Pikmin 1+2 HD | Un’avventura mozzafiato nella natura, ecco la nostra recensione!

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Il GameCube è stato un’innovativa console, uno di quei prodotti che, soprattutto quando si è adolescenti, riesce a catturare l’attenzione grazie alla sua capacità di emettere un senso di “futuro” da ogni sua componente. Sia per le dimensioni estremamente ridotte, sia per il controller dalle forme peculiari e comode, sia per i giochi distribuiti su mini DVD, sia per le esclusive first party di Nintendo che erano tutte indirizzate verso la sperimentazione, chiunque abbia scelto di acquistare la console Nintendo all’inizio degli anni 2000, si è ritrovato tra le mani una console davvero all’avanguardia rispetto alla concorrenza. Tuttavia, è stata vittima di un mercato che non si concentrava più solo sulla potenza bruta, ma puntava molto di più sui trend e sulle mode.

Senza dilungarci troppo sulla storia della console GameCube (magari un giorno gli dedicherò un articolo), è importante sapere che in quegli anni Nintendo ha iniziato a rinnovare i suoi brand più forti, introducendo nuove IP che garantivano al colosso di Kyoto nuove esperienze con cui diversificare l’offerta di giochi per gli utenti finali. Non sorprende quindi che il GameCube sia stato lanciato sul mercato insieme a Luigi’s Mansion e non con un gioco dedicato a Mario (una vera e propria “prima volta” per l’azienda). Inoltre, Super Mario Sunshine e Wind Waker hanno mostrato un gameplay atipico rispetto alle rispettive serie, mentre nel 2001 Nintendo ha presentato una nuova proprietà intellettuale, Pikmin, che ha chiaramente dimostrato a giocatori di tutto il mondo che il colosso di Kyoto aveva ancora molto da dire.

Pikmin nasceva dalla volontà di Shigeru Miyamoto di dare vita alle fantasie che popolavano la sua mente quando osservava il suo giardino. Infatti, il creatore di Super Mario si perdeva a immaginare come trascorresse il tempo in quel piccolo universo, così pieno di vita, e alla fine ha deciso di realizzare un gioco di strategia in tempo reale basato su quelle fantasie. Fin dal suo primo apparire, Pikmin sembrava un gioco di strategia così atipico nelle sue meccaniche, ma allo stesso tempo tenero nei suoi contenuti. Bastò il passaparola tra gli addetti ai lavori e i primi acquirenti per far capire a tutti quanto fosse profonda la nuova creazione di Miyamoto.

Per chi non conosce la serie, Pikmin è un gioco di strategia in tempo reale in cui il giocatore controlla in prima persona il capitano Olimar, spostandosi attraverso i vari ambienti di gioco e impartendo ordini ai Pikmin, piccole creature capaci di raccogliere oggetti, attaccare creature aggressive e utilizzare le loro abilità per superare gli ostacoli. Tutto questo viene svolto da Olimar, cercando di non far morire brutalmente i vari Pikmin inviati per compiere le diverse missioni. Questa semplice ma brillante combinazione di generi si unisce a un level design quasi privo di difetti e a una serie di meccaniche di gioco che, fin dal primo capitolo, riflettono perfettamente quella “Nintendo Difference” di cui tanto si è parlato negli ultimi vent’anni.

Pikmin 1

Il primo capitolo di Pikmin, nonostante riesca ancora a mantenere la sua validità in termini di gameplay e level design, è quello che ha invecchiato peggio tra i due titoli inclusi in questa raccolta. Non fraintendetemi, il gameplay rimane ancora oggi incredibilmente ispirato e anche se, rispetto ai capitoli successivi, sono disponibili solo tre tipi di Pikmin, il fantastico level design e le situazioni offerte nel primo capitolo rimangono divertenti e stimolanti. Ciò che delude è che Nintendo non abbia speso abbastanza impegno per migliorare i controlli (che talvolta risultano macchinosi rispetto ai capitoli successivi) e non abbia offerto una modalità di gioco aggiuntiva che eliminasse la necessità di completare la missione entro trenta giorni virtuali. Già nel 2001, questa sfida temporale richiedeva una perfezione strategica per i giocatori che puntavano al 100% di completamento in una singola partita. Nonostante non sia un difetto fondamentale, considerando che questa raccolta si rivolge anche ai giocatori che hanno scoperto la serie con l’edizione deluxe del terzo capitolo, queste mancanze evitabili avrebbero reso l’esperienza nostalgica ancora più interessante. Per il resto, graficamente il titolo si difende ancora bene in modalità portatile, mentre mostra qualche difetto nelle texture quando viene giocato su uno schermo più ampio. Lo stretching in formato 16:9 è solo un compitino e nulla di più, mostrando alcuni piccoli problemi nell’interfaccia di gioco. In breve, si tratta di una versione HD realizzata in modo simile a quelle che erano popolari nella generazione precedente di console e nient’altro. È un peccato? Sì, indubbiamente. Danneggia l’esperienza finale? No, a condizione di comprendere con precisione ciò che si sta giocando.

Pikmin 2

La situazione è diversa per Pikmin 2, che riesce ancora oggi a essere un’esperienza straordinaria, capace di offrire molto in termini di divertimento. Il gameplay, seguendo la tradizione di Nintendo, rimane fedele al primo capitolo, “limitandosi” ad introdurre alcune novità che, tuttavia, riescono a rivoluzionare completamente l’esperienza di gioco, conferendogli un sapore unico. Innanzitutto, Olimar non è più da solo: in questo secondo capitolo viene accompagnato da Loulie, il che consente al giocatore di cambiare personaggio e di esplorare nuovi scenari in qualsiasi momento. Questo elemento di gameplay, che abbiamo visto in molte produzioni recenti, riesce a cambiare completamente l’esperienza di gioco, grazie a una serie di considerazioni strategiche che il giocatore può attuare, grazie alla possibilità di scambiare il personaggio in tempo reale durante tutto l’avventura. Le altre due importanti innovazioni risiedono nell’introduzione di due nuovi tipi di Pikmin, con abilità uniche, e nella presenza di aree simili a dungeon, che sfruttano al meglio il gioco strategico di Pikmin. Infine, l’assenza di limiti di tempo garantisce una maggiore libertà di esplorazione, consentendo agli sviluppatori di creare livelli pieni di enigmi ambientali e situazioni più elaborate che offrono ai giocatori una soddisfazione ben meritata quando vengono risolti. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, Pikmin 2 non si discosta molto dal primo capitolo. Il frame rate rimane stabile, il sistema di controllo, sebbene non sia stato modificato rispetto alla versione originale, è stato migliorato rispetto al predecessore. Tuttavia, le texture sembrano ormai datate e lo stretching in formato 16:9 non riesce a nascondere la propria artificiosità, a causa delle imperfezioni presenti nell’interfaccia di gioco.

In conclusione, Pikmin 1+2 HD è una collezione buona e basta. È un titolo storico che garantisce continuità ai nuovi

Pikmin 1+2 HD | Recensione

Il GameCube è stata una console innovativa che ha affascinato soprattutto i giovani adolescenti con il suo aspetto futuristico. Le sue dimensioni ridotte, il controller peculiare e i giochi su mini DVD hanno contribuito a rendere il GameCube una console all’avanguardia rispetto alla concorrenza. Durante gli anni 2000, Nintendo ha iniziato a rinnovare i suoi brand più famosi e a presentare nuove IP come Pikmin. Pikmin è nato dall’immaginazione di Shigeru Miyamoto mentre osservava il suo giardino e desiderava dare vita a quelle fantasie. Il gioco è uno strategico in tempo reale in cui il giocatore controlla il capitano Olimar e dà ordini ai Pikmin per superare gli ostacoli e sconfiggere nemici. La raccolta Pikmin 1+2 HD include il primo e il secondo capitolo della serie. Il primo capitolo mostra segni di invecchiamento ma rimane divertente e sfidante. Tuttavia, la mancanza di miglioramenti nei controlli e il limite di tempo dei trenta giorni possono essere un po’ frustranti. Il secondo capitolo, invece, introduce nuove meccaniche di gioco, personaggi e aree dungeon, offrendo un’esperienza ricca di divertimento. Dal punto di vista tecnico, entrambi i giochi si difendono bene, ma le texture e lo stretch in 16:9 mostrano la loro età. In conclusione, Pikmin 1+2 HD è una buona raccolta che offre continuità ai nuovi giocatori e soddisfa i fan della serie. Tuttavia, sarebbe stato bello vedere miglioramenti grafici o contenuti extra. Nonostante ciò, è una raccolta che definitivamente consiglierei a coloro che amano la “Nintendo Difference”.