Svelati i segreti dei prezzi medi: cosa ti stanno nascondendo le marche!

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Prosegue la controversia sull’introduzione del cartello dei prezzi medi dei carburanti, obbligatorio per le stazioni di servizio a partire dal primo agosto. A prendere posizione in merito è l’Unione Nazionale Consumatori, che definisce tale iniziativa un flop. L’obiettivo del Governo era infatti quello di contrastare la speculazione sui prezzi dei carburanti, ma secondo l’associazione, se questo era realmente l’intento, si può parlare di un fallimento. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, spiega che l’esposizione dei prezzi medi presso i distributori avrebbe dovuto portare a una riduzione dei prezzi o, quanto meno, a renderne meno impattante l’aumento. Tuttavia, i dati mostrano un risultato completamente diverso.

L’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato i dati medi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) per analizzare l’incremento dei prezzi nelle diverse regioni. Secondo queste elaborazioni, il Lazio risulta essere la regione con l’aumento di prezzo più elevato, raggiungendo un rialzo di 1,9 centesimi per un litro di benzina self, equivalente a quasi 1 euro per un rifornimento completo.

Al secondo posto tra le regioni meno virtuose si collocano Marche, Umbria, Molise e Friuli Venezia Giulia, con un incremento di 1,8 centesimi per litro, ovvero 90 centesimi per un pieno. Per quanto riguarda il gasolio, il Molise si piazza al primo posto con un aumento di 4,5 centesimi al litro in soli 4 giorni, ovvero 2 euro e 25 centesimi per un rifornimento completo. Al secondo posto si trova l’Umbria, con un aumento di 4,4 centesimi al litro (2,20 euro per un pieno). Terzo posto ex aequo per Lazio e Puglia, con un incremento di 4,1 centesimi, pari a 2 euro e 5 centesimi per un pieno.

Diversi sono i pareri contrari espressi nei confronti di questa nuova misura introdotta dal Governo. Ma qual è la situazione dei prezzi medi attualmente in Italia? Ecco gli ultimi dati aggiornati al 7 agosto.

La media nazionale dei prezzi praticati presso gli impianti di distribuzione operanti lungo la rete autostradale è di 1,890 euro al litro per il gasolio in modalità self service e di 2,001 euro al litro per la benzina sempre in modalità self service. Il GPL (servito) è a 0,839 euro, mentre il metano (servito) è a 1,531 euro.

un flop l’esposizione dei prezzi medi

L’introduzione del cartello dei prezzi medi dei carburanti ha suscitato molte polemiche, con l’Unione Nazionale Consumatori che parla di un fallimento. L’obiettivo del Governo era quello di fermare la speculazione sui prezzi dei carburanti, ma secondo l’associazione questo obiettivo non è stato raggiunto. Secondo il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, i prezzi dei carburanti sono aumentati nonostante l’esposizione dei prezzi medi. Il prezzo medio in autostrada della benzina self ha raggiunto i 2 euro esatti, mentre il prezzo del gasolio è passato da 1,854 euro a 1,886 euro al litro. Il Lazio è la regione peggiore in termini di incremento di prezzo, seguita da Marche, Umbria, Molise e Friuli Venezia Giulia. Invece, la regione peggiore per il gasolio è il Molise, seguita dall’Umbria, Lazio e Puglia. Molte persone continuano a criticare il nuovo strumento introdotto dal Governo. I dati aggiornati alla giornata di oggi 7 agosto indicano che la media nazionale dei prezzi dei carburanti è di 1,890 euro per il diesel in modalità self service e 2,001 euro per la benzina sempre in modalità self service. Il GPL è a 0,839 euro e il metano è a 1,531 euro.