Ancora una volta ci troviamo a dover riportare notizie riguardanti comportamenti discriminatori nel mondo dei videogiochi. Questa volta l’azienda coinvolta è Niantic, sviluppatori di Pokémon GO.
L’applicazione ha raggiunto un successo tale da meritarsi persino un set di carte dedicato, disponibile su Amazon, diventando un fenomeno culturale di grande importanza.
Tuttavia, recentemente, Niantic si è unita al triste elenco di aziende che hanno optato per licenziamenti di massa, con numeri significativi. Questa decisione ha coinvolto oltre 200 dipendenti, come riportato da Spaziogames.
Purtroppo, l’azienda si inserisce anche tra quelle che hanno affrontato accuse di discriminazione sul luogo di lavoro. Un ex dipendente di Niantic ha intentato una causa contro l’azienda, accusandola di sessismo sistemico. Nella causa si fa riferimento al team di sviluppo come a un “boys club”, ossia un gruppo di persone che mostrano atteggiamenti maschilisti e denigratori verso le colleghe donne. Inoltre, vengono citati comportamenti razzisti nei confronti delle donne di colore.
Tra le accuse presentate, vi è quella relativa alla disparità retributiva tra dipendenti, in cui una donna veniva pagata meno di un collega uomo, nonostante avesse un ruolo di livello superiore e maggiori responsabilità. È importante sottolineare che questa pratica è illegale, poiché una legge della California, entrata in vigore lo scorso gennaio, obbliga le aziende con più di 15 dipendenti a specificare le fasce retributive per i vari ruoli all’interno degli annunci di lavoro.
Secondo quanto riportato dalla denuncia, la dipendente si è scontrata con l’ostilità di Niantic quando ha sollevato il problema con i responsabili delle risorse umane dedicati alla parità di diritti all’interno dell’azienda. Questa situazione è ancor più delicata considerando che il gruppo di risorse per le donne dell’azienda, chiamato Wolfpack, ha rilevato attraverso un recente sondaggio che molte dipendenti considerano Niantic un luogo di lavoro con una “cultura sessista che svantaggia le donne dipendenti”.
Al momento, l’azienda non ha ancora rilasciato commenti in merito a queste accuse. Tuttavia, questa è purtroppo solo l’ultima di una serie di denunce di discriminazione che coinvolgono grandi nomi del settore videoludico come Sony, Riot Games, Ubisoft e altri.
Pokémon GO, Niantic accusata per discriminazioni di genere
Il testo riporta le accuse di comportamenti discriminatori nei confronti delle donne all’interno dell’azienda Niantic, sviluppatori di Pokémon GO. Un’ex dipendente ha intentato una causa contro l’azienda, definendo il team di sviluppo come un “boys club” e citando comportamenti sessisti e razzisti. Tra le accuse, si sostiene che una dipendente venisse pagata meno di un collega uomo nonostante avesse un ruolo di livello superiore. Questo comportamento è illegale secondo una legge californiana. Wolfpack, il gruppo di risorse per le donne dell’azienda, ha riportato che molte dipendenti vedono Niantic come un luogo con una cultura del lavoro sessista. Questo caso si aggiunge ad una serie di accuse di discriminazioni in altre importanti aziende del settore videoludico come Sony, Riot Games e Ubisoft.