Pikmin 4 arriva su Switch: una nuova avventura che non finisce mai!

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Poco prima di poter provare per alcune ore Pikmin 4, ho letto un articolo molto interessante riguardo al fatto che le band più famose del mondo, quasi mai includono le canzoni dei loro album più recenti nelle loro scalette. Non importa quanto queste canzoni abbiano venduto o abbiano ottenuto ascolti sulle piattaforme di streaming, ogni volta che questi artisti le suonano, il numero di smartphone che registrano ogni singolo momento della performance diminuisce notevolmente, mostrando un minore interesse da parte del pubblico. Questo perché il pubblico è molto più interessato ad ascoltare le canzoni con le quali ha scoperto quegli artisti o a cui è più affezionato. E adesso vi starete chiedendo: “che cosa c’entra tutto questo con Pikmin 4?” In realtà, molto più di quanto pensiate, perché proprio Pikmin, così come la serie di Splatoon o quel peculiare esperimento chiamato Arms, fanno parte di quelle nuove proprietà intellettuali che Nintendo ha iniziato a lanciare negli anni 2000 e che, nonostante abbiano quasi sempre ottenuto ottime recensioni dalla critica, vengono ancora considerate “produzioni minori” dalla maggior parte dei giocatori nel nostro paese. I motivi sono gli stessi di quelli trattati nell’articolo sui concerti. Il pubblico attuale del panorama videoludico, nonostante richieda a gran voce novità, non è realmente interessato alle nuove proprietà intellettuali e preferisce una “comfort zone” composta da brand storici e remake in grado di evocare le emozioni provate in gioventù.

“Pero nelle generazioni passate abbiamo visto numerose nuove saghe diventare dei classici istantanei!” Vero, anzi molto vero, ma quasi sempre si parla di ottimi giochi presenti sulla console più venduta del momento. Infatti, Pikmin e Splatoon non hanno mai avuto problemi di vendite né in Giappone né in America, e vengono considerati serie di minor interesse soprattutto nel nostro paese, dove, a parte un breve periodo in cui Xbox 360 ha dominato, il nome PlayStation è da sempre sinonimo di console casalinga. Questo è un male? No, assolutamente, dispiace solo quando si vede una produzione così ben realizzata come Pikmin 4 essere considerata “di poco conto” da parte della massa. Pikmin 4 non solo si presenta come uno dei migliori seguiti realizzati da Nintendo negli ultimi anni, ma mostra anche la ferma volontà del colosso di Kyoto di continuare a proporre nuove proprietà intellettuali, anche se con minore frequenza rispetto al passato, nel tentativo di creare nuovi classici che speriamo saranno apprezzati nei decenni a venire.

Ma tornando a Pikmin 4, il nuovo capitolo della serie ha una trama ben conosciuta dai fan. Ora non parlerò troppo nei dettagli, ma vi dirò che inizia con il capitano Olimar che, a bordo della sua Dolphin, si schianta su un pianeta sconosciuto (la nostra Terra), trovandosi senza speranza di tornare a casa dalla sua famiglia poiché la sua navicella è in pezzi. Durante l’esplorazione di questo ostile pianeta, Olimar incontra delle strane creature che ribattezza Pikmin, le quali mostrano un istinto naturale nel raccogliere e trasportare oggetti. Olimar sfrutta i Pikmin per ritrovare e trasportare i pezzi della sua nave e durante le sue esplorazioni, incontra un cucciolo malnutrito di una razza aliena che somiglia vagamente a un cane a due zampe. Dopo aver preso cura dell’animale, diventa il fedele compagno di Olimar, aiutandolo a cercare e trasportare i pezzi mancanti della nave. Quando manca solo un pezzo, il gruppo di esploratori si dirige all’ultima area conosciuta del pianeta: una villetta residenziale simile a quelle che si trovano nelle aree residenziali delle città americane. Ed è qui che Pikmin 4 inizia a mostrare le prime differenze rispetto al passato, presentando interni fortemente influenzati dagli umani, oltre a introdurre una nuova meccanica di gioco: la possibilità di controllare il cucciolo di Olimar, consentendo ai giocatori di capire come utilizzarlo durante l’avventura. Il cane spaziale è sicuramente un personaggio in grado di cambiare le dinamiche a cui i fan della serie sono abituati, in quanto sin dall’inizio è in grado di rompere oggetti e ostacoli, trasportare i Pikmin su terreni pericolosi e attaccare i nemici con una carica travolgente, consentendo anche a tutti i Pikmin presenti su di lui di attaccare simultaneamente l’avversario. Non preoccupatevi, però, perché Pikmin 4 non è un’esperienza sbilanciata e, sebbene il prologo sembri più semplice e dinamico rispetto al passato, tutte le nuove meccaniche di gioco verranno introdotte gradualmente man mano che il gioco procede, per evitare di scompensare eccessivamente le prime fasi dell’avventura.

Dopo il prologo, Pikmin 4 chiederà di creare un personaggio senza esperienza, tramite un editor molto semplice, che dovrà salvare non solo Olimar, ma anche tutti i membri dispersi della squadra di salvataggio nel tentativo di ritrovare il celebre capitano. Una volta creato il proprio avatar, Pikmin 4 si presenta come un classico capitolo della serie. In pochi minuti, il protagonista incontrerà Occin (un cane spaziale con le stesse caratteristiche del cucciolo adottato da Olimar) e i primi esemplari di Pikmin, dando il via alle spiegazioni sul funzionamento del gameplay. Mentre il cuore del gameplay di Pikmin 4 rimane pressoché invariato, uno degli aspetti che ho apprezzato è l’introduzione di Occin, che acquisirà nuove abilità in grado di distruggere ostacoli, nuotare in piccoli corsi d’acqua e interagire con l’ambiente, i Pikmin e i nemici, man mano che si avanza nell’avventura. Potrebbe sembrare un dettaglio insignificante, ma in lui risiede la capacità di Pikmin 4 di essere sempre interessante, rendendo le fasi esplorative più dinamiche e gli scontri con le creature più interessanti.

Ma Occin non è l’unica novità in termini di gameplay presente in Pikmin 4. Riguardo ai Pikmin notturni e al mondo sotterraneo, parlerò in dettaglio nella mia futura recensione. Ma voglio soffermarmi un attimo sulla possibilità di spostare le navi cipolla dei Pikmin, che rende l’azione di gioco meno ripetitiva. È necessario trovare un’area adatta per il trasferimento, ma una volta trovata

Pikmin 4 ci conferma che per Switch non è ancora finita | Anteprima

Poco prima di poter provare per alcune ore Pikmin 4, stavo leggendo un articolo interessante sul fatto che le band famose non suonano mai le canzoni dei loro album più recenti nei loro concerti. Questo fa sì che il pubblico si interessi di meno e preferisca sentire le vecchie canzoni che hanno scoperto per la prima volta. Questo concetto si applica anche a nuovi giochi come Pikmin 4, che fa parte delle nuove IP che Nintendo ha iniziato a rilasciare negli anni 2000. Nonostante siano stati ben valutati dalla critica, questi giochi vengono ancora considerati “produzioni minori” dai giocatori. Questo perché il pubblico preferisce brand storici che evocano sensazioni nostalgiche. Tuttavia, Pikmin 4 è molto ben realizzato e dimostra la volontà di Nintendo di continuare a creare nuove IP e sperare che diventino dei classici nel futuro. Il gioco inizia con il capitano Olimar che si schianta su un pianeta sconosciuto e incontra delle creature chiamate Pikmin, che sono in grado di raccogliere oggetti. Olimar è aiutato da un cucciolo di una razza aliena e il gioco presenta nuove meccaniche di gioco come la possibilità di controllare il cucciolo. Il gioco diventa più complesso nel corso dell’avventura ma introduce gradualmente le nuove meccaniche di gioco per non scoraggiare i giocatori. Inoltre, il gioco introduce la possibilità di spostare le navi cipolla dei Pikmin per creare punti di controllo mobili e ridurre i tempi di ritorno su aree già esplorate. Questo quarto capitolo di Pikmin è in grado di giustificare l’acquisto di Nintendo Switch e dimostra che non dovrebbe essere considerato di minore importanza.