L’INPS ha recentemente fornito ulteriori informazioni riguardo all’assegno per i figli, affermando che tale sostegno economico viene garantito fino al raggiungimento dei 21 anni di età. Questa è una precisazione importante per le famiglie che si trovano in questa situazione e che hanno bisogno di tale supporto.
In particolare, i nuclei familiari che non possono più beneficiare del reddito di cittadinanza continueranno a percepire l’assegno unico fino al 28 febbraio 2024. È quanto stabilito nel messaggio 2896/2023 dell’INPS, nel quale vengono forniti ulteriori dettagli riguardo al regime transitorio introdotto dal decreto legge numero 48/2023.
Secondo quanto sappiamo, i nuclei familiari con figli minori, anziani oltre i 60 anni o disabili continueranno a percepire il reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023. Invece, i nuclei familiari senza figli minori, anziani o disabili vedranno sospeso il beneficio a partire dalla settima mensilità.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’assegno unico per i figli non verrà sospeso per le famiglie che ne hanno diritto, poiché viene considerato come quota di integrazione nel reddito di cittadinanza. Anche dopo l’abolizione del reddito di cittadinanza, l’assegno unico continuerà ad essere erogato alle famiglie che ne hanno diritto, senza interruzioni.
Per comprendere cosa accade all’assegno unico dopo la sospensione del reddito di cittadinanza, è necessario distinguere tra coloro che continueranno a percepire tale assegno fino a dicembre e coloro che hanno già percepite l’ultima mensilità.
Per quanto riguarda i nuclei familiari che ottengono il reddito di cittadinanza fino a dicembre, ovvero quelli con anziani oltre i 60 anni, minori o disabili, l’integrazione dell’assegno unico verrà erogata insieme al reddito di cittadinanza.
Per quanto riguarda le rate del mese di gennaio e febbraio 2024, l’assegno unico verrà accreditato integralmente utilizzando la carta del reddito di cittadinanza. Per i nuclei familiari che hanno già percepito l’ultima mensilità, il diritto a ricevere l’assegno unico non viene interrotto fino al raggiungimento dei 21 anni di età del figlio o fino all’esistenza dei requisiti previsti dalla legge.
Tuttavia, è possibile presentare una nuova domanda per l’assegno unico, nel qual caso il pagamento verrà effettuato utilizzando le modalità scelte al momento della richiesta.
Per quanto riguarda le tempistiche di pagamento, l’INPS ha comunicato che i pagamenti relativi all’integrazione dell’assegno unico per il mese di luglio saranno effettuati entro il 27 agosto, utilizzando la carta del reddito di cittadinanza. Per i mesi successivi, la riduzione verrà effettuata secondo quanto previsto dalla legge.
In ogni caso, ogni nucleo familiare dovrà presentare una nuova domanda per l’assegno unico entro il primo gennaio 2024. Questo è necessario per garantire la continuità del sostegno economico fornito alle famiglie che ne hanno diritto.
Reddito di cittadinanza: assegno per i figli fino a febbraio 2024 per i “nuclei sospesi” | Controlla i requisiti
L’INPS ha chiarito che l’assegno per i figli è garantito fino a quando non compiono 21 anni. I nuclei familiari che non possono più utilizzare il reddito di cittadinanza continuano a percepire l’assegno unico fino al 28 febbraio 2024. Questa è quanto affermato dall’INPS nel messaggio 2896/2023, che fornisce ulteriori dettagli sul regime transitorio introdotto dal decreto legge numero 48/2023. I nuclei familiari con minori, disabili o anziani oltre i 60 anni continuano a percepire il reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023. I nuclei senza figli minori, anziani o disabili vedranno invece sospeso l’assegno unico dopo la settima mensilità. L’INPS ha confermato che una volta abolito il reddito di cittadinanza non ci sarà sospensione dell’assegno unico per le famiglie che ne hanno diritto. È importante fare una distinzione tra coloro che continueranno a percepire l’assegno unico fino a dicembre e coloro che hanno già percepito l’ultima mensilità. Per coloro che ottengono il reddito di cittadinanza fino a dicembre, l’integrazione dell’assegno unico verrà rilasciata insieme al reddito di cittadinanza. Per le rate di gennaio e febbraio 2024, l’assegno unico verrà accreditato in maniera piena. Per i nuclei che hanno percepito l’ultima mensilità, il diritto all’assegno unico non si blocca fino a quando il figlio compie 21 anni o fino a quando sussistono i requisiti previsti dalla legge. Il pagamento dell’assegno unico avviene tramite la carta del reddito di cittadinanza. È possibile presentare una nuova domanda per l’assegno unico, e il pagamento sarà effettuato secondo le modalità scelte al momento della richiesta. Per le tempistiche, l’INPS ha spiegato che l’integrazione dell’assegno unico per il mese di luglio verrà corrisposta entro il 27 agosto, utilizzando la carta del reddito di cittadinanza. Per le mensilità successive, la decurtazione sarà effettuata secondo quanto previsto dalla legge. Ogni nucleo familiare dovrà presentare una nuova domanda per l’assegno unico il primo gennaio 2024.