La riforma del Fisco, approvata lo scorso mese di luglio, ha sollevato polemiche e allarmi riguardo alla possibilità che l’Agenzia delle Entrate possa prelevare soldi direttamente dai conti correnti dei contribuenti al fine di regolarizzare automaticamente i conti in sospeso per il mancato pagamento di tasse e multe. Questa modalità, però, sarebbe stata forzosa e non avrebbe consentito ai contribuenti di esprimere la propria volontà.
Ma cosa prevede effettivamente la delega fiscale approvata? Verificando i dettagli, è emerso che si tratta di un potenziamento del procedimento di verifica e riscossione già previsto nel Codice Civile. Maurizio Leo, vice ministro dell’Economia, ha spiegato che quando un contribuente è un evasore e non ha pagato determinate imposte, o quando il contribuente non ha fatto ricorso contro il giudizio, l’Agenzia delle Entrate può richiedere alla banca, tramite procedure informatiche, il pignoramento dei conti presso terzi. Questa pratica, però, è già esistente. L’innovazione introdotta dalla delega fiscale è un’accelerazione del procedimento grazie alle procedure informatiche che permettono di verificare immediatamente se il contribuente dispone dei fondi necessari.
Quanto alla preoccupazione del prelievo forzoso dai conti correnti dei contribuenti, l’articolo 16 della Delega Fiscale aveva generato allarmi in tal senso. Tuttavia, è importante sottolineare che né l’Agenzia delle Entrate né altri creditori possono accedere alle informazioni o al saldo del conto corrente dei debitori, nemmeno nei casi di pignoramento. È la banca dell’interessato che comunica se il pignoramento è stato effettuato o meno.
Pertanto, il rischio di un prelievo forzoso non sembra sussistere. Ciò che la delega fiscale prevede, invece, è una razionalizzazione, informatizzazione e semplificazione delle procedure che non ledono le tutele dei debitori.
Prelievo forzoso direttamente dal conto corrente: quanto c’è di vero? I chiarimenti ufficiali
Il testo riporta le preoccupazioni riguardo alla possibilità del Governo di prelevare soldi direttamente dai conti correnti dei contribuenti per riscuotere tasse e multe non pagate. Tuttavia, secondo quanto spiegato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, si tratta di un potenziamento di un procedimento di verifica e riscossione già previsto nel Codice Civile. Non si tratta quindi di un prelievo forzoso, ma di una razionalizzazione e informatizzazione delle procedure. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate e altri creditori non possono accedere alle informazioni o al saldo del conto corrente dei debitori nemmeno nei casi di pignoramento. Quindi, non sussiste il rischio del prelievo forzoso e le tutele dei debitori sono garantite.