Sconvolgente rivelazione: ChatGPT a rischio di perdere la memoria! Scopri le conseguenze e cosa fare per salvare questa rivoluzionaria tecnologia!

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Il New York Times ha deciso di intraprendere azioni legali contro OpenAI, la startup responsabile di ChatGPT, a seguito dei recenti dilemmi in merito all’utilizzo dei contenuti del giornale. Come riportato dal sito NPR, fonti vicine alla questione affermano che gli avvocati del New York Times stanno valutando la possibilità di intentare una causa contro OpenAI per violazione della proprietà intellettuale, in particolare per l’utilizzo non autorizzato dei propri articoli attraverso tecniche di scraping dei dati.

Le trattative tra il New York Times e OpenAI erano in corso da diverse settimane, con l’obiettivo di raggiungere un accordo che permettesse alla startup di utilizzare i contenuti del giornale per l’addestramento di ChatGPT e di altri progetti di intelligenza artificiale. Tuttavia, le negoziazioni non hanno sortito gli effetti sperati e il New York Times sta ora considerando un’azione legale contro i creatori di ChatGPT, Sam Altman e soci.

Le preoccupazioni del New York Times sono legate alle capacità di risposta di ChatGPT e alla possibilità che l’IA possa fornire notizie di attualità e breaking news, utilizzando il vasto archivio del giornale come riferimento. Sebbene Bing AI abbia già accesso al web, ha dimostrato di non essere in grado di fornire risposte efficaci alle domande degli utenti riguardo a temi di attualità e politica. Il New York Times desidera verificare se OpenAI abbia utilizzato i propri articoli senza autorizzazione per addestrare la propria IA.

Le implicazioni legali potrebbero essere significative nel caso in cui venga dimostrato un utilizzo improprio dei contenuti del New York Times da parte di OpenAI. In tal caso, i giudici potrebbero ordinare la distruzione dell’intero dataset di ChatGPT e di altre intelligenze artificiali simili. Il New York Times, quindi, punta a tutelare i propri diritti di proprietà intellettuale e a garantire che i suoi articoli vengano utilizzati nel rispetto delle norme sul copyright.

La situazione tra il New York Times e OpenAI continua a evolversi e le prossime mosse delle due parti potrebbero determinare le dinamiche future dell’utilizzo dei contenuti giornalistici nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

a rischio la “memoria” di ChatGPT

Il New York Times ha intenzione di fare causa a OpenAI per violazione della proprietà intellettuale. Il giornale aveva precedentemente modificato le sue condizioni di utilizzo per vietare il data scraping dei suoi articoli. Il NYT sta trattando con OpenAI per un accordo sull’utilizzo dei suoi articoli come materiale di apprendimento per ChatGPT, ma le trattative sono andate male. Il NYT è preoccupato dalle capacità di risposta di ChatGPT alle domande degli utenti e vuole verificare se OpenAI abbia utilizzato i suoi articoli senza permesso. In caso di utilizzo indebito, potrebbe essere richiesta la distruzione del dataset di base di ChatGPT e di altre IA simili.