La settimana scorsa a New York si è verificato un evento non autorizzato, organizzato dal famoso streamer e youtuber Kai Cenat, che ha rapidamente degenerato nel caos. Migliaia di persone si sono riversate in piazza, dando luogo a pericolosi scontri con le forze dell’ordine.
Tutto è iniziato quando Kai Cenat, popolare streamer e youtuber americano, ha annunciato su Twitch che si sarebbe trovato in un camion a Union Square il venerdì successivo, invitando i suoi numerosi follower a partecipare a un “enorme giveaway” in cui avrebbe regalato PlayStation 5, PC, sedie e cuffie da gaming. Per avere la possibilità di vincere uno di questi premi, i partecipanti dovevano semplicemente rispondere correttamente a una domanda posta da Cenat alla folla.
Non sorprende che molti follower si siano presentati entusiasticamente all’evento, ma è altrettanto comprensibile che la situazione sia rapidamente degenerata. Ciò che può essere considerato “inaspettato” è che la polizia di New York sia stata costretta ad attivare un intervento di “Livello 4”, ovvero la massima categoria per quanto riguarda le risposte ai disordini da parte delle forze dell’ordine americane.
L’evento, che doveva iniziare alle 16:00, ha avuto inizio intorno alle 13:30, quando già una grande folla si era radunata presso Union Square. Mezz’ora prima dell’inizio ufficiale del “giveaway”, la situazione è rapidamente degenerata: i partecipanti hanno iniziato a lanciarsi oggetti di vario tipo e la polizia ha arrestato alcuni di loro.
Sono stati pubblicati numerosi video che mostrano i partecipanti che si lanciano coni, bottiglie e sassi l’uno contro l’altro, così come contro gli agenti di polizia e i passanti innocenti. Circa un’ora dopo, un video ha mostrato un veicolo, probabilmente con a bordo Kai Cenat, allontanarsi dall’area mentre alcune persone cercavano di salire a bordo.
Nonostante il caos, Cenat ha continuato a trasmettere in diretta su Twitch, anche se i video sono stati presto rimossi. Nonostante il disordine generato dall’evento, il giovane streamer ha persino postato una foto sulla sua storia di Instagram con il messaggio “Vi amo alla follia, siete fantastici”.
Dopo che la folla si è in gran parte dispersa alle 18:00, lasciando dietro di sé rifiuti e detriti, un autobus che trasportava diverse persone arrestate è stato visto lasciare l’area. Il capo della polizia di New York, Jeff Maddrey, ha dichiarato che Cenat è stato allontanato dalla scena per proteggerlo e che è stato messo in custodia presso il distretto di Midtown. Si stima che ci siano stati almeno sette feriti e 66 arresti, di cui circa la metà erano minorenni. Prima di essere rilasciato dalla polizia, Cenat è stato accusato di istigazione alla sommossa e di assembramento illegale.
Il giorno successivo all’evento tragico, il sindaco di New York, Eric Adams, ha attribuito la responsabilità del caos a influenze esterne e alla mancanza di una supervisione adeguata da parte dei genitori. Secondo il sindaco, il raduno, che “avrebbe potuto diventare molto brutto”, non rappresenta un problema di ordine pubblico, ma piuttosto un problema di educazione.
New York scoppia nel caos per colpa di un evento organizzato da una star di Twitch, botte da orbi
La settimana scorsa a New York si è verificato un giveaway organizzato dallo streamer e youtuber Kai Cenat, non autorizzato, che ha portato al caos. Migliaia di persone si sono riversate in piazza provocando scontri con la polizia. L’evento era stato annunciato su Twitch e offriva la possibilità di vincere PlayStation 5, PC e altri oggetti da gaming. La situazione è rapidamente peggiorata, tanto che la polizia ha dovuto intervenire al massimo grado. La folla ha lanciato oggetti e si sono verificati arresti. Kai Cenat è riuscito a lasciare l’area durante il caos e ha continuato a fare streaming su Twitch. Dopo l’evento, la polizia ha dichiarato che sono stati almeno sette feriti e 66 arresti, molti dei quali minorenni. Kai Cenat è stato accusato di istigare alla sommossa e assemblea illegale. Il sindaco di New York ha attribuito il caos alla mancanza di supervisione da parte dei genitori e ha definito il problema come un problema di educazione.