Durante la trilogia di Danganronpa, Kazutaka Kodaka ha dimostrato il suo talento nel creare personaggi e situazioni avvolgenti e appassionanti, segnando un punto di non ritorno per le visual novel investigative. Master Detective Rain Code, la nuova IP di Spike Chunsoft, punta a ricreare queste atmosfere in un contesto diverso. Il gioco è stato sviluppato da un team di talenti provenienti da TooKyo Games e da alcuni membri dello staff responsabili di World’s End Club. Dopo aver visto i trailer e aver avuto una buona impressione, abbiamo deciso di esplorare Kanai Ward a bordo dell’Amaterasu Express per vedere di cosa si tratta.
La storia si sviluppa intorno a un protagonista affetto da amnesia temporanea che si risveglia in un deposito ferroviario per gli oggetti smarriti senza ricordi né del proprio passato né del suo nome. Nonostante il cliché dell’amnesia temporanea, l’avventura si sviluppa in modo avvincente, guidando il giocatore attraverso una trama intricata. Il viaggio sul treno Amaterasu Express verso Kanai Ward, una metropoli controllata da una mega corporazione senza scrupoli, è pieno di pericoli. Il protagonista incontra altri cinque Master Detective sul treno, che diffidano di lui inizialmente a causa della sua mancanza di memoria e del suo potere soprannaturale, chiamato “Forte”, fondamentale per le indagini. Grazie all’aiuto della dea della morte Shinigami, con cui sembra aver siglato un patto, il protagonista inizia a scoprire la verità e raggiunge Kanai Ward, una città in cui la pioggia non smette mai di cadere.
Il versante narrativo è uno degli aspetti più convincenti del gioco, con personaggi ben caratterizzati, misteri sempre più intricati e un’ambientazione suggestiva. Nonostante non raggiunga i livelli di cupezza e disperazione della trilogia di Danganronpa, si riconosce il tocco di Kazutaka Kodaka. Durante i momenti di calma dell’avventura, la scrittura di qualità e la curiosità per la trama spingono il giocatore a continuare nonostante qualche lentezza nel ritmo e nell’esplorazione.
La struttura di gioco si basa su una via di mezzo tra la linearità dei tre Danganronpa e la relativa libertà permessa da World’s End Club. Dopo una fase introduttiva in cui si è costretti a rimanere sul treno, il giocatore ha la possibilità di esplorare liberamente Kanai Ward tra un caso e l’altro. È presente anche una serie di missioni secondarie facoltative che prolungano l’esperienza di gioco. Il sistema dei Labirinti dei Misteri, invece delle fasi processuali dei giochi precedenti di Spike Chunsoft, si basa sulle indagini all’interno delle manifestazioni fisiche dei casi grazie ai poteri della Shinigami. Durante queste fasi, il giocatore raccoglie indizi che funzionano come chiavi per sbloccare porte e contraddire gli argomenti mendaci dei testimoni. Queste sequenze di gioco, nonostante siano a volte prolisse, conducono il giocatore alla verità in modo dinamico. Tuttavia, come nei giochi precedenti di Spike Chunsoft, il giocatore è costretto a seguire un percorso prestabilito e a fornire le risposte nell’ordine determinato dallo sviluppatore.
Dal punto di vista tecnico, la produzione ha alti e bassi. La grafica è ben curata e l’ambientazione è suggestiva, anche se le location sono limitate. Tuttavia, l’inclusione di fanservice inutili è un punto negativo, con una compagna di viaggio che sembra essere presente solo per compiacere un certo tipo di pubblico. Questi elementi non aggiungono nulla alla trama o alla caratterizzazione dei personaggi e non valorizzano il talento degli scrittori.
In conclusione, Master Detective Rain Code è un gioco che riesce a catturare l’attenzione del giocatore grazie alla sua trama avvincente e all’ambientazione suggestiva. Nonostante alcuni difetti e cliché, il gioco offre un’esperienza coinvolgente per gli amanti delle visual novel investigative.
Master Detective Archives: Rain Code | Recensione – Indagini intriganti
La trilogia di Danganronpa e Ace Attorney hanno rivoluzionato il genere delle visual novel investigative, grazie al talento di Kazutaka Kodaka nel creare personaggi e situazioni surreali ma avvincenti. Master Detective Rain Code, nuova IP di Spike Chunsoft, cerca di ricreare quelle atmosfere coinvolgenti, grazie al contributo di membri del team di TooKyo Games e di World’s End Club. Nonostante qualche cliché narrativo, il gioco offre un’avventura intrigante e misteriosa, con una buona scrittura e un’ambientazione suggestiva.
Il protagonista, affetto da amnesia temporanea, si ritrova su un treno diretto a Kanai Ward, una città controllata da una mega corporazione senza scrupoli. Durante il viaggio, si unisce ad un gruppo di detective che diffidano di lui, ma grazie all’aiuto della dea della morte Shinigami, inizierà a scoprire la verità dietro l’incidente e il suo passato. La trama, seppur verbosa, offre personaggi ben caratterizzati e misteri intricati.
Il gameplay combina elementi di Danganronpa e World’s End Club. Il protagonista esplora la città e partecipa a missioni secondarie, mentre i Labirinti dei Misteri sostituiscono le fasi processuali delle investigazioni. Le indagini si svolgono in manifestazioni fisiche dei casi, dove gli indizi raccolti funzionano come Chiavi per sbloccare porte e contraddire argomentazioni errate dei testimoni. Anche se a volte possono risultare prolissi, questi segmenti di gioco sono dinamici e coinvolgenti, portando alla scoperta della verità. Tuttavia, il gioco potrebbe beneficiare di un maggiore controllo per i giocatori più perspicaci.
Dal punto di vista tecnico, Master Detective Rain Code presenta alti artistici e bassi tecnici, con una buona scrittura e una buona caratterizzazione dei personaggi, ma con alcune battute e pose gratuite che non aggiungono nulla alla trama. Nonostante ciò, il gioco offre un’esperienza intrigante e avvincente per gli amanti delle visual novel investigative.