Le informazioni trapelate finora non sono ancora ufficiali, ma se verranno confermate, purtroppo non risponderanno alle aspettative. Alcuni ritengono che il Governo non abbia ancora preso una posizione chiara, mentre altri pensano che preferisca non esporre le sue intenzioni. Ad ogni modo, al momento il Governo non si è ancora pronunciato ufficialmente riguardo a chi e come andrà in pensione nel 2024. Anche il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha dichiarato che i tempi per esporre i piani di riforma delle pensioni non sono ancora maturi.
Occorrerà attendere almeno fino alla fine del prossimo settembre, dopo l’approvazione della nota di aggiornamento del DEF, che chiarirà le risorse disponibili per la futura legge di Bilancio. Nonostante ciò, l’unica cosa certa al momento sembra essere la previsione di risorse limitate da destinare alle pensioni.
La manovra dovrebbe consentire la creazione di un fondo da dedicare sia agli sgravi contributivi per l’aumento degli stipendi, che al rifinanziamento delle finanze per la riforma del Fisco. Di conseguenza, la porzione da destinare alle pensioni si prevede piuttosto esigua.
Per quanto riguarda gli incontri svolti fino ad ora per organizzare la riforma delle pensioni, stando alle considerazioni espresse dai sindacati, sembra che questi siano stati più di natura interlocutoria e pertanto inconcludenti. Il terzo incontro del 26 giugno, così come i precedenti, è stato valutato in questo modo.
A seguito dei deludenti risultati ottenuti dalla Quota 103 come misura alternativa, che richiede il raggiungimento dei 62 anni di età anagrafica e 41 anni di contributi, si è discusso della possibilità di un ritorno della Legge Fornero. La Quota 103 ha previsto 41.000 pensionamenti, ma ne ha effettuati solo 17.000, meno della metà.
Quindi, a meno di sorprese, è improbabile che venga introdotta la nuova misura universale di Quota 41, nonostante alcuni membri della maggioranza si impegnino per ottenerla e la proclamino. Anche la conferma della misura Opzione Donna sembra poco probabile, poiché il Governo sembra aver rinunciato definitivamente ad essa, preferendo avviare una forma di Ape sociale per le donne. Attendiamo quindi le conferme ufficiali all’inizio dell’autunno.
Chi potrà andare in pensione nel 2024? Governo in difficoltà: arrivano brutte notizie
Al momento, non sono state ancora annunciate le risposte ufficiali riguardo al sistema pensionistico per il prossimo anno 2024. Alcuni pensano che il governo non sia ancora informato su questo argomento, altri ritengono che preferisca evitare di prendere una posizione. Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha comunicato che non è ancora il momento adatto per esporre i piani di riforma delle pensioni. Sarà necessario attendere almeno la fine di settembre per conoscere le risorse disponibili per la futura legge di bilancio, attraverso l’approvazione della nota di aggiornamento del DEF. È già certo che le risorse destinate alle pensioni saranno limitate, poiché il governo prevede di investire in altri settori come lo sgravio contributivo per l’aumento degli stipendi e la riforma del fisco. Gli incontri tenuti finora per organizzare la riforma delle pensioni sono stati considerati inconcludenti dai sindacati. Alcuni sostengono che potrebbe essere reintrodotta la Legge Fornero, dato che la misura alternativa della Quota 103 ha ottenuto risultati scarsi, con solo 17.000 pensionamenti su 41.000 previsti. Quindi, è improbabile che venga adottata l’universale Quota 41 e la misura Opzione Donna sembra essere stata definitivamente abbandonata dal governo, che sembra invece orientato verso una forma di Ape sociale per le donne. Si aspettano conferme ufficiali entro l’inizio dell’autunno.