Un futuro luminoso per l’Italia: l’occupazione in crescita rivoluziona sia la quantità che la qualità del lavoro

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Il mercato del lavoro in Italia ha tradizionalmente registrato numeri preoccupanti, ma gli ultimi dati sembrano incoraggianti. Nonostante la qualità della vita economica del paese non sia delle migliori in questo periodo, ci sono segnali positivi per quanto riguarda l’occupazione. La speranza è che questi dati possano portare frutti nei prossimi mesi.

Nel secondo trimestre, il PIL italiano non ha registrato numeri confortanti, ma per quanto riguarda l’occupazione, nonostante siamo ancora lontani dagli standard degli altri paesi dell’Unione Europea, c’è un leggero miglioramento. Come sappiamo, in Europa lavora circa il 70% delle persone tra i 15 e i 64 anni.

In Italia, il tema della disoccupazione è sempre stato uno dei più dibattuti, soprattutto al Sud e soprattutto per quanto riguarda la disoccupazione giovanile. Il paese non ha mai affrontato completamente il problema della “Questione Meridionale”, che persiste da oltre 60 anni. Tuttavia, la disoccupazione giovanile (15-24 anni) è scesa dal 23,5% di giugno 2022 al 21,3% di due mesi fa.

Questi numeri sono incoraggianti, ma saranno valorizzati solo se il Prodotto Interno Lordo del nostro paese crescerà abbastanza veloce da non lasciarci troppo indietro rispetto all’Europa. Ma vediamo nel dettaglio il rapporto.

I dati sull’occupazione sono incoraggianti: nel mese di giugno, il numero di occupati è aumentato di 82 mila unità, raggiungendo un nuovo record di 23 milioni 590 mila, con una percentuale del 61,5%. Questo non solo rappresenta una crescita rispetto al mese di maggio, ma anche il massimo storico.

La cosa che fa guardare al futuro con ottimismo è che oltre alla quantità di persone impiegate, i dati ci parlano anche di una qualità migliorata. Negli ultimi anni sono stati creati 385.000 posti di lavoro, di cui 39.500 a tempo indeterminato tra i lavoratori dipendenti, mentre sono scesi di 42.000 i contratti a termine.

Resta comunque un problema di genere: le percentuali relative ai tassi di occupazione tra uomini e donne variano notevolmente, con un divario superiore al 13%. Gli uomini sono occupati al 70,7%, mentre le donne solo al 57,2%. C’è ancora molto da fare, dato che il divario è aumentato di 12,7% rispetto all’anno precedente (69,4% e 56,7%).

Italia, dati incoraggianti sull’occupazione: miglioramenti sia in quantità che in qualità

Il mercato del lavoro in Italia ha sempre registrato numeri preoccupanti, ma gli ultimi dati sembrano promettenti. Nonostante la situazione economica degli italiani non sia delle migliori, ci sono buone notizie riguardanti l’occupazione. Anche se l’Italia è ancora lontana dagli standard degli altri Paesi dell’Unione Europea, c’è stato un miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la disoccupazione giovanile. Tuttavia, affinché questi dati siano valorizzati, è necessario un crescita del PIL che non ci faccia rimanere indietro rispetto all’Europa. Nei dettagli, nel mese di giugno, il numero di occupati è aumentato di 82.000 unità, raggiungendo il nuovo record di 23.590.000 persone impiegate, pari al 61,5%. Inoltre, nell’ultimo anno sono stati creati 385.000 posti di lavoro, con un aumento dei contratti a tempo indeterminato e una diminuzione dei contratti a termine. Tuttavia, persiste un problema di genere, con un divario del 13% tra uomini e donne in termini di tassi di occupazione. Agli uomini è occupato il 70,7% delle persone, mentre alle donne solo il 57,2%.