La disinformazione rappresenta una crescente minaccia per la società moderna, e sono i giovani a essere particolarmente vulnerabili a questo fenomeno. La padronanza dei social media e la vicinanza ai contenuti online aumentano il rischio di essere esposti a informazioni false o distorte.
L’Università di Cambridge ha creato un test per valutare il livello di esposizione alla disinformazione. I risultati sono stati sorprendenti, dimostrando quanto siamo costantemente esposti a questa forma di manipolazione dell’informazione.
Con il proliferare dei social media e l’aumento dell’utilizzo del web, la diffusione della disinformazione è diventata sempre più diffusa. Sebbene i social media siano in grado di veicolare notizie corrette, è estremamente facile far circolare informazioni non veritiere.
Per analizzare il livello di disinformazione a cui siamo esposti quotidianamente, l’Università di Cambridge ha creato un vero e proprio test. I dati finora raccolti indicano che i giovani e coloro che trascorrono molte ore al giorno online sono particolarmente a rischio.
Per dimostrare l’importanza e le conseguenze negative del web, gli studiosi dell’Università di Cambridge hanno creato un test per valutare il grado di disinformazione presente nella nostra società. L’agenzia di ricerca YouGov ha collaborato con l’Università per realizzare questo quiz, che richiede solo pochi minuti per completarlo, ma i cui risultati possono essere significativi.
Il test, denominato “Misinformation Susceptibility Test” di Cambridge, è stato condotto dallo psicologo Rakoen Maertens. Questo test rappresenta il primo esperimento sulla disinformazione basato su principi psicologici. I partecipanti sono stati sottoposti a 10 titoli di notizie reali e 10 titoli di notizie false generati dall’intelligenza artificiale, basandosi sulle informazioni erronee attualmente presenti online. Ai partecipanti veniva chiesto di indovinare se i titoli fossero veri o falsi. Solo l’11% dei partecipanti americani di età compresa tra i 18 e i 29 anni ha risposto correttamente. Il 36% dei partecipanti non ha indovinato più di 10 titoli. Questi risultati evidenziano come soprattutto i giovani che trascorrono molto tempo online siano influenzati dalla disinformazione in modo preoccupante.
La ricerca condotta dall’Università di Cambridge mostra chiaramente l’incidenza della disinformazione nella nostra società e l’importanza di sviluppare capacità critica nell’interpretazione delle notizie online. È fondamentale educare i giovani alla capacità di discernimento e fornire loro gli strumenti necessari per valutare in modo autonomo l’affidabilità delle fonti informative.
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L’Università di Cambridge ha condotto uno studio sulla disinformazione e ha creato un test per misurare il grado di esposizione al fenomeno. I giovani e coloro che trascorrono più tempo online sono considerati i più a rischio. Lo studio ha rivelato che solo l’11% dei partecipanti del gruppo di età compresa tra i 18 e i 29 anni è riuscito a indovinare correttamente se una notizia era vera o falsa, mentre il 36% ha ottenuto meno di 10 risposte corrette. Questi risultati mostrano come i giovani siano particolarmente suscettibili alla disinformazione. Il test è stato guidato dallo psicologo Rakoen Maertens e ha coinvolto 10 titoli reali e 10 generati artificialmente, chiedendo ai partecipanti di distinguere se fossero veri o falsi.