Test di Turing 2.0: scopri se l’IA può generare incredibili profitti!

0

Il rinomato esperto di intelligenza artificiale Mustafa Suleyman, cofondatore di Deep Mind, è convinto che il test di Turing debba essere aggiornato. Secondo lui, gli algoritmi moderni sono ormai in grado di passarsi per essere umani in molte situazioni, rendendo sempre più difficile per alcune persone distinguere la differenza. Nonostante ciò, essi rimangono comunque degli algoritmi. Pertanto, Suleyman sostiene che la prossima prova dovrebbe essere quella di metterli in grado di svolgere qualcosa di concreto. Questo sarebbe un modo per verificare se possiedono una “vera intelligenza”, secondo il parere di Suleyman.

In un articolo di Suleyman pubblicato su Technology Review, si afferma che il test di Turing è quasi stato superato e che l’ultima generazione di sistemi di generazione di testi, chiamati LLM, sta per raggiungere questo obiettivo, con una coerenza che fino a qualche anno fa avrebbe sembrato magica.

L’esperto propone quindi un “Test di Turing moderno”, che si basa non più su ciò che l’IA può dire o generare, ma sulla capacità di svolgere compiti pratici. Suleyman suggerisce un esempio concreto: “Guadagnare 1 milione di dollari su una piattaforma di vendita online in pochi mesi con un investimento di soli 100.000 dollari”. Questo richiederebbe una serie di azioni complesse, molto più sofisticate rispetto a ciò che sistemi come ChatGPT possono raggiungere attualmente.

Secondo Suleyman, l’IA dovrebbe essere in grado di cercare prodotti, parlare con fornitori e centri logistici, negoziare prezzi e gestire campagne di marketing. Insomma, compiti che richiedono un notevole grado di complessità. L’esperto ritiene che meno di due anni sarebbero sufficienti per sviluppare un progetto basato sulle tecnologie attualmente disponibili per raggiungere questo obiettivo.

Suleyman sottolinea che una volta superato un test del genere, ciò rappresenterebbe un terremoto per l’economia mondiale e rappresenterebbe un enorme passo verso l’ignoto.

L’esperto commenta in seguito il suo approccio affermando che oggi è sufficiente avere accesso a un computer per svolgere una vasta gamma di attività commerciali. La maggior parte del PIL mondiale è mediato da interfacce basate su schermi, utilizzabili grazie all’intelligenza artificiale. L’obiettivo è quindi di sviluppare un’IA che possa svolgere queste attività e integrarla senza difficoltà all’interno delle aziende.

Suleyman evidenzia che a quel punto l’IA non sarà solo uno strumento per i lavoratori produttivi, ma diventerà essa stessa un lavoratore produttivo di portata senza precedenti. Ciò rappresenterebbe il momento in cui l’IA si trasforma da un’opzione utile ma facoltativa al centro dell’economia mondiale.

Tuttavia, Suleyman sottolinea anche i rischi dell’automazione e della delocalizzazione dei posti di lavoro che si fanno sentire in questo contesto. Superando il nuovo test, le IA sarebbero in grado non solo di ridisegnare le strategie aziendali, ma anche di influenzare le elezioni, gestire infrastrutture e raggiungere obiettivi di qualsiasi tipo per individui e organizzazioni. Potrebbero perfino svolgere le attività quotidiane come organizzare feste di compleanno, rispondere alle email e gestire l’agenda delle persone. Allo stesso tempo, sarebbero in grado di conquistare territori nemici, indebolire i rivali, hackerare e assumere il controllo dei loro sistemi principali.

Suleyman enfatizza che questo non sarebbe ancora un’intelligenza artificiale generale (AGI), un concetto ancora astratto e lontano nel futuro. Invece, utilizza il termine “Artificial Capable Intelligence” (ACI), per indicare una forma di IA debole ma leggermente più evoluta rispetto all’attuale intelligenza artificiale debole (ANI).

In conclusione, il processo di sviluppo dell’IA e dei suoi livelli di capacità sta aprendo nuovi scenario che potrebbero rivoluzionare l’economia e la società.

Test di Turing 2.0: vediamo se l’IA è capace di fare un sacco di soldi

Mustafa Suleyman, esperto di IA e cofondatore di Deep Mind, sostiene che il test di Turing debba essere aggiornato. Gli algoritmi moderni sono capaci di impersonare esseri umani in molte situazioni, rendendo difficile per alcune persone distinguere la differenza. Tuttavia, sono comunque degli algoritmi. Suleyman suggerisce che la prossima prova dovrebbe consistere nel metterli a svolgere qualcosa di pratico per valutarne la “vera intelligenza”. Secondo Suleyman, il test di Turing è quasi stato superato o forse già superato dalle ultime generazioni di LLM, i sistemi che producono testi con una coerenza magica rispetto a pochi anni fa. Suleyman propone di passare a un “Test di Turing moderno” basato sulla capacità di svolgere azioni concrete anziché solo generare informazioni. Un esempio citato è quello di guadagnare 1 milione di dollari su una piattaforma di vendita online in pochi mesi con un investimento di 100.000 dollari, un compito molto più complesso rispetto a ChatGPT. Suleyman ritiene che ci vorrebbero meno di due anni per sviluppare un progetto basato sui prodotti disponibili oggi per raggiungere questo obiettivo. Egli afferma che quando un test del genere verrà superato, sarà un grande terremoto per l’economia mondiale e un passo verso l’ignoto. Suleyman commenta che oggi, per una vasta gamma di attività commerciali, è sufficiente avere accesso a un computer e che la maggior parte del PIL mondiale è mediato da interfacce basate su schermi, utilizzabili da un’intelligenza artificiale. Se si potesse sviluppare un’IA in grado di svolgere queste attività, sarebbe possibile inserirla in un’azienda senza grandi difficoltà. A quel punto, l’IA non sarebbe solo uno strumento utile per i lavoratori, ma diventerebbe un lavoratore produttivo senza precedenti, diventando il centro dell’economia mondiale. Suleyman sottolinea i rischi dell’automazione e della delocalizzazione dei posti di lavoro e afferma che superare il nuovo test significherà che le IA potranno non solo ridisegnare le strategie aziendali, ma anche aiutare a vincere elezioni, gestire infrastrutture e raggiungere obiettivi di vario tipo. Suleyman introduce il concetto di ACI, Artificial Capable Intelligence, una forma di IA debole ma più avanzata rispetto alle ANI attuali.