Gli elettrodomestici presenti nelle nostre case sono responsabili di un considerevole consumo di energia. Tuttavia, esistono alcuni elettrodomestici particolarmente insidiosi che è importante tenere sotto controllo. Vediamoli insieme.
Se ci chiediamo quali sono gli elettrodomestici più inquinanti nella nostra casa, possiamo trovare diverse opzioni da considerare per evitare di far lievitare le bollette sempre più esorbitanti. Il primo elettrodomestico che consuma più di quanto si immagini è il condizionatore. Secondo stime di molte compagnie energetiche e associazioni di consumatori, un condizionatore può consumare fino a 450 kWh all’anno, producendo 143 kg di CO2 per nucleo familiare.
Un altro elettrodomestico che consuma in modo considerevole è il phon, che se utilizzato quotidianamente può consumare fino a 2000 kWh. Questo consumo diventa ancora più significativo se si considera che molte persone amano fare frequenti e abbondanti docce, aumentando notevolmente anche il consumo di acqua.
Il frigorifero, essendo sempre acceso, rappresenta il 25% del totale dei consumi energetici della famiglia, contribuendo notevolmente all’ingrossamento delle bollette. In questo caso, oltre a cercare di acquistare un modello efficiente dal punto di vista energetico, non ci sono molte altre azioni che si possano intraprendere per risparmiare energia.
Anche la lavastoviglie è un elettrodomestico energetico, ma permette di risparmiare acqua, compensando così il suo consumo. Rispetto a lavare tutti i piatti a mano, utilizzare la lavastoviglie è sicuramente più conveniente dal punto di vista dei consumi energetici. Un discorso simile, se non identico, vale per la lavatrice, in cui molto dipende dai cicli di lavaggio, dalla temperatura utilizzata e dalla classe energetica dell’elettrodomestico.
Infine, non possiamo dimenticare gli apparecchi elettronici come la televisione, il computer, il caricabatterie, il microonde e il forno elettrico. Anche in questo caso, la classe energetica rimane un elemento fondamentale da considerare.
Per quanto riguarda il risparmio energetico, è importante tenere presente che alcuni elettrodomestici continuano a consumare energia anche quando sono spenti. Questo accade principalmente per gli apparecchi connessi alla rete o che mantengono accesi elementi come i display e i contatori. Il microonde e il computer sono esempi di questi piccoli, ma frequenti sprechi di energia. In generale, utilizzare la modalità ECO può essere una soluzione per ridurre i consumi energetici, ad esempio nel caso del condizionatore e della lavatrice. Inoltre, la lavastoviglie non dovrebbe utilizzare l’aria calda a meno che non sia realmente necessario.
Infine, il ferro da stiro, se continuamente collegato alla rete, consuma più energia di quanto si possa pensare. È consigliabile privilegiare sessioni di stiratura più lunghe, piuttosto che accenderlo e spegnerlo frequentemente.
In conclusione, per ridurre i costi energetici è importante essere consapevoli dei consumi degli elettrodomestici presenti nella propria casa e adottare piccoli accorgimenti per ottimizzarne l’utilizzo.
Elettrodomestici vampiri, succhiano i soldi e non te ne accorgi: ecco i peggiori
Il testo parla degli elettrodomestici che consumano energia e di come evitare sprechi. Viene menzionato il condizionatore, che consuma 450 kWh all’anno e produce 143 kg di CO2, e il phon, che consuma 2000 kWh se utilizzato tutti i giorni. Il frigorifero rappresenta il 25% del consumo energetico familiare e non offre molti modi per risparmiare. La lavastoviglie permette di risparmiare sull’acqua ma consuma molta energia. Anche la lavatrice dipende dai cicli di lavaggio e dalla classe energetica. Gli apparecchi elettronici come televisione, computer, caricabatterie, microonde e forno elettrico contribuiscono al consumo energetico e anche quando sono spenti potrebbero continuare a consumare. Si consiglia di utilizzare la modalità ECO e di evitare sprechi come lasciare il ferro da stiro connesso alla rete per periodi brevi.