Red Dead Redemption: L’operazione commerciale dietro il remaster del capolavoro videoludico svela un inquietante complotto!

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Il gioco “Red Dead Redemption” è stato rilasciato oggi per PS4 e Nintendo Switch, ma con alcuni anni di ritardo rispetto alla sua pubblicazione originale. Questo fatto ha scatenato polemiche legittime sulla decisione di Rockstar Games di rilasciare una versione per la precedente generazione di console anziché per le attuali. Tuttavia, l’obiettivo di Rockstar Games era abbastanza chiaro: offrire agli utenti PlayStation una versione retrocompatibile del gioco, come già disponibile da tempo su Xbox, e permettere agli utenti Switch di godere di un’esperienza di gioco di grande valore. Naturalmente, l’azienda si è assicurata anche un bel guadagno finanziario.

Una delle questioni sollevate è il prezzo di 49,99€, considerato da molti come eccessivo per una semplice conversione del gioco originale di John Marston, a cui è stata aggiunta solo l’espansione “Undead Nightmare” e rimossa la modalità multiplayer. Ma bisogna chiedersi se si tratti effettivamente di un semplice porting o se l’aumento della risoluzione e la migliorata fluidità possano essere considerati una vera remasterizzazione dal punto di vista tecnico.

Tuttavia, una volta preso il controller in mano, è difficile discutere: l’esperienza di gioco è ancora estremamente piacevole, come indicato nella recensione di Red Dead Redemption per Nintendo Switch, e le miglioramenti rispetto all’originale sono evidenti, soprattutto in termini di definizione grafica e fluidità, soprattutto se si utilizza una PS4 Pro o una PS5.

Tuttavia, è inevitabile concludere che ci si aspettava di più da uno studio come Rockstar Games, che ha venduto 185 milioni di copie di GTA 5 e che quindi disponeva delle risorse necessarie per realizzare un vero e proprio remake utilizzando il motore grafico e gli asset del sequel, come è stato fatto da Sony per The Last of Us Parte 1.

L’edizione di Red Dead Redemption rilasciata oggi su PlayStation Store ed eShop, e presto anche nei negozi in formato fisico, sembra essere un minimo sforzo per massima resa, ovvero la semplice conversione del prodotto originale. Inoltre, sembra che Rockstar Games abbia evitato di sbloccare i 60 fps su PS5 per evitare di dover fare lo stesso su Xbox.

In ogni caso, si tratta di un’operazione necessaria per preservare il gioco, ma lontana dal rappresentare un grande valore per i giocatori. Cosa ne pensate voi? Parliamone.

Red Dead Redemption: port, remaster, operazione commerciale, capolavoro, complotto?

L’articolo parla della polemica che ha accompagnato l’annuncio della riedizione del videogioco “Red Dead Redemption” per PS4 e Nintendo Switch, a distanza di tredici anni dalla pubblicazione originale. Nonostante ciò, l’obiettivo di Rockstar Games era fornire agli utenti PlayStation una versione retrocompatibile del gioco e alle utenti Switch l’opportunità di giocare a un titolo di grande valore. Il prezzo di 49,99€ è stato criticato, ma l’esperienza di gioco è comunque molto piacevole, con miglioramenti grafici e di fluidità rispetto all’originale. Tuttavia, l’autore dell’articolo sostiene che si sarebbe potuto fare di più, considerando le risorse disponibili e confrontando con altri remake. L’operazione è stata fatta per preservare il gioco, ma non a un prezzo vantaggioso.