Sconfiggere la siccità con l’urina: la rivoluzione della NASA per il futuro dell’umanità

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La NASA sta lavorando con successo per assicurare una fornitura quasi infinita di acqua agli astronauti in orbita. L’agenzia spaziale degli Stati Uniti ha iniziato con successo a trattare sia l’urina che il sudore degli equipaggi spaziali.

La NASA, fondata nel 1958, si dedica alla promozione della ricerca e dello sviluppo delle tecnologie spaziali, così come all’esplorazione dello spazio al di là dei confini del nostro pianeta. Nel corso degli anni, sono state realizzate numerose missioni spaziali che hanno permesso agli astronauti di vivere e lavorare in orbita terrestre e di esplorare altri corpi celesti. L’esplorazione spaziale rappresenta una frontiera affascinante e impegnativa che richiede l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia per superare gli ostacoli posti dalle condizioni estreme dello spazio, come la microgravità, l’esposizione alle radiazioni e la limitata disponibilità di risorse. In questo contesto, la ricerca e l’innovazione svolgono un ruolo cruciale nel garantire il successo delle missioni spaziali e nel migliorare la vita degli astronauti a bordo delle stazioni spaziali. Uno dei principali problemi affrontati dagli astronauti nello spazio riguarda la gestione delle risorse idriche, in quanto il trasporto di acqua dal nostro pianeta è estremamente costoso e problematico.

Per risolvere questo problema, la NASA ha sviluppato un sistema innovativo per riciclare l’urina e il sudore degli astronauti, trasformandoli in acqua potabile. Il processo di riciclo prevede diverse fasi. Innanzitutto, l’urina viene raccolta e sottoposta a un trattamento iniziale per separare i solidi dai liquidi. Successivamente, i liquidi vengono filtrati attraverso una membrana che trattiene le impurità, mentre l’acqua purificata viene ulteriormente trattata con ossidazione catalitica e ionizzazione per eliminare eventuali residui organici e inorganici. Grazie a questo sistema, la NASA è in grado di produrre un’acqua più pulita rispetto a quella del rubinetto sulla Terra, riducendo al contempo la quantità di rifiuti generati durante le missioni spaziali.

Il riciclo dell’urina e del sudore degli astronauti rappresenta un esempio emblematico di come la ricerca e l’innovazione possano contribuire a superare le sfide dell’esplorazione spaziale e migliorare la sostenibilità delle missioni a lungo termine. Questa tecnologia potrebbe anche trovare applicazioni terrestri, ad esempio nel trattamento delle acque reflue e nella gestione delle risorse idriche in contesti di scarsità d’acqua. In definitiva, l’impegno della NASA nell’innovazione e nella ricerca spaziale continua a offrire soluzioni creative e sostenibili per affrontare le sfide dell’esplorazione dell’ignoto.

Berremo tutti la nostra urina: dalla NASA lo studio per far sopravvivere gli astronauti e combattere la siccità | Sarà il nostro del futuro

La NASA sta sviluppando un sistema per riciclare l’urina e il sudore degli astronauti nello spazio, trasformandoli in acqua potabile. Il processo prevede diverse fasi, tra cui la separazione dei solidi dai liquidi e il successivo filtraggio degli stessi. L’acqua purificata viene poi sottoposta a trattamenti di ossidazione catalitica e ionizzazione per rimuovere eventuali residui organici e inorganici. Questo sistema permette alla NASA di produrre un’acqua più pulita rispetto a quella del rubinetto sulla Terra, riducendo anche la quantità di rifiuti generati durante le missioni spaziali. Questo processo di riciclo potrebbe avere anche applicazioni terrestri nel trattamento delle acque reflue e nella gestione delle risorse idriche in contesti di scarsità d’acqua. L’impegno della NASA nell’innovazione e nella ricerca spaziale continua a offrire soluzioni creative e sostenibili per affrontare le sfide dell’esplorazione dello spazio.