze legali della diffusione e condivisione di un video di uno stupro avvenuto a Palermo. Ha avviato provvedimenti d’urgenza e ha avvertito Telegram e gli utenti della piattaforma di garantire la riservatezza della vittima. La diffusione e la condivisione del video costituiscono una violazione della normativa privacy e possono comportare sanzioni. Il Garante ha inoltre avviato un’istruttoria riguardo alla diffusione di dati personali di una persona famosa e dei suoi ex partner. Si richiama l’attenzione sul rispetto della vita privata delle persone e dei dati personali nelle relazioni sentimentali.