L’Agenzia delle Entrate ha recentemente lanciato un allarme riguardante una campagna di smishing, avvertendo i contribuenti dei rischi elevati ad essi associati. Questa forma di truffa mira ai rimborsi fiscali, cercando di ingannare i cittadini che hanno diritto a tali rimborsi.
L’allarme è stato emesso l’11 luglio e ha rivelato che stanno circolando messaggi ingannevoli contenenti false informazioni sul rimborso fiscale. Il termine “smishing” descrive questa nuova variante del phishing, in cui i truffatori inviano SMS invece di e-mail per cercare di ottenere informazioni personali e sensibili.
I messaggi inviati in questo periodo coincidono con i giorni in cui i primi rimborsi fiscali relativi al Modello 730/2023 vengono effettivamente erogati. Queste comunicazioni fasulle includono un link che dovrebbe consentire di verificare l’accredito, ma in realtà è una trappola per ottenere dati e informazioni personali dal contribuente.
I link somigliano vagamente a quelli dell’Agenzia delle Entrate in alcuni casi, mentre in altri casi sembrano collegati a siti come “posteinfo”. Inoltre, in molti casi, i messaggi riproducono perfettamente lo stile del sito web delle Entrate, ingannando molte persone. Questi siti falsi richiedono informazioni come nome completo, numero di telefono, indirizzo e naturalmente i dettagli della carta di credito o di debito. È importante ricordare che il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate non chiederà mai tali informazioni.
Per comprendere meglio questa forma di truffa, è importante chiarire cosa sia lo smishing e come riconoscerlo. A differenza del phishing, che cerca di ottenere dati attraverso e-mail su computer, lo smishing utilizza messaggi SMS per ottenere informazioni come password o numeri di carte di credito. L’obiettivo in entrambi i casi è lo stesso: fingersi qualcun altro per ottenere dati privati e, spesso, denaro dalle persone truffate.
L’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni suggerimenti per evitare di cadere nella trappola dello smishing:
1. I truffatori inviano messaggi contraffatti per sembrare organizzazioni credibili, come banche o enti pubblici.
2. I messaggi si basano su un pretesto convincente, come l’avviso di una transazione sospetta o altri motivi per cliccare sul link e controllare.
3. Il link all’interno del messaggio richiederà di inserire dati personali. Il sito potrebbe sembrare autentico, ma non lo è. Bisogna prestare massima attenzione ai dati richiesti.
Per evitare di cadere vittime di questo tipo di truffa, è consigliabile sempre verificare la legittimità del sito dell’Agenzia delle Entrate. È preferibile visitare il sito ufficiale e effettuare il login da lì, piuttosto che aprire direttamente il link presente nel messaggio. Inoltre, è fondamentale non inserire mai dati personali su link non verificati.
In conclusione, è importante essere consapevoli di queste truffe e fare attenzione ai messaggi sospetti che si ricevono. Seguendo queste precauzioni, è possibile proteggere i propri dati e ridurre il rischio di cadere vittima di questi attacchi.
Allerta Agenzia delle Entrate, sta girando una nuova campagna di smishing: cos’è e come possiamo difenderci
L’Agenzia delle Entrate sta avvertendo i contribuenti del pericolo di una campagna di smishing, che comporta rischi significativi. Questa truffa mira ai rimborsi fiscali, con l’intento di ingannare i cittadini che ne hanno diritto. Gli aggressori inviano messaggi contraffatti che fingono di essere comunicazioni di accredito del rimborso e contengono un link per verificare i dettagli. Questo link è, in realtà, una trappola per ottenere informazioni personali e dati sensibili. L’Agenzia delle Entrate ha fornito alcune indicazioni per riconoscere queste truffe, come prestare attenzione ai messaggi contraffatti, controllare la legittimità del sito web e non inserire mai dati personali su link non verificati. È consigliabile accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate in modo tradizionale e fare il login da lì per verificare eventuali comunicazioni sospette.