Infine, finalmente, fi-nal-men-te! Bethesda è tornata con un nuovo action RPG AAA per PC e console. Dopo 5 anni dal prequel Fallout 76, 8 da Fallout 4 ma soprattutto 12 dal capolavoro Skyrim, la società americana guidata da Todd Howard propone Starfield, un progetto estremamente ambizioso che ha richiesto circa 8 anni di sviluppo attivo per essere completato.
Starfield non solo è vasto come una galassia (letteralmente!), ma è anche la prima proprietà intellettuale Bethesda completamente nuova in ben 29 anni, e al tempo stesso marca il debutto della versione 2 del suo motore grafico proprietario, il Creation Engine. Insomma, la carne al fuoco è tantissima; talmente tanta che ci siamo resi conto piuttosto in fretta che uscire con una recensione completa alla scadenza dell’embargo sarebbe stato impossibile.
Così abbiamo deciso di tentare un approccio diverso: una recensione a puntate, diciamo così, che sarà suddivisa in almeno tre parti:
1. Prime impressioni (oggi, a circa 50 ore di gioco)
2. Fase avanzata (storia principale e diverse saghe secondarie completate. 100 ore? 3.000? Chi lo sa!)
3. Endgame (completamento al 100%, new game +, ..?)
A parte questa puntata 1 che esce oggi a scadenza embargo, le altre non hanno una scadenza prefissata, e saranno aggiunte direttamente a questo articolo. Così avremo modo di esplorare il titolo con l’approfondimento che si merita e giocarci come si deve, senza compromessi – al massimo della difficoltà, tanto per dirne una. Pronti? Dai, premete Start che iniziamo!
FAST TRAVEL ”SPACE SKYRIM”
Non l’ho detto io, ma Todd Howard in persona; ed è, con tutte le dovute proporzioni e cautele, un modo davvero efficace per sintetizzare le premesse del gioco. È molto facile trovare delle similitudini tra il Dovahkiin di Skyrim e il nostro alter ego di Starfield – magari non per i draghi né per la scelta di armi ed equipaggiamento, ma quando si muovono i primi passi in questa nuova avventura si sente il sapore della versione riveduta e corretta di una ricetta già conosciuta, invece di un gusto tutto nuovo. Solo che qui, al posto della fantasy eroica di The Elder Scrolls, ci si trova immersi in un’ambientazione che ricorda un po’ Mass Effect, un po’ No Man’s Sky, e un bel po’ l’indimenticabile show televisivo cult Firefly.
Space Western, più o meno, con tanti rimandi allo spirito pionieristico sia della conquista del Far West sia della conquista dello Spazio, che hanno tanto influenzato la storia e l’immaginario dell’umanità negli ultimi due o tre secoli. Non per niente la trama principale ruota intorno al piccolo gruppo di esploratori chiamato Constellation, e alla scoperta di misteriosi artefatti che sembrano mostrare visioni a chi ci interagisce. Si parte da qui, con la missione ultima di svelare il mistero; e dopo una cinquantina di ore di gioco la sensazione è… Di avere appena superato il tutorial.
Naturalmente è impossibile dire in corso d’opera quanto resti ancora da fare, ma basti sapere che solo recentemente si è sbloccata un’intera nuova sezione del menu del personaggio dedicata a poteri soprannaturali.
UNA RICETTA BEN NOTA, MA CON TANTE NOVIT E SORPRESE
Molte meccaniche sono completamente nuove, altre invece sono più che familiari, a partire dai dialoghi a scelta multipla con cui si interagisce con gli altri personaggi, passando per lo stile di scrittura e di progressione delle quest, e arrivando al totale senso di libertà di azione tipico dei progetti migliori dello studio.
E sembra di percepire anche l’influenza di id Software, parte di Bethesda (o meglio, della holding ZeniMax) ormai dal 2009: magari è una coincidenza, ma l’animazione del personaggio quando si arrampica sembra presa pari pari dagli ultimi due Doom. Non è che ce ne lamentiamo, anzi: ha perfettamente senso sfruttare le conoscenze di una società che praticamente gli FPS li ha inventati e portati al successo planetario.
Tra le grandi novità spicca naturalmente la possibilità di esplorare centinaia (oltre 1.000, dicono i dati ufficiali) di pianeti diversi, con tutto ciò che ne deriva – incontro e catalogazione di un’enorme quantità di specie di animali e vegetali, condizioni climatiche, ambientazioni e gravità sempre diversi, quantità praticamente infinite di punti d’interesse da scoprire, tantissime città e insediamenti umani di grandi dimensioni e con personalità ben precise.
Bethesda ha chiaramente curato molto l’aspetto esplorativo di Starfield – il rischio di scadere nel compito noioso (pensiamo al primo Mass Effect, o anche in un certo senso a No Man’s Sky appena uscito) è sempre dietro l’angolo, ma tra il piazzamento strategico dei punti d’interesse, sempre nel raggio di qualche chilometro da ovunque si scelga di atterrare, e un sistema di fast travel molto immediato, il giocatore ha sempre qualcosa da fare o da vedere a portata di mano, e non si sente quasi mai la mancanza di veicoli terrestri per spostarsi da un punto all’altro.
Sulla varietà degli ambienti per ora non mi posso esprimere più di tanto, perché banalmente ne ho ancora visti pochi: sembra buona, anche se è inevitabile imbattersi di tanto in tanto in qualche “effetto copia/incolla”, magari per il layout dei relitti delle astronavi schiantate al suolo o per i nomi, le forme e il comportamento delle creature che abitano i vari pianeti.
Sui pianeti è inoltre possibile costruire gli avamposti, che permettono di estrarre materie prime e addirittura trasferirle da una parte all’altra della galassia in modo automatico. Non ho ancora avuto tempo di approfondire più di tanto, ma è piuttosto chiaro che già solo questo è un sottosistema enorme che può assorbire decine e decine di ore di impegno. I componenti previsti sono tantissimi, le implicazioni e
Recensione Starfield, parte 1: prime impressioni ottime!
Bethesda è tornata con un nuovo action RPG AAA chiamato Starfield, dopo lungo tempo dal loro ultimo gioco. Questo nuovo progetto è stato sviluppato per 8 anni ed è la prima proprietà intellettuale completamente nuova dalla società in 29 anni. Starfield è ambientato nello spazio e ha una trama che ricorda una fusione tra Mass Effect, No Man’s Sky e il famoso show televisivo Firefly. Il gioco offre la possibilità di esplorare oltre 1.000 pianeti diversi, con una vasta varietà di specie animali e vegetali, condizioni climatiche e ambientazioni. Ci sono anche molte città e insediamenti umani da scoprire. Starfield offre molte meccaniche nuove, come dialoghi a scelta multipla, quest e un senso di libertà tipico dei giochi di Bethesda. Al momento sono stati rivelati alcuni dettagli sul gameplay, come la possibilità di costruire avamposti sui pianeti e personalizzare le astronavi. Ci sono anche combattimenti spaziali coinvolgenti, in cui i giocatori possono utilizzare diverse armi e strategie per sconfiggere i nemici. La trama principale segue un personaggio che si trova al centro di un mistero che potrebbe influenzare l’intero universo. Tuttavia, il gioco offre molteplici fazioni e scelte che influenzano il corso della storia.