RdC: Una svolta per i giovani! Scopri le nuove opportunità per ogni età e chi può beneficiare dei soldi

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Il governo Meloni sta ricevendo pesanti critiche per aver introdotto un nuovo sussidio che sembra essere molto simile al Reddito di cittadinanza. Tuttavia, la situazione è ben diversa da come viene presentata. Analizziamo insieme i dettagli.

Durante la campagna elettorale, Giorgia Meloni aveva promesso che, se fosse salita al governo, avrebbe immediatamente abolito il Reddito di cittadinanza. E, in effetti, la nuova presidente del Consiglio non ha mancato di mantenere questa promessa. Nonostante le minacce rivolte a lei e a sua figlia Ginevra, il premier ha cancellato il Reddito di cittadinanza. A partire da luglio, infatti, la maggior parte dei beneficiari non riceverà più il sussidio.

Tuttavia, date le attuali condizioni economiche, il governo ha deciso di introdurre due nuovi sussidi per aiutare coloro che si trovano in difficoltà: l’assegno di inclusione e il supporto al lavoro e alla formazione. L’assegno di inclusione avrà lo stesso importo e durata del vecchio Reddito di cittadinanza: 500 euro al mese, più eventuali 280 euro per pagare l’affitto. Nel caso di persone con disabilità grave, l’importo sarà di 630 euro al mese, più eventuali 150 euro per l’affitto. Questo sussidio sarà erogato per 18 mesi e, dopo un mese di pausa, potrà essere rinnovato per altri 12 mesi.

Da qui nascono le feroci critiche mosse all’attuale governo, che viene accusato di aver introdotto una misura praticamente identica al sussidio precedentemente introdotto dal Movimento 5 Stelle. Tuttavia, la verità è completamente diversa.

Le critiche mosse al governo Meloni sono dovute al fatto che una parte dell’elettorato di centrodestra ritiene ingiusto erogare un sussidio anche a persone giovani che potrebbero lavorare. Inoltre, si è notato che la maggior parte dei benefici finisce nelle mani di nuclei familiari stranieri, essendo generalmente più numerosi.

Per quanto riguarda il primo aspetto, è facile confutare le critiche. L’assegno di inclusione, considerato un nuovo Reddito di cittadinanza, sarà erogato esclusivamente a persone non occupabili, ossia coloro che non sono in grado di lavorare. Le uniche categorie considerate non occupabili sono i minori, i disabili e le persone con più di 60 anni. Pertanto, un giovane in grado di lavorare non riceverà più nessun Reddito di cittadinanza.

Per quanto riguarda il secondo aspetto, va precisato che l’assegno di inclusione potrà essere erogato solo a soggetti non occupabili, come spiegato in precedenza. Pertanto, anche se una famiglia è composta da 5 persone, ma solo una di queste è un soggetto non occupabile, solo quella persona riceverà il sussidio. Quindi, a differenza del vecchio Reddito di cittadinanza, ciò che conta non è tanto il numero di componenti della famiglia, ma la loro occupabilità.

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Il testo discute il nuovo Reddito di cittadinanza introdotto dal Governo Meloni e le critiche che hanno suscitato. Nonostante la promessa di abolire il Reddito di cittadinanza, il Premier ha deciso di cancellarlo, ma ha introdotto due nuovi sussidi per aiutare chi è in difficoltà: l’assegno di inclusione e il supporto lavoro e formazione. L’assegno di inclusione avrà lo stesso importo e durata del vecchio Reddito di cittadinanza e verrà erogato per 18 mesi, con la possibilità di rinnovo per altri 12. Le critiche riguardano il fatto che molte persone giovani che potrebbero lavorare beneficeranno di questo sussidio e che la maggior parte dei benefici finiscono nelle mani di famiglie straniere più numerose. Tuttavia, l’assegno di inclusione sarà erogato solo a persone non occupabili, come minorenni, disabili e soggetti con più di 60 anni. Inoltre, il sussidio verrà erogato a un singolo soggetto non occupabile anche se la famiglia è composta da più persone. Quindi, la controversia è più legata all’occupabilità che al numero di componenti della famiglia.