Scopri l’età segreta: la trappola nascosta sulla detrazione per figli a carico

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Le detrazioni fiscali per il coniuge, i figli e gli altri familiari a carico sono determinate da calcoli stabiliti dalla legge che devono essere adattati alle situazioni specifiche, come l’età dei figli e il reddito da loro percepito.

In base alle regole attuali, ciascun figlio a carico, inclusi i figli naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati, di età pari o superiore a tre anni, dà diritto a una detrazione IRPEF che varia da 800 a 950 euro. Per i figli di età inferiore a tre anni, la detrazione va da 900 a 1.220 euro.

È importante tenere presente che è prevista una maggiorazione di 220 a 400 euro per la detrazione per ogni figlio portatore di handicap.

Per essere considerati familiari fiscalmente a carico, i membri della famiglia devono avere un reddito complessivo uguale o inferiore al limite stabilito, al netto degli oneri deducibili.

Per quanto riguarda i figli a carico, devono rispettare un’età limite e non devono aver percepito un reddito superiore a un altro limite stabilito per legge, sempre al netto degli oneri deducibili.

È importante notare che a partire dal 1 gennaio 2019, il limite di reddito per essere considerati fiscalmente a carico è stato aumentato da 2.840,51 a 4.000 euro. Tuttavia, l’età limite rimane stabilita ai ventiquattro anni.

Ciò significa che fino al 2019, un figlio di età pari o inferiore a ventiquattro anni che guadagnava 2.900 euro all’anno non poteva essere considerato a carico dei genitori. Dal 2019, qualunque figlio fino a ventiquattro anni (cioè venticinque anni non ancora compiuti) che guadagni meno di 4.000 euro può essere considerato a carico dei genitori.

I figli che vivono ancora con i genitori ma hanno più di ventiquattro anni possono ancora essere considerati a carico solo se rispettano i vecchi limiti, cioè se hanno percepito un reddito pari o inferiore a 2.840,51 euro.

C’è però una serie di condizioni particolari in cui il limite dei ventiquattro anni può essere superato per il calcolo delle detrazioni. Ad esempio, le detrazioni per i figli a carico sono valide fino al ventunesimo anno di età, o fino al ventiseiesimo anno di età se il figlio è uno studente universitario o frequenta un corso di formazione professionale.

Se un figlio è affetto da disabilità, le detrazioni sono valide fino al ventiquattresimo anno di età, o fino al ventiseiesimo anno di età se il figlio è uno studente universitario o frequenta un corso di formazione professionale.

Per l’anno 2023, le detrazioni per i figli a carico hanno importi differenti. Un figlio minorenne dà diritto a una detrazione di 1.549,37 euro, mentre per un figlio maggiorenne di età compresa tra ventuno e ventisei anni, studente universitario o frequentante un corso di formazione professionale, la detrazione è di 972,69 euro.

Se un figlio maggiorenne ha un’età compresa tra ventuno e ventiquattro anni e presenta una disabilità, la detrazione è di 1.549,37 euro. Se ha un’età compresa tra ventiquattro e ventisei anni, con disabilità, studente universitario o frequentante un corso di formazione professionale, la detrazione è pari a 972,69 euro.

Attenzione alla detrazione per figli a carico: c’è un’età da rispettare, sono in molti a sbagliare

Il testo parla delle detrazioni fiscali per i familiari a carico nelle dichiarazioni dei redditi e dell’età necessaria per ottenere tali detrazioni. Le detrazioni si basano su calcoli teorici previsti dalla legge ma devono essere adattate in base all’età dei figli e al loro reddito. Si prevede una detrazione da 800 a 950 euro per ciascun figlio a carico di età pari o superiore a tre anni, e da 900 a 1.220 euro per ciascun figlio di età inferiore a tre anni. Vi è anche una maggiorazione da 220 a 400 euro per ogni figlio con disabilità. Per essere considerati familiari fiscalmente a carico, i membri della famiglia devono avere un reddito complessivo uguale o inferiore al limite stabilito, al netto degli oneri deducibili. Per quanto riguarda i figli a carico, è necessario rispettare un’età limite, che attualmente è di ventiquattro anni. Dal 2019 è stato incrementato il limite di reddito per essere considerati a carico, passando da 2.840,51 a 4.000 euro. Figli che vivono ancora con i genitori ma hanno più di ventiquattro anni possono ancora essere considerati a carico se hanno un reddito pari o inferiore a 2.840,51 euro. Esistono inoltre delle condizioni particolari che permettono di superare il limite dei ventiquattro anni per i figli, come ad esempio essere studenti universitari o frequentare corsi di formazione professionale. Le detrazioni per i figli a carico nel 2023 hanno importi diversi a seconda dell’età e delle eventuali disabilità.