Twitter si trova nuovamente in difficoltà, ma questa volta non a causa delle modifiche temporanee volute da Elon Musk e dalla CEO Yaccarino. I problemi che l’azienda sta affrontando sono di natura legale, poiché circa 2.000 ex dipendenti hanno accusato Twitter di rifiutarsi di pagare le spese di arbitrato. La causa è stata depositata presso il tribunale del Northern District della California.
Da un lato, i lavoratori licenziati chiedono che Twitter si faccia carico dei costi dell’arbitrato, mentre dall’altro lato l’azienda si rifiuta di pagare. Questa non è neanche la prima azione legale intentata dagli ex dipendenti: lo scorso novembre molti di loro avevano avviato una class action accusando l’azienda di non essere stata in regola con le regole del Worker Adjustment and Retraining Notification Act (WARN). Secondo questa legge, le organizzazioni con più di 100 dipendenti devono notificare i licenziamenti con almeno 60 giorni di anticipo, cosa che Twitter non ha fatto. I lavoratori licenziati hanno anche accusato l’azienda di non aver rispettato gli accordi sulle indennità di fine rapporto.
La class action è stata trasformata in un arbitrato legale individuale secondo quanto previsto da una causa vinta da Twitter lo scorso gennaio. Questo arbitrato è gestito dalla società JAMS, che richiede il pagamento di una determinata somma per il servizio. Tuttavia, Twitter ha deciso di non pagare questa somma. La situazione è molto complicata, con i lavoratori costretti a affidarsi a JAMS e Twitter che si rifiuta di pagare ciò che deve nonostante sia stato l’azienda stessa a volere l’arbitrato individuale.
“Ora che Twitter ha creato questa situazione, non vuole assumerne le responsabilità”, ha dichiarato uno degli avvocati degli ex dipendenti.
Twitter non vuole pagare le spese di arbitrato: dipendenti licenziati fanno causa
Twitter è nuovamente coinvolta in guai legali. Circa 2000 ex dipendenti hanno accusato l’azienda di non voler pagare le spese di arbitrato. I lavoratori vogliono che Twitter sostenga i costi, ma l’azienda si rifiuta di farlo. Questa non è la prima causa legale intentata dagli ex dipendenti, che precedentemente avevano accusato Twitter di non aver rispettato le regole del Worker Adjustment and Retraining Notification Act (WARN). La class action è stata trasformata in un arbitrato legale individuale, gestito dalla società JAMS, ma Twitter si rifiuta di pagare. Questa situazione ha creato tensione tra i lavoratori e l’azienda.