Pagamenti sotto i 30 euro: la svolta rivoluzionaria dell’obbligo Pos e del protocollo d’intesa

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Da diversi anni in Italia il Pos e il pagamento con carta di credito sono obbligatori, tuttavia molti commercianti continuano ad accettare solo contanti e sono restii ad adottare il sistema di pagamento con carta. Questo divario ha creato una divisione nel paese tra i clienti che preferiscono pagamenti digitali e gli esercenti che non accettano Pos. La causa principale di questo problema sono le alte commissioni bancarie che rappresentano un costo eccessivo per i proprietari di piccole e grandi attività. Per risolvere questa situazione, la Legge di Bilancio del 2023 prevedeva che le banche trovassero un accordo per ridurre le commissioni, altrimenti sarebbero state soggette a una multa pari al 50% del profitto derivante dalle transazioni inferiori a 30 euro. Recentemente è stato raggiunto un protocollo d’intesa tra l’Associazione bancaria italiana (Abi), l’Associazione italiana prestatori servizi di pagamento (Asp), la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (Cna), Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e la Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe). Questo accordo invita le banche a ridurre le commissioni per i pagamenti con Pos, soprattutto per quelli inferiori a 30 euro, al fine di alleggerire la tassazione per i commercianti. Inoltre, le banche dovranno esplicitare i costi di ogni transazione in modo che i commercianti possano scegliere liberamente la tariffa e la banca più conveniente con cui stipulare i contratti. Questo accordo mira a favorire l’adozione più diffusa dei pagamenti digitali e a garantire maggiori vantaggi per i negozianti.

Come l’obbligo Pos e il protocollo d’intesa rivoluzionano le transazioni sotto i 30 euro

Il testo riporta che in Italia l’uso del Pos e dei pagamenti con carta di credito è obbligatorio dal 2012, ma molte attività e commercianti preferiscono ancora il contante. Questo divide il paese in due fazioni, con alcuni clienti che preferiscono pagamenti digitali e commercianti che non accettano il Pos. Questo problema deriva dalle alte commissioni bancarie, che sono pesanti per i proprietari di piccole e grandi attività. La Legge di Bilancio del 2023 ha imposto alle banche di trovare un’intesa per ridurre le commissioni, altrimenti rischiano una multa del 50% dell’utile delle transazioni sotto i 30 euro. È stato raggiunto un protocollo d’intesa, firmato da associazioni come Abi, Asp, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Fipe, che invita le banche a ridurre le commissioni per i pagamenti con Pos, soprattutto per quelli sotto i 30 euro, per alleggerire il peso fiscale sui commercianti. L’accordo prevede anche che le banche esplicitino i costi di ogni transazione in modo che i commercianti possano scegliere liberamente la tariffa e la banca più conveniente per i loro contratti.

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