Tra i numerosi ospiti presenti al Giffoni Good Games 2023 (report qui), sono rimasto incuriosito dalla presenza di Matteo Bassini, talentuoso italiano specializzato in concept art, environment art e modellazione 3D. Nato nel ’88 in Toscana, Bassini vanta oltre dieci anni di esperienza lavorativa in varie parti del mondo, dall’Europa all’Asia e all’America. Grazie al suo talento, ha contribuito alla creazione di opere come Ori and the Blind Forest, Ori and the Will of the Wisps, Godfall e diverse carte di Magic: The Gathering, molte delle quali saranno ancora presenti nei prossimi anni.
Sono riuscito a fare una chiacchierata amichevole con Matteo Bassini subito dopo un intenso panel di due ore sul rapporto tra arte e game design, moderato da Francesco Fossetti e Marco Mottura di RoundTwo e con la partecipazione di Matteo Corradini come narrative designer. Prima di arrivare all’intervista completa, è importante raccontare parte delle discussioni avvenute durante il panel per comprendere meglio la personalità di Matteo, il suo percorso professionale e per apprezzare alcuni spunti interessanti del settore.
Parlando di questi argomenti, Matteo Bassini sarà ospite di Colpo Critico su Twitch, lunedì 10 luglio alle 21. Durante la trasmissione si parlerà di Ultima Online, World of Warcraft e del declino dei MMORPG insieme a Riccardo Galdieri, ex GM di un server di Ultima, e Diego Del Buono, creatore di World of Warcraft.
Durante il panel “Arte e Game Design tra Occidente e Oriente” tenutosi nella Multimedia Valley di Giffoni Experience e Giffoni Innovation Hub, Matteo Bassini è riuscito a mettere in luce le enormi differenze tra la produzione artistica dei videogiochi in Giappone e in Occidente. Nonostante l’apprezzamento dell’arte giapponese e della cultura locale, Matteo racconta di essersi trovato in un mondo completamente diverso dal suo. Nel complesso, sembra che in Giappone la grafica nei videogiochi, e la maggior parte dei titoli prodotti localmente, non siano considerati in modo artistico, ma piuttosto come semplici passatempi da consumare. Questa differenza si sarebbe accentuata con l’aumento del mercato dei giochi mobili, molto più prevalente in Asia. Inoltre, anche l’uso di motori di gioco più “democratici” come Unity e Unreal è stato introdotto di recente nelle aziende giapponesi, che tendevano a utilizzare motori interni. Di conseguenza, i salari nel settore non sono competitivi come nei grandi studi o come in Occidente. Perfino le riviste specializzate, come la celebre Famitsu, pubblicherebbero recensioni dettate dalle aziende, senza possibilità di critiche indipendenti.
Matteo ha anche raccontato di aver cercato di parlare dei giochi indie in Giappone durante un colloquio, ma i suoi interlocutori non sembravano minimamente interessati. Tutti questi aspetti hanno spinto Matteo a interrogarsi sul senso di continuare a lavorare in Giappone per realizzare la sua visione artistica nei videogiochi e per la sua carriera professionale.
D’altro canto, l’esperienza di Matteo nel mondo occidentale è stata completamente diversa. Ha raccontato con entusiasmo del suo coinvolgimento nella composizione dell’ambientazione in Ori, definendo l’esperienza “orgasmica”. Matteo ha anche spiegato come l’arte giochi un ruolo fondamentale nel game design di Ori, trasformando il gioco in una creatura organica, con una struttura tecnica esemplare. Grazie alla libertà creativa che ha trovato presso Moon Studios, Matteo ha potuto esprimere appieno la sua creatività, così come gli altri artisti del team.
Nell’intervista, Matteo ha raccontato come sia arrivato a scegliere di lavorare nel campo dei videogiochi grazie alla sua passione. Tuttavia, ha sottolineato che oggi le persone hanno più strumenti per comprendere quali ruoli lavorativi sono disponibili nel settore dell’immagine e dei videogiochi, a differenza di quando lui era più giovane. Dopo il liceo, Matteo ha frequentato la scuola di Comics a Firenze, scoprendo la concept art e la produzione di immagini funzionali per giochi e ambientazioni. Ha ammesso che all’epoca non aveva molte informazioni a disposizione, non essendo ancora sviluppate tutte le offerte di studi e percorsi formativi sui videogiochi presenti oggi. Ha anche rilevato di essere stato un outsider nel settore dei videogiochi, non avendo seguito la classica pipeline di studi oggi disponibile. Nonostante ciò, grazie alla sua costanza e alla fortuna, è riuscito a ottenere ottimi risultati. Ha sottolineato l’importanza di trovare uno stile di disegno personale e di riuscire ad esprimere appieno ciò che piace fare, affermando che anche gli altri dovrebbero seguire la stessa strada.
In conclusione, Matteo Bassini è un talento italiano nel campo della concept art, environment art e modellazione 3D che ha acquisito esperienza lavorativa in tutto il mondo. Durante un panel al Giffoni Good Games 2023, ha evidenziato le differenze tra la produzione artistica dei videogiochi in Giappone e in Occidente, sottolineando come l’arte giochi un ruolo fondamentale durante il game design. Matteo ha raccontato la sua esperienza personale nel settore dei videogiochi e come sia arrivato a scegliere questa carriera. Ha anche condiviso riflessioni sulla sua percezione di sé come artista.
Intervista a Matteo Bassini, artista di Ori e Magic: The Gathering | Giffoni Good Games 2023
Il testo descrive la presenza di Matteo Bassini al Giffoni Good Games del 2023, un evento dedicato ai videogiochi. Bassini è un talentuoso artista italiano specializzato in concept art, environment art e modellazione 3D. Durante un panel sul rapporto tra arte e game design, Bassini ha discusso dell’enorme differenza tra la produzione artistica di videogiochi in Giappone e in Occidente. Ha sottolineato come in Giappone la grafica nei videogiochi non venga considerata come qualcosa di artistico, ma solo come un passatempo. Al contrario, nell’Occidente l’arte assume un ruolo fondamentale nel game design. Bassini ha raccontato la sua esperienza di lavoro con Moon Studios e come la sua arte abbia contribuito a rendere speciale il gioco Ori and the Blind Forest. Durante un’intervista, Bassini ha condiviso la sua passione per i videogiochi e come sia riuscito a realizzare il suo sogno di lavorare come artista nel settore. Ha sottolineato l’importanza di seguire la propria passione e di essere costanti nel proprio percorso.