Svelata la Certificazione Provvisoria Legge 104: tutto ciò che devi sapere su questo strumento fondamentale per il tuo benessere!

0

La certificazione provvisoria 104 svolge un ruolo di estrema importanza per ottenere assistenza e agevolazioni immediate nei vari ambiti stabiliti dalla legge. Quando si fa richiesta del riconoscimento di una disabilità secondo la Legge 104, di solito non si ottengono benefici immediati. Ci vuole del tempo affinché lo stato di invalidità o di portatore di handicap diventi legalmente valido.

La procedura usuale prevede che dopo le visite mediche che confermano la disabilità, si ottiene il cosiddetto verbale provvisorio, che di per sé non garantisce né permessi, né bonus fiscali, né altri aiuti. Per ottenere benefici reali, è necessario attendere l’emissione del verbale definitivo della Legge 104. È frequente che questo riconoscimento subisca dei ritardi.

Ma cosa si può fare per usufruire immediatamente dei benefici previsti dalla legge n. 104/1992 per l’assistenza e i diritti delle persone con disabilità gravi? Esiste una soluzione: entro quarantacinque giorni dalla presentazione della domanda, l’interessato può presentare un certificato rilasciato da un medico specialista nella patologia segnalata e impiegato presso l’ASL. Questo certificato provvisorio attesta la gravità della situazione.

Quest’opportunità è regolamentata dal decreto n. 324/1993, successivamente convertito nella legge n. 423/1993 (circ. n. 32/2006). Pertanto, anche il medico dipendente dell’ospedale che visita ambulatorialmente la persona che deve essere valutata per l’handicap può emettere una certificazione provvisoria. Tuttavia, deve trattarsi di uno specialista nella disciplina medico-chirurgica collegata alla patologia.

Nel caso, invece, in cui il professionista segua il paziente ricoverato in corsia, il certificato provvisorio può comunque avere valore, anche se opera in un reparto specializzato nella patologia di interesse. Secondo un aggiornamento del 2016, il medico dell’ospedale che può rilasciare la certificazione provvisoria non è limitato solo agli ospedali gestiti direttamente dalle ASL.

Per essere considerata idonea, la certificazione provvisoria di disabilità in situazione di gravità deve specificare la diagnosi e le difficoltà socio-lavorative, relazionali e situazionali causate dalla patologia. Inoltre, il medico deve prendersi la responsabilità di quanto attesta “in verità, scienza e coscienza”.

In passato, il certificato provvisorio poteva essere ottenuto solo dopo tre mesi di attesa, mentre da qualche anno è possibile richiederlo a quarantacinque giorni dalla presentazione della domanda. Per le patologie oncologiche, si riduce a quindici giorni il tempo per adottare una procedura più rapida, dalla presentazione della domanda stessa.

Dopo aver ottenuto la certificazione provvisoria, è possibile consegnare il documento al proprio datore di lavoro insieme a una liberatoria che obbliga la persona interessata a rimborsare eventuali benefici ottenuti.

Certificazione provvisoria Legge 104: attenzione a conoscere questo strumento fondamentale

La certificazione provvisoria 104 è un importante strumento per ottenere tempestivamente assistenza e agevolazioni in conformità alla legge. Spesso, quando viene richiesta la riconoscimento di una disabilità ai sensi della Legge 104, non si ottengono immediati benefici. È necessario attendere il verbale definitivo per poter usufruire dei benefici effettivi. Tuttavia, per poter godere sin da subito dei benefici previsti dalla legge, è possibile presentare entro 45 giorni dalla presentazione della domanda un certificato provvisorio rilasciato da un medico specialista, che attesti la gravità della situazione. Questa possibilità è regolata da un decreto del 1993. La certificazione provvisoria deve specificare la diagnosi e le difficoltà causate dalla patologia. In passato, il certificato provvisorio poteva essere ottenuto solo dopo tre mesi di attesa, ma ora è possibile richiederlo entro 45 giorni. Una volta ottenuto il certificato provvisorio, è possibile consegnarlo al datore di lavoro insieme a una liberatoria che impegna la persona interessata a rimborsare eventuali benefici ricevuti.