Cosa succede se la prima rata dell’Imposta Municipale Unica (IMU) non viene pagata entro la scadenza stabilita? La legge prevede delle disposizioni in questo caso. Esistono diverse ragioni per cui ciò potrebbe accadere, dalla semplice dimenticanza alla mancanza di disponibilità economica. Ad esempio, potrebbe essere stato omesso il versamento dell’acconto dell’IMU, il quale doveva essere effettuato entro il 16 giugno 2023. Tuttavia, sarà possibile effettuare il saldo dell’Imposta Municipale Unica entro il 18 dicembre.
In alternativa, potrebbe essere stato effettuato un pagamento parziale dell’acconto, invece di versare l’intero importo. Ma cosa accade a coloro che non hanno ancora effettuato il pagamento o hanno versato un importo insufficiente? La legge spiega questo aspetto, in particolare nell’articolo 1, comma 774 della legge 160/2019, che richiama l’articolo 13 del Decreto del Legislativo 471/97.
Quando l’acconto dell’IMU non viene pagato entro il termine stabilito, si applica una sanzione pari al 30% dell’importo non versato. Tuttavia, esiste un periodo di tempo in cui questa sanzione viene applicata con una misura inferiore. Nei primi 14 giorni di ritardo, la sanzione è ridotta a 1/15 dell’importo da pagare per ogni giorno di ritardo. Inoltre, se il ritardo non supera i 90 giorni, la sanzione ammonta al 15% dell’importo dovuto.
Tuttavia, è possibile evitare l’applicazione della sanzione mediante il ravvedimento operoso, un’opzione che consente di pagare con sanzioni estremamente ridotte. Questo metodo permette di evitare provvedimenti coercitivi da parte dell’ente impositore. Il calcolo delle sanzioni e degli interessi nella procedura di ravvedimento operoso tiene conto dei giorni di ritardo rispetto alla scadenza ufficiale del pagamento.
Esistono diverse tipologie di ravvedimento operoso, ognuna con una sanzione proporzionata al ritardo accumulato. Ad esempio, il ravvedimento “super breve” si applica quando si effettua il pagamento entro 14 giorni dalla scadenza, con una sanzione pari allo 0,1% per ogni giorno di ritardo. Dopo il quindicesimo giorno di ritardo e entro i successivi 30 giorni, si può usufruire del ravvedimento breve, con una sanzione dell’1,5%. Trascorso un mese, è possibile ricorrere al ravvedimento medio entro 90 giorni, pagando sanzioni dell’1,67%. Se il ritardo supera i 90 giorni, si applica il ravvedimento lungo, con una sanzione del 3,75%. È consentito utilizzare questa modalità entro un anno dalla scadenza. Tra uno e due anni dal termine, la sanzione ammonta al 4,29%, mentre oltre i due anni sale al 5%.
È importante selezionare la casella “ravvedimento” durante il pagamento con il modello F24.
Non hai pagato la prima rata dell’IMU? Non ti preoccupare fai il ravvedimento e non paghi sanzioni salate
La legge prevede cosa succede se la prima rata dell’Imposta Municipale Unica (IMU) non viene pagata in tempo. Se l’acconto dell’IMU non viene versato entro la scadenza del 16 giugno 2023, il saldo dovrà essere effettuato entro il 18 dicembre. È possibile che l’acconto sia stato pagato solo parzialmente, non versando l’intero importo. In questi casi, la legge prevede l’applicazione di una sanzione pari al 30% dell’importo non versato, ma vi è un periodo di tempo entro il quale la sanzione è ridotta. Nei primi 14 giorni dalla scadenza, la sanzione viene ridotta a 1/15 per ogni giorno di ritardo, mentre se il ritardo è inferiore a 90 giorni, la sanzione sarà del 15% dell’importo da pagare. È anche possibile pagare mediante ravvedimento, beneficiando di sanzioni ridotte. Il ravvedimento operoso evita il provvedimento forzoso da parte dell’ente impositore e prevede una maggiorazione a titolo di sanzioni ed interessi, considerando i giorni di ritardo rispetto alla scadenza ufficiale. Esistono diverse tipologie di ravvedimento, a seconda del periodo di ritardo. È importante selezionare la casella “ravvedimento” durante il pagamento con il F24.