Purtroppo può capitare a tutti e non di rado si sente un amico raccontarci che il suo amato telefono gli è scivolato nel WC o in un lavandino pieno d’acqua, ad esempio. Dopo un iniziale attacco di panico – soprattutto se ha speso ben 699 euro per un top di gamma – bisogna affrettarsi a salvare il dispositivo prima che sia troppo tardi, ecco come.
Se lo smartphone è caduto in acqua cosa fare per recuperarlo dunque? Innanzitutto parliamo delle cose da evitare, che non dovremmo mai fare, e sono nello specifico:
- non accendere lo smartphone bagnato;
- non schiacciare nessun tasto;
- non soffiarci sopra;
- non riscaldarlo col phon;
- non metterlo in freezer;
- non scuoterlo, anzi muoverlo il meno possibile;
- non lasciarlo dentro l’acqua;
- non smontarlo perché invalidereste la garanzia.
Smartphone caduto in acqua: cosa fare subito per salvarlo
Se lo smartphone è caduto in acqua dovreste innanzitutto toglierlo il più velocemente possibile dall’acqua stessa per tentare di salvarlo. Spegnetelo se ancora è acceso e successivamente:
- mettete lo smartphone in posizione verticale;
- rimuovere la custodia posteriore e quella anteriore, se possibile;
- rimuovere scheda SIM e scheda di memoria;
- togliere la batteria, se lo smartphone lo permette;
- prendere un panno e asciugare il più possibile l’acqua ed evitare di spargerla laddove non è arrivata;
- riporre lo smartphone caduto in acqua in un sacchetto chiuso o contenitore ermetico pieno di riso; sembrerà strano ma il riso ha la capacità di assorbire i liquidi e quindi riesce spesso a salvare i dispositivi umidi;
- aspettare un paio di giorni;
- successivamente prima di accenderlo verificare se c’è del residuo di acqua;
- inserire la batteria e riaccenderlo;
- se non si vuole accendere, provate a ricaricarlo.
Se dopo tre giorni lo smartphone non si accende dovrete portarlo in un centro assistenza, invece se siete stati così fortunati da averlo salvato assicuratevi che tutto funzioni nel verso giusto.