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Un team di ricercatori guidato da Anastasia Shatilovich ha fatto una scoperta straordinaria nella Siberia. Hanno trovato vermi appartenenti a una specie finora sconosciuta che sono rimasti intrappolati nei ghiacci per millenni, risalendo addirittura al tardo Pleistocene, tra 45.839 e 47.769 anni fa. Questi vermi, chiamati Panagrolaimus kolymaensis in onore del fiume artico Kolyma in cui sono stati ritrovati, si sono mantenuti congelati per tutto questo tempo grazie a una condizione nota come criptobiosi.
La criptobiosi è una sorta di letargo che sospende temporaneamente le funzioni vitali degli organismi. Nonostante gli incredibili ritrovamenti, non è ancora chiaro come questi vermi siano in grado di sopravvivere per così tanto tempo e quali processi molecolari e metabolici utilizzino. Secondo Vamshidhar Gade, co-autore dello studio, ciò rimane ancora un mistero.
Una delle caratteristiche distintive di questi vermi è l’aumentata produzione di un tipo di zucchero chiamato trealosio. Questo zucchero probabilmente li aiuta a sopravvivere alle rigide condizioni dei ghiacci siberiani. Durante la disidratazione, i vermi aumentano la produzione di trealosio, preparandosi per la criptobiosi.
I ricercatori hanno anche condotto studi simili su un verme più comune chiamato Caenorhabditis elegans. Anche questo verme è sopravvissuto alla disidratazione e alle basse temperature, rimanendo congelato per 480 giorni a -80°C.
Queste scoperte dimostrano che, nonostante l’estinzione di molte specie nel corso delle epoche, è possibile ritrovare organismi viventi appartenenti a periodi storici molto distanti dai nostri. Mentre non stiamo riportando in vita la tigre della Tasmania, queste scoperte ci offrono un’interessante finestra sul passato e sulla capacità degli organismi di adattarsi a condizioni estreme.
Speriamo che questa riscrittura soddisfi le vostre esigenze.
Sembra un film horror, ma questi vermi sono davvero “resuscitati” dopo 46.000 anni
Un team di ricercatori ha scoperto dei vermi intrappolati nei ghiacci siberiani per millenni. Si tratta di una specie sconosciuta che risale al tardo Pleistocene, tra 45.839 e 47.769 anni fa. Questi vermi sono rimasti congelati per tutto questo tempo senza mai scongelarsi grazie a una condizione chiamata “criptobiosi”. Gli scienziati hanno analizzato il DNA dei vermi e hanno scoperto che la loro sopravvivenza è dovuta all’aumentata produzione di uno zucchero chiamato trealosio. I vermi sono stati chiamati Panagrolaimus kolymaensis, in onore del fiume Kolyma dove sono stati ritrovati. Gli studi sono stati condotti anche su un verme simile chiamato Caenorhabditis elegans, che è sopravvissuto alla disidratazione per 480 giorni a -80°C. Questa scoperta dimostra che esseri viventi appartenenti a epoche distanti possono giungere fino a noi.