Ancora molti commercianti rifiutano di accettare pagamenti digitali col POS: cosa dice la legge a riguardo? Facciamo chiarezza.
Nonostante ancora molti non se ne rendano conto, è innegabile che i soldi contanti stiano gradualmente sparendo dalla circolazione. Se qualche anno fa i bonifici e i pagamenti con carte di credito o bancomat erano riservati solo a grandi cifre, al giorno d’oggi sempre più persone effettuano pagamenti digitali ovunque e per qualsiasi spesa.
Questa transizione dal denaro contante ai pagamenti digitali è stata un processo graduale che si è sviluppato nel corso degli anni, ma che tutt’ora rappresenta una sfida per molte persone non abituate ad utilizzare carte di credito o bancomat. Il principale motivo dietro a questo cambiamento è sicuramente la volontà di ridurre l’evasione fiscale.
Sempre più persone hanno iniziato ad utilizzare le carte per i pagamenti e, di conseguenza, sempre più commercianti si sono adeguati consentendo i pagamenti tramite POS nei loro esercizi commerciali, che siano ristoranti, bar o negozi di abbigliamento. Purtroppo, però, non tutti hanno accettato questa soluzione e ancora oggi ci sono commercianti che rifiutano di accettare pagamenti digitali. Come possiamo affrontare questa situazione?
Dal 2014 esiste una legge che obbliga tutti i commercianti ad avere un POS per consentire i pagamenti con carta di credito all’interno del proprio esercizio commerciale. Nonostante questa obbligazione, ancora molti commercianti ignorano tale legge e costringono i clienti a pagare in contanti.
Alcuni commercianti cercano di aggirare l’obbligo mostrando un POS visibile sul bancone della cassa, ma successivamente affermano che non funziona al momento del pagamento. Nonostante ciò, è importante sottolineare che queste situazioni rappresentano solo una piccola parte dei commercianti, anche se è possibile imbattersi in esercenti che preferiscono il pagamento in contanti.
I motivi di questa scelta possono essere principalmente due: in primo luogo, i pagamenti tramite POS comportano commissioni che i commercianti devono pagare in percentuale. In secondo luogo, i pagamenti in contanti permettono una maggiore facilità nell’evasione fiscale. Nonostante l’evasione fiscale sia considerata un reato, come clienti, cosa possiamo fare quando ci viene rifiutato il pagamento digitale?
La questione dei pagamenti con POS sta diventando sempre più complicata e confusa. Inizialmente, i commercianti potevano rifiutare i pagamenti tramite POS per transazioni inferiori a 30€, ma l’anno scorso è stato deciso di eliminare questo limite e consentire di pagare digitalmente qualsiasi cifra. Con la Legge di Bilancio 2023, il limite è stato portato a 60€, ma sembra che la Commissione Europea non sia del tutto convinta di questa decisione.
Purtroppo, c’è ancora molta confusione riguardo alle sanzioni che i commercianti subiscono se rifiutano i pagamenti con POS. Si è parlato di una multa di 30€ più il 4% della transazione per tutti i commercianti, che avrebbe dovuto entrare in vigore a partire da luglio 2022, ma sembra che la situazione non sia ancora del tutto chiara.
Molti commercianti sanno bene che ci sono persone che preferiscono ancora pagare in contanti, dato che il denaro contante non è scomparso del tutto. Pertanto, quando si tratta di cifre basse, cercano di convincere il cliente a pagare in contanti affermando che il POS è guasto. Nel caso in cui non abbiamo denaro contante con noi, l’unica opzione che abbiamo è prelevare da uno sportello automatico.
Tuttavia, se i commercianti utilizzano la scusa del POS guasto per evadere le tasse, possiamo segnalare l’accaduto all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza, che potranno effettuare i dovuti controlli. In questo caso, per i futuri clienti che si recheranno in quel negozio o attività commerciale, il POS sarà immediatamente disponibile.
Pagamenti con il POS: c’è la svolta | Se te li rifiutano, puoi agire in questo modo
Il testo parla del rifiuto da parte di alcuni commercianti di accettare pagamenti digitali con il POS e di cosa dice la legge a riguardo. Si afferma che sempre più persone utilizzano carte di credito o bancomat per i pagamenti, principalmente per contrastare l’evasione fiscale. Nonostante la legge del 2014 che obbliga i commercianti ad avere un POS, molti ancora ignorano l’obbligo e costringono i clienti a pagare in contanti. Alcuni commercianti fingono che il POS non funzioni, ma ciò può essere segnalato all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza per i controlli necessari. La legge è stata modificata nel 2023 per aumentare la soglia di pagamento col POS a 60€, ma le sanzioni per i commercianti che rifiutano i pagamenti non sono ancora chiare.