Sanzioni: il fallimento dimostrato? Un’analisi sconvolgente del loro vero impatto

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Negli ultimi giorni, Huawei ha presentato i suoi nuovi modelli di smartphone, il Mate 60 e il Mate 60 Pro, che hanno ottenuto un incredibile successo di vendite. Tuttavia, oltre al loro impatto commerciale, questi dispositivi potrebbero rappresentare un enorme problema geopolitico per gli Stati Uniti. Ciò dimostra come la Cina stia rapidamente colmando il divario tecnologico con l’Occidente.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, un’analisi dettagliata del Mate 60 Pro ha rivelato che il dispositivo è dotato di un chip Kirin 9000s, completamente prodotto in Cina. Questo chip è stato realizzato da SMIC, sulla base dei progetti sviluppati da HiSilicon, la filiale di Huawei specializzata nella ricerca sui chip di nuova generazione. Huawei e SMIC sono state pesantemente colpite dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e da altre nazioni negli ultimi mesi, ma allo stesso tempo hanno ricevuto ingenti finanziamenti da Pechino per lo sviluppo di chip avanzati in grado di competere con quelli americani.

Sembrerebbe che la Cina stia ormai raggiungendo il suo obiettivo. Infatti, il chip Kirin 9000s è stato prodotto con un processo produttivo a 7 nm. Sebbene non sia il processo più avanzato al mondo, rappresenta comunque un enorme progresso per Huawei, che diversi anni fa era stata data per morta dagli analisti a causa della mancanza dei chipset di Qualcomm.

Il progresso nel processo produttivo a 7 nm di SMIC potrebbe mettere in crisi le sanzioni imposte dall’Occidente, dimostrando che queste sono inefficaci o, quantomeno, che la Cina è riuscita a sfruttarle a proprio vantaggio, sviluppando rapidamente un processo avanzato come quello a 7 nm. Inoltre, questa notizia arriva poche ore dopo l’annuncio dell’equivalenza di potenza tra le GPU per l’IA di NVIDIA e di Huawei.

Tuttavia, ci sono ancora molte incognite da risolvere. Non conosciamo ancora il “tasso di successo” o yield del processo produttivo a 7 nm di SMIC, che potrebbe essere molto basso. Allo stesso tempo, non abbiamo ancora test completi del Huawei Mate 60 Pro, quindi è impossibile confrontare il chip Kirin 9000s con quelli di Qualcomm e MediaTek. Infine, è altamente improbabile che la Cina riesca a superare i 7 nm nel prossimo futuro in termini di miniaturizzazione dei processi produttivi, a causa del divieto di esportazione dell’ASML, l’azienda che produce le attrezzature necessarie per la produzione dei chip, che rende virtualmente impossibile la realizzazione di SoC a 5, 4 e 3 nm sul territorio cinese.

è la dimostrazione che le sanzioni non funzionano?

Il testo riporta che Huawei ha lanciato i nuovi modelli di smartphone Mate 60 e Mate 60 Pro, che hanno riscontrato un grande successo di vendite. Tuttavia, questi dispositivi potrebbero rappresentare un problema per gli Stati Uniti, in quanto dimostrano il rapido recupero della Cina nel campo tecnologico rispetto all’Occidente. Il Mate 60 Pro è dotato di un chip Kirin 9000s, completamente realizzato in Cina da SMIC sulla base dei progetti di HiSilicon. Huawei e SMIC, nonostante le sanzioni americane e internazionali, hanno ricevuto finanziamenti da Pechino per lo sviluppo di chip avanzati. Il Kirin 9000s è prodotto con un nodo a 7 nm, un passo avanti significativo per Huawei. Questo potrebbe mettere in dubbio l’efficacia delle sanzioni occidentali e dimostrare i progressi tecnologici della Cina. Tuttavia, ci sono ancora incertezze sul successo del nodo a 7 nm di SMIC e non ci sono ancora test completi del Mate 60 Pro per confrontarlo con i concorrenti Qualcomm e MediaTek. Inoltre, è improbabile che la Cina riesca a continuare a miniaturizzare i processi produttivi oltre i 7 nm a causa del divieto di esportazione dei macchinari necessari.