Continua la nostra sfida impossibile: riuscirà Player.it a fornire una guida all’acquisto dettagliata e completa per tutte le iterazioni della saga di Final Fantasy? Abbiamo già impiegato circa 2500 parole per parlare dei primi 4 capitoli, vediamo ora quanto ci metteremo per discutere di alcuni dei migliori capitoli della serie. Anche in questo caso, è necessario fare un piccolo preambolo: tutti i videogiochi di cui parleremo sono disponibili anche in italiano, in qualche forma, e alcune delle opzioni presentate richiederanno ai giocatori di scoprire il magico mondo dell’emulazione. Ovviamente non possiamo fornire collegamenti per evitare di infrangere regole o urtare sensibilità, ma siamo sicuri che con l’aiuto di qualche tutorial su YouTube si possano risolvere tutti i dubbi sull’argomento. Ottenute queste informazioni interessanti, andiamo a esplorare alcuni dei titoli della saga.
Final Fantasy V
Come è: bello, difficile e anche piuttosto sottovalutato. Il quinto capitolo della saga è un po’ criticato all’interno della community di Final Fantasy poiché abbandona le svolte narrative introdotte nel quarto capitolo per perfezionare ulteriormente il sistema di job, presentando quello che per decenni è stato il miglior esempio di sistema all’interno del mondo dei JRPG, almeno fino all’arrivo di Bravely Default. Dal punto di vista narrativo, ci sono sicuramente delle importanti differenze rispetto a Final Fantasy IV. In Final Fantasy V, i personaggi non sono caratterizzati in maniera approfondita come nel capitolo precedente, ma il mondo di gioco è ancora più affascinante. A differenza del capitolo precedente, che si svolgeva all’interno di una triade geografica e finiva sulla luna, in FFV vediamo due dimensioni parallele fondersi in una sola; nel mezzo, il giocatore dovrà esplorare due mondi e quello risultante dalla loro fusione. Qui il worldbuilding, o la gestione del design di livello, raggiunge uno dei punti massimi della saga bidimensionale. Ci sono numerosi segreti da scoprire, così come attività secondarie che premiano l’esplorazione. L’elevato livello di difficoltà obbliga i giocatori a comprendere in modo approfondito il sistema di gioco per ottenere risultati soddisfacenti. Quali sono i difetti del gioco? Il cast di personaggi non è particolarmente memorabile, e alcune evoluzioni della trama non sono altrettanto interessanti. Tuttavia, il gioco offre diversi momenti alti, come l’apparizione di Gilgamesh (che vede nascere la famosa “battle on the big bridge”) o il sacrificio di un personaggio specifico. Quale versione giocare: esistono 8 versioni di questo gioco, ma molte non sono più utilizzabili a causa di scelte di Square Enix o dell’obsolescenza delle piattaforme originali. Le migliori, secondo noi, sono le seguenti: Super Famicom/SNES: l’originale esperienza di Final Fantasy V con una difficoltà incredibile, qualche simpatico bug e poco altro. Questa versione è interessante perché rappresenta il modo migliore per apprezzare quella particolare pixel art e colonna sonora, che sono state poi irrimediabilmente modificate in tutte le riedizioni successive. Gli amanti dei viaggi nel tempo dovrebbero sicuramente scegliere questa versione, ma è innegabile che le edizioni successive, per un motivo o l’altro, siano più interessanti. GBA: Final Fantasy V Advance è senza dubbio la versione più interessante tra tutte quelle esistenti per un motivo ben preciso: i contenuti! Come nelle altre versioni Advance che abbiamo visto finora, questo quinto capitolo include un nuovo dungeon segreto (il Sealed Temple) e alcuni Superboss aggiuntivi. Ma il punto saliente è che sono stati aggiunti ben 4 nuovi job, ovvero classi con abilità e strumenti unici da integrare nelle proprie strategie di gioco. Questi nuovi job sono estremamente interessanti dal punto di vista del design di gioco, consentendo di rompere ancora di più gli equilibri del gioco e di divertirsi ancora di più nelle difficili sezioni finali dell’esperienza. L’unico difetto, se così vogliamo chiamarlo, è rappresentato dalla grafica del Game Boy Advance, che non ha invecchiato particolarmente bene. Tuttavia, siamo certi che se state giocando a Final Fantasy V, non lo state facendo per il comparto grafico. Pixel Remaster (PC/Playstation/Xbox/Switch): proposto da Square Enix come la versione definitiva dei capitoli con grafica pixelata, il Pixel Remaster offre interessanti modifiche al gameplay e alla progressione, anche se non include i job aggiuntivi e il dungeon bonus presenti nella versione Advance. Tra le aggiunte più interessanti ci sono il movimento a 8 direzioni, la funzione di battaglia automatica e una serie di modifiche strutturali a diversi job. Ad esempio, il Berserker ora funziona in modo indipendente dal party, il ladro può utilizzare il suo movimento speciale sulla mappa del mondo o con i mezzi di trasporto, e così via. Purtroppo, mancano i contenuti extra molto interessanti presenti nella versione Advance, il che rende questa versione del gioco meno perfetta. Fortunatamente, grazie ai moltiplicatori di esperienza, velocità e valuta, raggiungere la fine del gioco o sperimentare il miglior sistema di job della saga è più facile che mai. Vale la pena giocarlo? Se mettete il gameplay al di sopra della trama, la risposta è sì; questo capitolo ha uno dei migliori gameplay di tutta la saga, e sarebbe un peccato lasciarlo da parte. Se, invece, cercate una trama memorabile che ha resistito al passare del tempo, mi dispiace darvi una brutta notizia.
Final Fantasy VI
Com’è: questo è probabilmente il capitolo più bello di tutta la saga, nonostante alcune deviazioni poetiche dal cosiddetto canone che molti vorrebbero che la serie seguisse in eterno. Il sesto capitolo della saga è il primo senza Hironobu Sakaguchi nei panni del regista, con una co-direzione affidata a Yoshinori Kitase (che lavorerà spesso sui capitoli PS1) e Hiroyuki Ito (che invece dirigerà Final Fantasy IX o XII). Parlare di Final Fantasy VI è senza dubbio complicato, poiché stiamo parlando di uno dei migliori giochi di ruolo giapponesi di tutti i tempi. In questo videogioco, le ambizioni narrative ^mostratesi timidamente in Final Fantasy IV esplodono completamente, dando vita a una trama che viene ancora oggi ricordata come una delle più interessanti del genere. Il gioco mostra anche le crescenti ambizioni cinematografiche della Squaresoft, che si manifestano in scene come l’introduzione dei personaggi sintetizzata da Uematsu nel chip sonoro dello SNES e recitata in modo molto non comune per l’epoca, il tutto accompagnato da una grafica a 16 bit
Guida definitiva alla saga di Final Fantasy (V, VI e VII:CC)
In questo testo, l’autore si chiede se Player.it riuscirà a fornire una guida dettagliata e completa a tutte le iterazioni della saga di Final Fantasy. Dopo aver discusso dei primi quattro capitoli, l’autore si concentra sui capitoli successivi, considerati alcuni dei migliori della saga. Viene sottolineato che i videogiochi di cui si parla sono disponibili anche in italiano, ma potrebbero richiedere l’emulazione. Il quinto capitolo, Final Fantasy V, viene descritto come bello, difficile e sottovalutato. Ci sono differenze narrative rispetto al quarto capitolo, ma il mondo di gioco è ancora più affascinante. Viene elogiato il sistema di lavoro (job system) del gioco e si sottolinea che la sua difficoltà richiede una comprensione approfondita del sistema di gioco. Il sesto capitolo, Final Fantasy VI, viene descritto come il più bello della saga. Si parla della sua narrazione e del suo gameplay, e vengono evidenziate le sue aspirazioni narrative e cinematografiche. Si sottolineano anche le tematiche complesse affrontate nel gioco e la libertà operativa offerta al giocatore nella seconda metà del gioco. Infine, vengono date alcune indicazioni sulle diverse versioni dei giochi e viene consigliato di giocare entrambi se si è interessati al gameplay.