Alcune regioni italiane offrono maggiori opportunità di lavoro per le categorie protette rispetto ad altre. Tuttavia, potrebbe sorgere la domanda su come mai la legge numero 68 del 12 marzo 1999 non sia uguale per tutti. La risposta è che il problema risiede nella mancanza di controlli adeguati.
Prima di entrare nel dettaglio delle regioni, è necessario analizzare la situazione a livello nazionale per quanto riguarda il collocamento mirato. Purtroppo, i risultati ottenuti non sono molto soddisfacenti a causa di cinque principali problemi che ostacolano l’applicazione del collocamento mirato. Questi sono: il ritardo nella raccolta dei dati, l’inefficacia delle sanzioni nei confronti delle imprese e delle pubbliche amministrazioni che non rispettano gli obblighi di legge, incentivi fiscali minimi per le imprese che assumono, crescenti differenze territoriali e scarso rispetto delle normative imposte dalla legge.
Tutto ciò porta a una riflessione sulla legge numero 68 del 1999, poiché sembra non essere efficace e richiedere una riforma. La mancanza di opportunità lavorative per le persone con disabilità dovrebbe rappresentare una delle principali preoccupazioni del governo.
La legge numero 68 del 1999 richiede alle aziende con almeno 15 dipendenti di inviare i Pid (prospetti informativi disabili) per dimostrare il rispetto degli obblighi di assunzione dei soggetti appartenenti alle categorie protette. Nei Pid, le aziende devono specificare il numero di dipendenti totali, il numero e il nome dei lavoratori computabili nella quota di riserva e le mansioni e i posti disponibili per i lavoratori disabili e le categorie protette.
Gli obblighi delle aziende stabiliti dalla legge sono i seguenti: un’azienda con 15-35 dipendenti deve assumere un lavoratore disabile, un’azienda con 36-50 dipendenti deve assumere due lavoratori disabili e un’azienda con più di 50 dipendenti deve assumere il 7% di disabili.
Passando ai settori e alle regioni, vediamo i posti di lavoro occupati e quelli ancora scoperti per ciascun settore e per ciascuna regione.
Settore dell’industria:
– Posti coperti: 172.292
– Posti scoperti: 51.452
Settore del trasporto, comunicazione e servizi:
– Posti coperti: 114.346
– Posti scoperti: 28.403
Settore del commercio e delle riparazioni:
– Posti coperti: 65.825
– Posti scoperti: 18.935
Settore dell’istruzione e della sanità:
– Posti coperti: 126.711
– Posti scoperti: 37.932
Settore delle costruzioni:
– Posti coperti: 8.410
– Posti scoperti: 2.658
Settore degli alberghi e dei ristoranti:
– Posti coperti: 12.201
– Posti scoperti: 4.806
Settore dei servizi pubblici, sociali e personali:
– Posti coperti: 13.428
– Posti scoperti: 2.940
Settore dell’agricoltura:
– Posti coperti: 2.977
– Posti scoperti: 1.086
Passando alle regioni, vediamo quali sono più inclini ad offrire opportunità di lavoro per le categorie protette e quali no.
Lombardia:
– Posti coperti: 82.503
– Posti scoperti: 37.930
Veneto:
– Posti coperti: 37.320
– Posti scoperti: 18.780
Emilia-Romagna:
– Posti coperti: 37.117
– Posti scoperti: 14.216
Lazio:
– Posti coperti: 38.545
– Posti scoperti: 11.491
Piemonte:
– Posti coperti: 31.339
– Posti scoperti: 11.491
Toscana:
– Posti coperti: 24.801
– Posti scoperti: 16.033
Campania:
– Posti coperti: 18.443
– Posti scoperti: 7.413
Puglia:
– Posti coperti: 12.723
– Posti scoperti: 6.202
Sicilia:
– Posti coperti: 13.739
– Posti scoperti: 4.170
Ora che hai una visione più chiara dei settori e delle regioni che offrono opportunità di lavoro per le categorie protette, puoi scegliere dove avviare la tua carriera. Nonostante le difficoltà attuali, ti auguriamo buona fortuna!
Categorie protette: tanto lavoro per te, ecco cove ti cercano a tutti i costi | Cambi vita
Il testo riporta che in alcune regioni italiane è più facile per le categorie protette trovare lavoro rispetto ad altre. La causa di questa disuguaglianza è attribuita alla mancanza di controlli sulla legge numero 68 del 12 marzo 1999, che regola l’assunzione dei soggetti protetti. Sono elencati cinque problemi che ostacolano l’applicazione di questa legge, tra cui il ritardo nella raccolta dei dati, l’inefficacia delle sanzioni per le imprese che non rispettano gli obblighi di legge e le differenze territoriali in costante aumento. Si afferma quindi che la legge dovrebbe essere riformata. Si sottolinea l’importanza di risolvere la mancanza di lavoro per le persone con disabilità come priorità per il governo. Si spiega il funzionamento della legge numero 68 del 1999, che richiede alle aziende con almeno 15 dipendenti di inviare dei prospetti informativi disabili (PID) per certificare il rispetto degli obblighi di legge sull’assunzione dei soggetti protetti. Si elencano i settori e le regioni dove sono presenti posti di lavoro occupati e posti scoperti per le categorie protette. Alla fine, si conclude incoraggiando le persone appartenenti a categorie protette a cercare un lavoro nella regione e nel settore che preferiscono.