Rivoluzione fiscale: TFR e TFS si trasformano, aumentano i redditi dei dipendenti. Scopri cosa fare immediatamente!

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Importanti novità riguardano la tassazione del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) e del TFS (Trattamento di Fine Servizio), scopriamo quali sono i cambiamenti.

Il TFR e il TFS rappresentano una retribuzione aggiuntiva che spetta al lavoratore al termine del rapporto di lavoro, sia nel settore privato che pubblico.

Secondo il diritto del lavoro, il datore di lavoro è tenuto ad accantonare ogni anno una somma di denaro proporzionata alla retribuzione di ogni dipendente. Questo importo sarà poi riconosciuto al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro, indipendentemente dalla causa.

Tuttavia, il lavoratore ha la possibilità di richiedere un anticipo del trattamento durante il rapporto di lavoro, previa soddisfazione di determinati requisiti e motivazioni precise.

Attualmente si sta discutendo una possibile riforma fiscale che introdurrebbe nuove tassazioni sul TFR e TFS. Al momento, ci sono diverse ipotesi in discussione riguardo al futuro dei lavoratori.

Una delle ipotesi al vaglio del governo è la detassazione dell’anticipo del TFR e TFS e della liquidazione complessiva del trattamento, portando l’aliquota al 15%. In alternativa, potrebbe essere limitata la detassazione solo al momento della riscossione dell’intero importo, escludendo l’anticipo.

Un’altra ipotesi prevede sconti sulle tasse da pagare solo se la somma accantonata viene investita in fondi pensione, al fine di incentivare la previdenza complementare.

Inoltre, i lavoratori possono decidere di lasciare il trattamento di fine rapporto in azienda o destinarlo a un fondo pensione previsto dal proprio contratto collettivo nazionale, opzione che potrebbe prevedere una detassazione incentivante.

Infine, un’altra possibilità è quella di ridurre le tasse sul trattamento tramite il quoziente familiare, solo in presenza di determinate condizioni reddituali e familiari. Questa soluzione è già attiva in altri paesi.

Attualmente, per i dipendenti pubblici, il TFR prevede una base imponibile alla quale si applica una quota percentuale del 26,04%. In sostanza, un quarto del TFR non è tassato. Inoltre, questa base imponibile viene ulteriormente ridotta di 309,87 euro per ogni anno di servizio. I dipendenti pubblici possono beneficiare di un’ulteriore detassazione che si applica solo sui primi 50.000€.

In conclusione, le novità riguardanti la tassazione del TFR e TFS sono ancora in fase di discussione e si stanno valutando diverse ipotesi per il futuro dei lavoratori.

TFR e TFS: la tassazione cambia e i dipendententi guadagnano tanto | Cosa fare subito

Il testo riporta delle importanti novità riguardanti la tassazione del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e del Trattamento di Fine Servizio (TFS). Il TFR e il TFS rappresentano una retribuzione aggiuntiva che spetta al lavoratore al termine del rapporto di lavoro. Il datore di lavoro è tenuto ad accantonare ogni anno una somma di denaro proporzionata alla retribuzione di ogni dipendente, che sarà poi riconosciuta al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro. È previsto anche la possibilità per il lavoratore di chiedere un anticipo del trattamento durante il rapporto di lavoro. Al momento, si stanno discutendo delle ipotesi di riforma fiscale che riguardano la tassazione del TFR e del TFS. Una delle ipotesi è quella di detassare sia l’anticipo che la liquidazione complessiva del trattamento, portando l’aliquota al 15%. Un’altra ipotesi prevede la detassazione solo al momento della riscossione dell’intero importo. Una terza ipotesi prevede sconti sulle tasse solo se la somma accantonata è investita in fondi pensione, per incentivare il ricorso alla previdenza complementare. È possibile anche scegliere di lasciare il trattamento in azienda o destinarlo a un fondo pensione previsto dal proprio contratto collettivo nazionale, con la possibilità di una detassazione incentivante. Infine, si ipotizza anche una riduzione delle tasse tramite il quoziente familiare. Attualmente, per i dipendenti pubblici, una quota percentuale pari al 26,04% del TFR è tassata, ma una parte non è soggetta a tassazione. La base imponibile del TFR viene ulteriormente ridotta per ogni anno di servizio, con la possibilità di una detassazione aggiuntiva che si applica solo sui primi 50.000€.