Le alte temperature estive rappresentano un problema ormai diffuso in tutto il mondo, con conseguenze pericolose per la salute dei più vulnerabili, come anziani, bambini e persone in difficoltà. Tuttavia, non sono solo gli esseri umani a soffrire del surriscaldamento globale, ma anche gli oceani e le creature marine che li abitano.
Secondo i dati raccolti dall’Unione Europea, le acque del pianeta hanno recentemente raggiunto una temperatura senza precedenti, innescando preoccupazioni per il clima globale, l’ecosistema marino e le comunità costiere.
Il 30 luglio scorso, sono stati effettuati campionamenti che hanno rivelato una temperatura superficiale degli oceani di 20,96 gradi Celsius, escludendo però le regioni artiche. Questo supera il precedente record di 20,95 °C registrato nel marzo 2016, come riportato da una nota ufficiale del servizio Copernicus sui cambiamenti climatici.
Anche la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti ha registrato una tendenza simile utilizzando un diverso database. Il record della temperatura media della superficie del mare è stato raggiunto il 4 aprile 2023, con un picco di 21,06 °C, superando il precedente massimo di 21,01°C del marzo 2016.
Gli scienziati ambientali avvertono che dal momento dell’inizio dell’era industriale, gli oceani hanno assorbito il 90% dell’eccesso di calore prodotto dall’attività umana. Questo calore in eccesso continua ad accumularsi mentre i gas serra, principalmente derivanti dalla combustione di petrolio e carbone, si accumulano nell’atmosfera terrestre.
Il Prof. Piers Forster, dell’International Center for Climate dell’Università britannica di Leeds, ha espresso preoccupazione sull’ondata di caldo oceanico, definendola una minaccia immediata per la vita marina. Già si osserva lo sbiancamento dei coralli in Florida e si prevede che emergeranno ulteriori problematiche in futuro.
Il surriscaldamento degli oceani avrà anche altri effetti negativi sulla vita animale e vegetale marina, come la migrazione di alcune specie e la diffusione di specie invasive. Ciò mette a rischio gli stock ittici e la sicurezza alimentare in alcune parti del mondo.
Inoltre, le acque più calde perdono la capacità di assorbire anidride carbonica (CO2), contribuendo ulteriormente al processo di riscaldamento globale. Questo crea un circolo vizioso che deve essere affrontato al più presto.
Il cambiamento climatico è un problema ben noto e uno studio recente condotto dal MIT e dal National Oceanography Centre nel Regno Unito ha evidenziato che sta anche influenzando il colore degli oceani.
In conclusione, il riscaldamento degli oceani rappresenta una grave minaccia per l’ecosistema marino e ha conseguenze che si estendono fino alle comunità costiere e alla sicurezza alimentare. È urgente prendere misure significative per contrastare questo fenomeno e limitare l’impatto del cambiamento climatico sulle nostre acque.
Nuovo record di temperatura per gli oceani del mondo
I record di temperatura degli oceani del mondo sono aumentati, sollevando preoccupazioni per il clima globale, la vita marina e le comunità costiere. I dati di monitoraggio dell’Unione Europea hanno registrato una temperatura di superficie degli oceani di 20,96 °C a luglio, superando il record precedente di 20,95 °C registrato nel 2016. Anche la National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti ha registrato un picco di temperatura nel mare a 21,06 °C nel 2023, superando il precedente massimo di 21,01 °C del 2016. Gli oceani hanno assorbito il 90% del calore in eccesso prodotto dall’attività umana, ma questo causa danni alla vita marina e può influenzare la sicurezza alimentare. Inoltre, le acque più calde perdono la capacità di assorbire anidride carbonica, aggravando il riscaldamento globale. Il cambiamento climatico sta anche cambiando il colore dell’oceano.