Nuova pensione a 63 anni: la svolta epocale nel sistema previdenziale italiano!

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In una prospettiva di uscita anticipata, seppur in attesa di parametri più chiari e soluzioni più concrete riguardanti la riforma delle pensioni annunciata dall’esecutivo, si stanno scoprendo diverse strategie di pensionamento anticipato che possono essere sfruttate da specifiche categorie di lavoratori. Ad esempio, è possibile accedere alla pensione anticipata con soli 28 anni di contributi.

In Italia, per smettere di lavorare è necessario aspettare i 67 anni, per raggiungere la soglia della vecchiaia ordinaria. Esistono, tuttavia, delle misure alternative da sfruttare. L’idea di potersi fermare a 63 anni con soli 28 anni di contributi sembra un’utopia per molti lavoratori.

Di norma, un pensionamento così anticipato è riservato solo agli invalidi al 80%. Le altre misure previdenziali di uscita agevolata consentono di lasciare il lavoro a 56 anni per le donne e a 61 anni per gli uomini, ma solo con 20 anni di contributi.

Tuttavia, esiste effettivamente una possibilità per ottenere una pensione con soli 28 anni di contributi già a 63 anni: attraverso lo sconto sui contributi versati. In pratica, è possibile andare in pensione a 63 anni se si hanno 28 anni di contributi e si gode dello sconto di due anni sui requisiti dell’APE sociale.

L’APE sociale è una misura che consente l’anticipo pensionistico a partire dai 63 anni di età, rivolta esplicitamente ad alcune categorie di lavoratori: invalidi, caregivers, disoccupati e lavoratori con lavori gravosi. Tuttavia, per le prime tre categorie citate, sono necessari 30 anni di contributi, mentre per l’ultima categoria variano da 32 a 36 anni a seconda del lavoro svolto.

Per quanto riguarda i lavori gravosi, l’attività deve essere stata svolta per almeno 6 degli ultimi 7 anni, a partire dalla data di presentazione della domanda (o per almeno 7 degli ultimi 10 anni). I disoccupati, invece, possono accedere all’APE solo in caso di perdita involontaria del lavoro.

Per gli invalidi, è richiesta una certificazione di almeno il 74% di disabilità. Per i caregivers, è richiesta la coabitazione con l’invalido grave per almeno sei mesi prima della presentazione della domanda.

Tuttavia, possono andare in pensione a 63 anni coloro che hanno 28 anni di contributi e godono dello sconto di due anni a causa dei figli avuti. Le donne possono quindi usufruire di un canale preferenziale. Nel caso dell’Ape sociale, ogni figlio concesso garantisce un anno di sconto sui requisiti contributivi.

In questo modo, una donna che richiede l’Ape sociale può andare in pensione anche con 29 anni di contributi se ha avuto un figlio. Lo sconto massimo consentito è di due anni e riguarda le donne che hanno avuto due o più figli. Ecco come è possibile lasciare il lavoro a 63 anni con soli 28 anni di contributi.

Nuovissima pensione a 63 anni con 28 di contributi: svolta clamorosa da cogliere al volo

L’autore del testo discute la possibilità di andare in pensione in anticipo con 28 anni di contributi, nonostante l’età pensionabile in Italia sia di 67 anni per la vecchiaia ordinaria. Esistono alcune misure alternative che consentono il pensionamento anticipato, come l’APE sociale, che permette di andare in pensione a 63 anni con 28 anni di contributi e uno sconto di due anni sui requisiti. Tuttavia, questa opzione è riservata principalmente a persone con invalidità, caregivers, disoccupati e lavori gravosi. Inoltre, le donne possono beneficiare di uno sconto addizionale di un anno per ogni figlio avuto, fino a un massimo di due anni di sconto. In questo modo, è possibile smettere di lavorare a 63 anni con 28 anni di contributi.