Le intelligenze artificiali generative stanno suscitando sempre più timore: i Grammy hanno annunciato che sarà vietato assegnare premi a brani musicali composti con l’uso di intelligenze artificiali. L’ascesa delle nuove intelligenze artificiali, sempre più simili al cervello umano, continua a preoccupare coloro che hanno basato la loro carriera sulle competenze umane, che ora sembrano essere conquistate dalle macchine. Tra i più colpiti da questi progressi ci sono sicuramente i musicisti e i compositori, che si trovano sempre più spesso a dover competere con compostizioni complesse eseguite in modo impeccabile da robot specializzati nella musica e nella melodia.
In un contesto in cui l’utilizzo di intelligenze artificiali generative nella musica è sempre più diffuso, la Recording Academy ha aggiornato le regole per la 66a edizione dei Grammy Awards riguardo al ruolo dell’IA nelle opere considerate. Per poter essere premiata, una canzone deve avere una “significativa paternità umana”. La musica generata esclusivamente in modo algoritmico non può vincere un Grammy.
Secondo il regolamento della 66a edizione dei Grammy Awards, le opere che incorporano elementi generati dall’IA sono ammissibili solo se soddisfano due criteri chiave. Innanzitutto, le componenti dell’opera realizzate dagli esseri umani devono essere “significative e più che meramente trascurabili”. Inoltre, devono essere rilevanti per la categoria in cui l’opera è iscritta. Ad esempio, se l’opera è presentata in una categoria di composizione di canzoni, deve essere presente una significativa paternità umana nella musica e/o nei testi. Similmente, per le categorie di performance, l’elemento umano nella performance deve essere rilevante. Le regole stabiliscono inoltre che se un’opera incorpora materiale generato dall’IA, le persone che hanno programmato o utilizzato l’IA per generare quel materiale non possono essere considerate per un premio Grammy basandosi solo su quel contributo. Il merito e la possibilità di ricevere una nomination o un premio vanno agli elementi umani che contribuiscono in modo significativo alla canzone.
È importante sottolineare che l’uso di intelligenze artificiali generative nella musica può assumere forme diverse. Da un lato, abbiamo assistito a un notevole progresso dei modelli di intelligenza artificiale capaci di creare composizioni musicali complete partendo da descrizioni testuali. Tuttavia, secondo le nuove regole dei Grammy, le canzoni create esclusivamente con questi strumenti non possono ricevere un premio, a meno che non siano giudicate validi. D’altro canto, i Beatles avrebbero utilizzato l’intelligenza artificiale per migliorare la qualità delle canzoni e potenzialmente estrarre le voci da un nastro demo per utilizzarle in una versione “finale”. In questi casi, in cui l’IA elabora l’audio anziché generarne la composizione o l’esecuzione da zero, è possibile che le canzoni o gli album risultanti possano ancora essere candidati per un Grammy nella maggior parte delle categorie.
C’è poi un uso intermedio degli strumenti di intelligenza artificiale generativa, come i generatori vocali nelle canzoni. In questi casi, l'”IA vocalist” non potrebbe vincere un premio in una categoria che premia le performance vocali, ma se la canzone contiene ancora elementi creativi umani significativi, potrebbe avere la possibilità di vincere in una categoria diversa che considera il contributo umano complessivo alla canzone, anche se c’è una traccia vocale generata dall’IA.
L’introduzione di questa nuova regola dei Grammy rappresenta una presa di posizione forte sull’importanza della creatività umana nell’industria musicale, mentre l’intelligenza artificiale continua a emergere come uno strumento creativo ma controverso nel campo delle arti. Sebbene le intelligenze artificiali generative possano un giorno essere in grado di creare composizioni musicali di grande impatto, per il momento il palco dei Grammy resta principalmente riservato agli artisti umani.
I Grammy Award dicono basta! Non ci saranno AI e altre diavolerie nelle premiazioni
Il testo riporta che i Grammy Awards hanno annunciato una nuova regola che vieta ai brani composti interamente da intelligenze artificiali di vincere un premio. La regola richiede che le canzoni abbiano una “significativa paternità umana” per poter essere considerate per un premio Grammy. Se una canzone utilizza l’IA per generare una melodia, un testo o qualsiasi altro elemento, le persone coinvolte nell’uso o nella creazione dell’IA non possono essere prese in considerazione per il premio Grammy per quella specifica parte generata dall’IA. Tuttavia, se l’IA viene utilizzata per elaborare l’audio invece che generare una composizione da zero, le canzoni possono ancora essere considerate per i premi Grammy. Questa regola è una presa di posizione forte sull’importanza della creatività umana nell’industria musicale.