Pensioni: le rivoluzionarie novità su Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 103 – Scopri cosa cambia!

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Ci sono dei cambiamenti rilevanti in arrivo per quanto riguarda il sistema delle pensioni e alcune opzioni di pensionamento anticipato potrebbero subire modifiche. Il Governo ha stanziato non più di 4 miliardi di euro che dovranno essere sufficienti sia per aumentare gli assegni previdenziali sia per finanziare misure di prepensionamento al fine di agevolare le uscite anticipate. Un elemento cruciale sarà la capacità di trovare un equilibrio tra queste due istanze senza penalizzare nessuna delle parti coinvolte. Intanto, si prospettano importanti cambiamenti e alcune opzioni di pensione anticipata potrebbero essere riviste.

Il tema delle pensioni si affronterà subito dopo la fine delle vacanze estive. Le risorse finanziarie disponibili sono poche, ma le proposte sul tavolo del Governo sono molte e diverse misure potrebbero subire stravolgimenti. La discussione continua riguardo alle pensioni, con incontri previsti tra il Consiglio dei Ministri e i sindacati a settembre. Si prevedono cambiamenti di grande rilievo.

In primo luogo, il Governo Meloni ha l’obiettivo di aumentare le pensioni, in particolare quelle minime. Si sta valutando l’opportunità di portare le pensioni minime per chi ha più di 75 anni da 600 a 615 euro al mese. Tuttavia, non si può trascurare l’importanza delle misure di prepensionamento, che da un lato agevolano le uscite anticipate, e dall’altro favoriscono il ricambio generazionale nel mondo del lavoro.

L’estensione di Quota 41 a tutti i lavoratori risulta quasi impossibile, in quanto richiederebbe una spesa di almeno 5 miliardi. Al momento, questa cifra non è disponibile. L’unico modo per estendere Quota 41 sarebbe ricalcolare tutti gli assegni con un sistema di calcolo contributivo puro, ma ciò comporterebbe ingenti perdite per i pensionati, con decurtazioni fino a 300 euro al mese. È invece molto più probabile l’ampliamento della lista dei lavori ritenuti gravosi che danno diritto alla pensione anticipata con Ape sociale.

L’Ape sociale consente di andare in pensione a 63 anni, con un requisito contributivo che varia da 30 a 36 anni a seconda della categoria lavorativa. Tuttavia, con l’Ape sociale l’assegno previdenziale non può superare mai i 1500 euro al mese, e non vengono corrisposte né la tredicesima né la quattordicesima mensilità. Inoltre, l’Ape sociale non viene rivalutata annualmente, e la persona che ne usufruisce non può tornare a lavorare fino a 67 anni, quando avrà diritto alla pensione di vecchiaia ordinaria.

I sindacati stanno facendo pressioni da mesi affinché Opzione donna torni alla sua forma originaria, senza le limitazioni imposte dal Governo Meloni con l’ultima legge di Bilancio. Pertanto, a partire dal 2024, è possibile che Opzione donna sia di nuovo disponibile per tutte le categorie di lavoratrici e che l’età pensionabile torni ad essere di 58 anni anziché 60 come attualmente. È quasi certo anche il rinnovo, per il 2024, di Quota 103, che prevede il pensionamento a 62 anni con 41 anni di contributi.

Pensioni: cambia tutto anche su Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 103 | Ultime notizie

Il testo parla di importanti cambiamenti in arrivo nel sistema delle pensioni in Italia. Sono in discussione diverse misure, come Ape sociale, Opzione donna e Quota 103. Il governo ha stanziato 4 miliardi di euro per aumentare le pensioni e finanziare misure di prepensionamento. Tra i cambiamenti in vista, si valuta l’aumento delle pensioni minime per chi ha più di 75 anni da 600 a 615 euro al mese. Non sarà possibile estendere a tutti i lavoratori la Quota 41, ma si potrebbe ampliare la lista dei lavori gravosi che danno diritto alla pensione anticipata con Ape sociale. Si discute anche di ripristinare Opzione donna in forma originaria nel 2024, rivolgendo a tutte le categorie di lavoratrici e abbassando l’età pensionabile a 58 anni anziché 60. È probabile anche la conferma nel 2024 di Quota 103, che prevede il pensionamento a 62 anni con 41 anni di contributi.