Negli ultimi tempi si è discusso molto sulle ragioni per cui il passaggio al “nuovo” digitale terrestre presenta ancora diverse problematiche. Sono diversi i fattori in gioco che causano il ritardo nel passaggio dal DVB-T al DVB-T2 tramite lo switch-off. Inizialmente, questo passaggio definitivo era previsto dal 21 al 30 giugno 2022, ma alcune difficoltà hanno impedito che ciò avvenisse nei tempi stabiliti. A distanza di oltre un anno, la situazione sembra essere ancora confusa nonostante siano stati presi alcuni provvedimenti in merito. Questo crea confusione soprattutto tra i cittadini che si erano già attrezzati con decoder e televisori compatibili.
Allora, quando avverrà il passaggio al DVB-T2? Qual è la vera ragione di questo ritardo?
Alcuni passaggi sono già stati compiuti nel dicembre 2022, quando le emittenti televisive hanno iniziato a dismettere la codifica MPEG-2. In questo modo, sono stati spenti i canali non in alta definizione, passando allo standard MPEG-4 che prevede una risoluzione HD e Full HD per le principali emittenti. Questo passaggio è stato fondamentale per liberare le frequenze 700 Mhz e renderle disponibili per la rete 5G.
Sembrerebbe che le problematiche del digitale terrestre siano dovute proprio all’introduzione del 5G. Infatti, dal 1 luglio 2022, le frequenze TV di 700 MHz sono state assegnate al mondo della telefonia per la connessione 5G. È stata quindi la stessa televisione a doversi adeguare alle nuove esigenze, promettendo però un miglioramento della qualità per gli spettatori, i quali si sono quindi attrezzati con strumenti adeguati per la visione in HD.
Tuttavia, la televisione ha dovuto utilizzare una banda più ridotta che, fortunatamente, garantisce una maggiore stabilità del segnale senza causare problemi per i telespettatori, tranne che per alcune regioni in Italia che hanno ancora una ricezione del segnale significativamente debole. Proprio per questo motivo, alcune emittenti hanno mantenuto la versione SD per alcuni canali.
Ad esempio, è ancora possibile sintonizzarsi sui canali 501 e 502 per vedere RAI 1 e RAI 2. Per quanto riguarda RAI 4, invece, è disponibile in SD ma in modo più strutturato, poiché attualmente la carenza di banda non permette di fare di più. Il problema principale sembra riguardare proprio la RAI che non riesce a garantire la tecnologia HD per tutta la giornata, come ad esempio il TG3 che ancora è in modalità SD.
sintonizzati su questi canali e risolvi
Il passaggio al nuovo digitale terrestre DVB-T2 sta subendo ritardi e presenta ancora diverse problematiche. Il passaggio definitivo, inizialmente previsto tra il 21 e il 30 giugno 2022, è stato posticipato a causa di alcune difficoltà riscontrate dalle emittenti televisive. Nonostante siano stati presi provvedimenti, i problemi persistono anche nel secondo semestre del 2023. Questo ritardo sta creando confusione, specialmente per i cittadini che hanno già acquistato decoder e televisori compatibili. Si chiede quindi quando avverrà il passaggio al DVB-T2 e quale sia la vera ragione di questo ritardo. Nel dicembre 2022 sono stati già fatti dei passaggi, con la dismissione della codifica MPEG-2 da parte delle emittenti televisive. Questo ha permesso di liberare le frequenze 700 Mhz per la rete 5G. Tuttavia, i problemi del digitale terrestre sembrano essere causati proprio dall’introduzione del 5G, che ha portato ad una ridotta banda per la televisione. Ciò ha comportato la necessità di mantenere alcuni canali in vecchia tecnologia SD a causa di una ricezione di segnale ancora scarsa. Ad esempio, alcuni canali come RAI 1 e RAI 2 possono ancora essere visualizzati in SD, mentre RAI 4 è disponibile in maniera più strutturata. La RAI sembra essere quella che ha maggiori difficoltà nel garantire la tecnologia HD per tutto il giorno, con il TG3 ancora in modalità SD.