Da oggi sarà possibile conoscere lo stipendio del proprio collega. Questo perché, fino ad ora, il segreto salariale impediva di avere accesso a questa informazione. Tuttavia, secondo una nuova direttiva dell’Unione Europea, ci sarà maggiore trasparenza in merito agli stipendi.
L’Ue ha evidenziato una disparità di stipendi tra uomini e donne, affermando che le donne guadagnano mediamente il 13% in meno rispetto ai colleghi maschi. Questo ha spinto la Commissione Europea a prendere posizione e ad adottare una nuova direttiva per risolvere questa situazione.
La finalità di questa direttiva è superare la disparità di stipendi basata sul genere, che penalizza le donne in Europa. L’obiettivo è vietare il segreto salariale e permettere ai lavoratori e ai loro rappresentanti di ottenere informazioni sugli stipendi, sia medi che individuali, in base al genere.
Le nuove norme riguardano sia il settore pubblico che privato. La direttiva, che l’Italia dovrà recepire entro il 7 giugno 2026, riconosce il diritto dei lavoratori di ottenere informazioni sul proprio compenso individuale e sui compensi medi, suddivisi per genere, delle categorie di lavoratori che svolgono la stessa mansione.
I lavoratori possono fare richiesta di queste informazioni in forma scritta e ottenere una risposta entro 2 mesi dalla richiesta. Se la risposta non è precisa o completa, è possibile richiedere ulteriori dettagli e una motivazione.
Nel caso in cui si riscontrino discriminazioni salariali basate sul genere, il lavoratore può essere risarcito con stipendi arretrati, bonus e risarcimento per le occasioni perse. È possibile anche ottenere interessi di mora e risarcimento per danni causati da discriminazioni di natura intersezionale.
In caso di causa legale contro il datore di lavoro, spetta a quest’ultimo dimostrare di essere innocente. La nuova direttiva permetterà quindi di avere maggiore trasparenza sugli stipendi e di combattere le discriminazioni salariali basate sul genere.
cosa succede dopo l’addio al segreto salariale
Da oggi in poi ci sarà maggiore trasparenza riguardo agli stipendi dei colleghi. Finora c’era un segreto salariale secondo il quale non si poteva conoscere lo stipendio del collega. Tuttavia, una nuova direttiva impartita dall’Europa ha reso possibile conoscere questa informazione. L’Ue ha rilevato una disparità di stipendi tra uomini e donne, con le donne che guadagnano in media il 13% in meno rispetto ai colleghi uomini. L’obiettivo della direttiva è superare questa disparità e penalizzazione delle donne europee. I lavoratori e i loro rappresentanti possono richiedere informazioni sugli stipendi sia medi che individuali, in base al genere. Queste nuove norme riguardano il settore pubblico e privato. L’Italia dovrà recepire la normativa entro il 7 giugno 2026. I lavoratori hanno il diritto di fare richiesta e ottenere informazioni scritte sul loro stipendio individuale e sugli stipendi medi, suddivisi per genere, delle persone che svolgono lo stesso lavoro o la stessa mansione. Il datore di lavoro deve rispondere entro 2 mesi dalla richiesta. In caso di mancate risposte o risposte incomplete, è possibile richiedere ulteriori dettagli e avere una risposta motivata. Se un lavoratore scopre discriminazioni salariali basate sul genere, può richiedere un risarcimento che può includere stipendi arretrati, bonus, risarcimenti per occasioni perse e interessi di mora. Se il lavoratore fa causa al datore di lavoro, quest’ultimo deve dimostrare di essere innocente.