La Aziyo Biologics, una società di medicina rigenerativa con sede nel Maryland, sta sollevando preoccupazioni a livello mondiale a causa dei suoi innesti ossei che sembrano essere collegati a un’epidemia di tubercolosi. Fondata nel 2015, l’azienda si concentra sulla produzione di tessuti biologici derivati da donatori per applicazioni mediche come la chirurgia ortopedica, la chirurgia cardiovascolare e la ricostruzione dei tessuti molli.
Gli innesti ossei sono una procedura chirurgica utilizzata per riparare o ricostruire parti del tessuto osseo danneggiate o perse. Questa tecnica prevede il trapianto di materiale osseo da un donatore a un ricevente o l’utilizzo di materiale osseo proveniente da altre fonti, incluso il materiale osseo sintetico. Questa procedura è spesso utilizzata per favorire la guarigione di fratture ossee che non si sono saldate correttamente o che hanno difficoltà nel processo di guarigione naturale. Inoltre, può essere utilizzata per correggere difetti ossei causati da traumi, infezioni o tumori ossei.
Tuttavia, gli innesti ossei devono essere privi di contaminazioni da agenti patogeni, proprio come qualsiasi altra cosa introdotta nel corpo umano. Purtroppo, la Aziyo Biologics ha apparentemente effettuato innesti ossei contaminati dalla tubercolosi, causando un’epidemia. Questa non è la prima volta che gli innesti ossei dell’azienda sono collegati a un focolaio di tubercolosi. Nel 2021, un altro innesto osseo prodotto dall’azienda ha causato un’epidemia in cui almeno 87 pazienti hanno contratto la malattia, di cui otto sono morti.
La tubercolosi è una malattia causata dal batterio Mycobacterium tuberculosis e colpisce principalmente i polmoni, ma può diffondersi anche ad altre parti del corpo. Si trasmette attraverso l’aria quando una persona infetta tossisce o starnutisce, rilasciando i batteri nell’ambiente, e può essere trasmessa anche attraverso il contatto diretto con una persona infetta. Pertanto, un innesto osseo contaminato rappresenta una fonte diretta di contagio.
Di fronte a questa epidemia di tubercolosi, la Aziyo Biologics ha deciso di richiamare tutti i suoi prodotti dal mercato per precauzione. I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno sequestrato tutti i prodotti inutilizzati del lotto interessato e li hanno inviati a strutture sanitarie in diverse località degli Stati Uniti.
L’azienda sta collaborando con il CDC per indagare su questo evento e stanno prendendo provvedimenti immediati per salvaguardare la salute dei pazienti. È importante sottolineare che i focolai di tubercolosi legati ai tessuti trapiantati sono molto rari e che la contaminazione durante il processo di innesto osseo è un errore umano che può avere conseguenze gravi.
In conclusione, la Aziyo Biologics è al centro delle preoccupazioni globali a causa dei suoi innesti ossei che hanno causato un’epidemia di tubercolosi. L’azienda ha richiamato tutti i suoi prodotti e sta collaborando con le autorità competenti per affrontare la situazione. Questi fatti mettono in luce l’importanza di adottare rigorose procedure di sicurezza nella produzione e nell’utilizzo di innesti ossei per evitare incidenti simili in futuro.
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L’azienda Aziyo Biologics, specializzata in medicina rigenerativa, sta causando preoccupazione a causa dei suoi innesti ossei che stanno provocando un’epidemia di tubercolosi. Gli innesti ossei vengono utilizzati per riparare parti del tessuto osseo danneggiate o perse e possono essere realizzati con materiale osseo sintetico o proveniente da donatori. Tuttavia, sembra che Aziyo Biologics abbia introdotto ossa contaminate dalla tubercolosi, causando l’epidemia. Questa non è la prima volta che gli innesti ossei dell’azienda sono collegati a un’epidemia di tubercolosi. Gli Stati Uniti hanno identificato cinque casi, di cui uno mortale, e almeno altri 36 pazienti sono stati esposti al materiale contaminato. Aziyo Biologics ha richiamato tutti i suoi prodotti e sta collaborando con il CDC per indagare sull’evento. È importante notare che i focolai di tubercolosi legati agli innesti ossei sono molto rari, ma questa non è la prima volta che l’azienda è coinvolta in un’epidemia del genere.